domenica 14 febbraio 2016

Pensioni. Arriva la stretta sull'Assistenza


Riordinare il complesso sistema delle prestazioni assistenziali, incluse quelle che sono erogate sotto forma di pensione, per ricavare risorse finanziarie da destinare ad un nuovo strumento di contrasto alla povertà. Sembra essere questa la filosofia di fondo del disegno di legge delega approvato di recente dal Consiglio dei ministri: 
un provvedimento collegato alla legge di Stabilità la cui portata va al di là del pur importante obiettivo annunciato in autunno dallo stesso premier, ovvero impiegare circa 700 milioni (somma destinata a crescere negli anni successivi) a favore delle famiglie più indigenti.La delega sul riassetto dell’assistenza è infatti decisamente ampia. Si parla di «prestazioni di natura assistenziale, nonché di altre prestazioni anche di natura previdenziale, sottoposte alla prova dei mezzi, inclusi gli interventi rivolti a beneficiari residenti all’estero». Sono escluse esplicitamente, come confermato anche poi anche dal ministro del Lavoro Poletti «le prestazioni legate alla condizione di disabilità e invalidità del beneficiario».
Le maggiorazioni
Dunque l’elenco degli istituti che potrebbero essere rivisti in chiave di riorganizzazione e di risparmio è piuttosto lungo: in pratica sono tutti quelli la cui erogazione è legata alla verifica del reddito (“prova dei mezzi”). C’è quindi l’assegno sociale, ma anche varie maggiorazioni delle pensioni previdenziali che sono legate alla condizione reddituale. C’è la pensione ai superstiti (più nota come reversibilità), insieme all’assegno al nucleo familiare oggi attribuito prevalentemente ai lavoratori dipendenti, in funzione della numerosità della famiglia e del reddito complessivo. E sulla carta non sono escluse alcune forme di sostegno attualmente erogate da Comuni.

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