mercoledì 3 febbraio 2016

Enti Locali. Tutti i comuni ritardano il pagament degli stipendi, ma c'è chi li ritarda più degli altri































Giacinto Pipitone
•••Al Comune di Pachino l'ultimo stipendio pagato è quello di novembre mentre per le buste paga di dicembre e tredicesima i 188 dipendenti dovranno attendere, e parecchio. A Rosolini è saltato solo lo stipendio di gennaio ma quello di dicembre è arrivato appena dieci giorni fa. E gli stessi ritardi si stanno registrando in tutta la Sicilia.
 «Almeno la metà dei sindaci non ha pagato il personale o lo sta facendo con gravi ritardi e solo grazie a prestiti bancari”. E’ l’allarme dell’Anci, pronta a guidare la protesta dei primi cittadini. Anche se la Regione ha annunciato proprio ieri lo sblocco di tutti i finanziamenti arretrati.
Secondo l'associazione dei Comuni, guidata da Leoluca Orlando, «la Regione non ha inviato circa 500 milioni di finanziamenti relativi al 2015 e neanche un euro è arrivato in questo primo mese del 2016». Tecnicamente, la Regione ha erogato l'anno scorso solo una parte dei finanziamenti ordinari (una sessantina di milioni sui 350 previsti). Ma - rileva ancora l'Anci - mancano anche 120 milioni per i contrattisti e altrettanti per la cosiddetta quota capitale.
Da qui nasce l'emergenza di questo avvio del 2016. In cassa i sindaci non hanno nulla e i ritardi dell'anno scorso hanno costretto a far ricorso oltre ogni limite alle anticipazioni bancarie, al punto che adesso si pagano tassi di interesse che rendono sconveniente l'operazione: «Non si possono più erogare gli stipendi - commenta il vice presidente dell'Anci, Paolo Amenta -. Chi è riuscito a pagare a gennaio non ci riuscirà a febbraio». Un altro dei leader dell'Anci, Mario Emanuele Alvano, segnala fra i Comuni più in difficoltà anche «Buccheri (nel Siracusano), Porto Empedocle e Sant'Angelo Muxaro nell'Agrigentino. Molte altre amministrazioni nel Palermitano hanno finito i soldi, a Contessa Entellina ci sono ritardi di quattro mesi sugli stipendi».
Oggi era previsto un vertice all'assessorato all'Economia. Ma l'incontro è saltato perché l'assessore Alessandro Baccei ha ricevuto la convocazione a Roma per discutere col sottosegretario Claudio De Vincenti dell'ultima tranche di aiuti (500 milioni) che la Regione attende dallo Stato per varare il proprio bilancio entro fine febbraio.
È un passaggio chiave per sbloccare anche l'impasse nei Comuni. Ma Baccei prova a leggere in modo diverso l'emergenza esplosa nei Comuni: «È vero che la Regione ha ritardato i finanziamenti. È successo perché a fine anno abbiamo raggiunto i limiti del patto di stabilità con lo Stato. Ma vorrei ricordare che il sistema degli enti locali costa 4 miliardi all'anno in Sicilia secondo dati Istat. La Regione eroga circa 350 milioni. Mi chiedo come sia possibile che lo stop al 10% del fabbisogno blocchi l'intero settore».
Secondo l'assessore regionale all'Economia «i Comuni avrebbero altre fonti di finanziamento ma non è colpa della Regione se dai tributi locali incassano pochissimo perché c'è una evasione che sfiora il 50%».
Ci sarebbe da parte dei sindaci un'amplificazione dei problemi, dovuta anche a contesti elettorali che starebbero maturando. È una lettura che irrita l'Anci. Da tempo Orlando parla di «calamità istituzionale» riferendosi a Palazzo d'Orléans. E ieri Amenta ha ricordato che «nel 2011 i fondi che la Regione erogava ai Comuni ammontavano a 900 milioni, ora siamo scesi a 300. Quest'anno la Finanziaria prevede di tagliare i fondi per investimenti: 140 milioni. E poiché noi con questi soldi pagavamo le rate dei vecchi mutui, è evidente che non potremo onorare neppure questi debiti».
Amenta ricorda che pure lo Stato sta tagliando i finanziamenti ai Comuni: «Lo Stato non dimentica di prelevare il 38% dell'Imu dei Comuni siciliani. A noi non resta nulla se si considera che questa tassa la paga il 50% dei siciliani a causa della crescita della disoccupazione e della povertà. Inoltre la Regione sta prevedendo di mettere a carico dei Comuni una nuova tassa per il mancato raggiungimento dei livelli ottimali di raccolta differenziata. Ci costerà altri 60 milioni».
Tuttavia proprio ieri Baccei ha annunciato lo sblocco della spesa regionale: «Nei prossimi giorni i Comuni riceveranno il saldo della parte corrente del 2015 (ben tre trimestralità che non erano state erogate) pari a 199 milioni e in più, grazie all'ottimo lavoro fatto dalle Autonomie Locali, la quarta trimestralità 2015 già impegnata sul bilancio 2016 pari a oltre 85 milioni».

L'assessore all'Economia ha annunciato anche che «i Liberi Consorzi (le ex Province) riceveranno il saldo 2015 per circa 19 milioni. E inoltre, sia ai Comuni che ai Liberi Consorzi, 145 milioni per le spese d'investimento del 2015». L'Economia ha sbloccato anche i finanziamenti ad altri settori della Regione: «A scuole, università e Ersu sono destinati circa 50 milioni. Al sistema dei beni culturali oltre 13 milioni, a quello della famiglia e del lavoro oltre 46 milioni di cui ben 21 milioni per le comunità alloggio e oltre 6 milioni per il buono socio sanitario. Alle Infrastrutture sono destinati oltre 215 milioni, al Territorio oltre 101 milioni, al Turismo e allo Sport oltre 27 milioni, all'Agricoltura 38 milioni, all'assessorato Energia vanno 6 milioni. E altri 100 milioni.

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