sabato 15 ottobre 2016

Chiesa. Esiste Autorità ed Autorità: l'abito non è quello esteriore bensì quello interiore.

Autorità è essere se stessi, dire agli altri il vero e la "verità"

Generalità
La gente che coltiva fiducia nella chiesa (in quanto struttura, istituzione) va sempre più diminuendo nei paesi dell'Occidente, Italia compresa. Eppure sappiamo tutti che del bene e dell'intelligenza di questo il cristianesimo è teoria e pratica.
Perchè mai va diffondendosi tanto disagio via via sempre crescente ?
Perchè le strutture portanti (il clero) vanno dimostrandosi giorno dopo giorno poco all'altezza del grande messaggio del Cristianesimo ?

Molti trovano una prima risposta nel salto, nel divario tra la teoria e la pratica. 
Fra la spiritualità evangelica da una parte e la realtà pratica messa in opera dal potere ecclesiastico  esiste un abisso ormai incolmabile.

Non serve qui parlare del Vaticano, dell'Ior, dei Calvi etc. Sono temi già più volte esplorate dalla stampa e da valenti scrittori.

A noi che viviamo nel cuore della Sicilia abbandonata e violentata dai politici ladri ed inetti basta guardarci attorno.
Qui vicino, nel trapanese, un Vescovo, fatto raro, è stato sollevato dall'incarco in seguito ad indagini della magistratura; altrove sempre la magistratura accumula fascicoli su fascicoli sul conto di prelati e uomini di chiesa.
La chiesa è ormai un apparato fra altri che tende a gestire il potere, grande o piccolo che sia. 

Eppure attraverso essa oggi continua a passare il messaggio di liberazione del Nazareno. 
Essa è governata nei vertici locali (non in tutti) e in quelli centrali (prescindendo dalle figure-immagini) dalla logica del Potere, quel potere contro cui il Nazareno lottò fino a quando fu  appeso alla Croce.

Ai nostri giorni è il principio di "autorità" che regge le sorti della Chiesa romana e delle sue diocesi; autorità giuridica e rarissimamente autorità della verità, dell'autenticità. 

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Facendo mente locale
In questi giorni nella Eparchia di Piana degli Albanesi (ma è ancora eparchia oppure diocesi dal momento che Vescovo e Consiglio Episcopale "sic!" sono tutti latini, o  come adesso si dice romani ?) si sta assistendo all'uso del bastone, dell'autorità.

L'autorità, quella canonica-giuridica, è in scena ad opera del Vescovo americano con agganci nella Congregazione delle Chiese Orientali, dove i burocrati non si fanno scrupoli di dattilografare un pezzo di carta di cinque righe per modificare la disciplina (pure essa giuridica)  sinodale vigente nelle Eparchie italo-albanesi; disciplina sinodale peraltro vidimata a conclusione dei lavori svoltisi in Grottaferrata dal Papa.
I SIMBOLI SERVONO ANCORA
NEL TERZO MILLENNIO
La volontà di questi "burocrati", sono veri burocrati nell'animo, che immaginano ancora di vivere ancora secondo la vigenza della "a praestantia ritus latini", è divenuta pratica operante in Piana.

Proviamo a capire cosa sia la "a praestantia ritus latini". 
Bisogna sapere che le regole della Chiesa Universale possono essere diverse a Buenos Aires rispetto a Piana degli Albanesi. Ancora oggi 2016.
Lì -a Buenos Aires- il Vescovo romano (p.e. il già Cardinale Bergoglio) nelle parrocchie cattolico-bizantine non può celebrare la liturgia di San Giovanni Crisostomo, vi assiste, fa l'omelia ma non celebra, partecipa; qui, a Piana degli Albanesi, il Vescovo bizantino nelle parrocchie latine deve dire "messa" romana e può vestire -come infinite volte ha fatto Mons.  Gallaro "- con paramenti alla latina. 

Due pesi e due misure=a praestantia ritus latini. 
E' roba medievale che persiste nel terzo millennio. II burocrate nell'animo non concepisce l'eguaglianza degli esseri umani nel terzo millennio.

Lasciamo da parte il sussistere della "a praestantia ritus latini" nonostante il Vaticano II, e torniamo sul concetto di "autorità" canonico-giuridica esercitata nella Chiesa, l'istituzione che avrebbe dovuto essere, e lo è nei credenti, la custode del Vangelo.

Quale Autorità
L'Autorità dei cristiani non è quella che proviene dal Potere, dalla Ricchezza e dall'Apparire significativi. Questa è l'autorità che il Vangelo definisce satanica.

Autorità, in ambito cristiano, in ambito delle Chiese orientali, è l'obbedienza alla verità interiore. Autorità non è quella di chi usa l'articolo xy del CCEO  del CIC bensì quella di chi parla dicendo (o proclamando) ciò che è vero, di chi è libero nella propria mente e nel proprio spirito, di chi è senza alcuna sudditanza esteriore e coltiva la verità del bene, della giustizia, della bellezza, dell'amore evangelico.

Sbaglia chi parla di verità citando articoli canonici per portare avanti, "prestatio di riti", umiliazioni a carico di taluni per elevare altri, agevolazioni ad una cultura al fine di elevare il Potere che lo ha insignito.

Gli articoli giuridico-canonici del CIC o del CCEO servono (dovrebbero servire), nell'ispirazione del Vangelo, non per esercitare il POTERE bensì per tutelare i deboli, gli indifesi, le minoranze siano etniche che religiose, chi in Congregazione Orientale non conta amici per avere emesso un pezzo di carta in sanatoria dopo cento scivoloni.

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Un amico mi ha passato questa citazione:
"Parlate ed agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà"
Giacomo 2,12

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