mercoledì 13 luglio 2016

Provenzano porta con sè misteri e pezzi di verità che dobbiamo continuare a cercare (Pietro Grasso)

Ha detto

ROBERTO SAVIANO :  

LA MAFIE CI TOLGONO TUTTO, ANCHE L’UMANITÀ

Non c'è nulla di più pericoloso, per una democrazia, delle organizzazioni criminali. Non si tratta di sangue e omicidi, né è una questione meramente economica.
Le organizzazioni criminali mangiano le democrazie, le corrodono dall'interno, le rendono complici e alla fine addirittura disumane. 

In Italia, nella cattolica Italia, in genere con la morte arriva al silenzio. La stessa pietas che si ha verso Dio, si applica anche ai morti, a tutti i morti. 
E silenzio significa questo: non infierire su un corpo che ha smesso di respirare. Questa regola non scritta, ma sempre rispettata, per i mafiosi non vale. 

"Per la nostra comunità - ha detto il sindaco di Corleone - la morte di Provenzano è come la liberazione da un cancro, da una malapianta che affliggeva i cittadini".

Una liberazione che però lascia ferite profonde. Ferite per processi che non si sono conclusi, ferite in un paese che, da quando le condizioni di Provenzano sono andate aggravandosi, non ha potuto essere clemente. Per i medici le sue condizioni di salute erano incompatibili con il regime carcerario duro, ma Provenzano non era più un uomo - se mai lo è stato - ma un simbolo. Provenzano non era un boss, un capo, Provenzano era la mafia e con lui lo Stato non ha potuto avere alcuna clemenza. 

Ecco il male peggiore che le organizzazioni criminali fanno al nostro Paese: oltre a sottrarre giustizia, oltre a compromettere economia e democrazia, oltre a toglierci tutti i diritti che diventano privilegi, ci tolgono l'umanità, l'unica cosa che a noi era rimasta.

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