venerdì 5 febbraio 2016

Pd inquinato (dai cuffariani) ? meglio tardi che mai (a scoprirlo)

La Stampa

 AMEDEO LA MATTINA
Questa storia ha un lato che si vede e uno che non si vede. Partiamo dal primo. Nel Pd siciliano è scoppiata una cavalleria rusticana che lambisce il quartier generale di Roma: per la prima volta i giovani turchi di Andrea Orlando e Matteo Orfini si scontrano con i renziani.
Ad accendere la miccia sono state le parole di Totò Cuffaro, da poco uscito dalle patrie galere dove ha passato quasi 5 anni per aver favorito la mafia. L'ex governatore della Sicilia, in un'intervista all'Huffington Post, ha detto che nel Pd renziano si stanno spostando i suoi voti e la sua classe dirigente. «Le mie clientele stanno cambiando nascondiglio», è la colorita sintesi di Totò, stupito di tanto clamore. «Dove sta lo scandalo. A me pare naturale. Prendevo in Sicilia un milione e ottocentomila voti. Lì dentro c'era la Sicilia. Ora quella stessa Sicilia si sta spostando». Un ragionamento che, dal suo punto di vista, non fa una piega. Solo che oggi l'uomo forte di Renzi nell'isola si chiama Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione. La reazione alle parole di Cuffaro è venuta dal segretario regionale Fausto Raciti, che ha chiesto di congelare il tesseramento 2015 e di procedere a una verifica tessera per tessera. Tuonando: «Se c'è chi considera il Pd scalabile, sbatterà il muso». Il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini lo ha rassicurato: «Faremo gli accertamenti necessari. Se ci sono situazioni di tesseramento gonfiato lo verificheremo. Il Pd rimane un partito con i suoi ideali di centrosinistra. Cuffaro stia sereno». 
Da questo punto di vista Totò è serenissimo: si gode la transumanza nell'orbita renziana che, a dire il vero, è cominciata non oggi ma da due anni almeno. C'è tanta ipocrisia e finto stupore in questa storia. Il taxi nell'area renziana è stato un movimento che si chiamava Articolo 4 guidato da Nicola Leanza (oggi non è più in vita) che è stato il braccio destro e sinistro di Cuffaro per anni. 
Per dirne una, l'attuale eurodeputata Michela Giuffrida viene da questo movimento ed è stata candidata nelle liste del Pd. A firmare le liste è stato anche il segretario Raciti. La capogruppo del Pd all'Assemblea siciliana si chiama Alice Anselmo, anche lei arrivata da Articolo 4, dopo aver cambiato 5 casacche. 
L'elenco dei cuffariani nel Pd o nella giunta di Crocetta, che ieri «stranamente» ha tuonato contro l'infiltrazione cuffariana dicendo di essere stato «profeta», è troppo lunga per questo articolo. Allora veniamo a quello che non si vede. 
In tutta Italia è in corso il tesseramento che si chiude il 14 febbraio. E i dati dicono che c'è il sorpasso renziano su tutte le altre componenti del partito, non solo sulla sinistra Dem, quella che fa capo agli oppositori Cuperlo e Speranza. A essere surclassati sono pure i giovani turchi di Orlando e Orfini che nel Pd sono alleati di Renzi. E Raciti è uno di loro. Non è un caso che ieri accanto al segretario regionale sia intervenuto lo stesso Orlando. 
In Sicilia si sta combattendo una furiosa battaglia per il controllo del partito e per la futura candidatura a governatore. Faraone è in pole e ha creato una cordata di potere che passa per l'ex ministro Totò Cardinale e molti ex cuffariani ed ex di Fi. Ma dietro Raciti ci sono i vecchi ras siciliani di provenienza PciPds-Ds Cracolici e Crisafuli che stanno perdendo tutto il loro potere per mano di Faraone. «E ora tentano di vendicarsi», confida un furioso Faraone.

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