lunedì 16 novembre 2015

L'Osservatore n. 15


Le religioni e il dialogo fra i popoli


Nelle diverse aree del mondo le religioni, che tanti alla vigilia del terzo millennio davano in via di superamento ad opera della modernita', svolgono un ruolo rinnovato sul piano etico, sociale e in molti casi politico.
Il rapporto con la modernita' ovviamente e' complesso, sovente e' fertile, ma talvolta, specie nel caso di alcune tradizioni religiose, e' connotato da implicazioni problematiche e conflittuali.



Le religioni -invero- non possono sottrarsi alla necessità di misurarsi con i temi della modernizzazione e della sua diffusione globale. Alla luce dell’esperienza degli ultimi decenni, gli esiti del confronto però  -come dicevamo-  non sono univoci.

La religione che da significato alla vita
In molte circostanze la religione si presenta come orizzonte di significato in grado di offrire indicazioni e principi attraverso i quali gli uomini possono affrontare la modernizzazione stessa e i nuovi problemi sociali, etici e politici che da essa scaturiscono, in altri casi, accade invece che l’identità religiosa e' interpretata come una dimensione fondamentalmente “altra” rispetto alla modernizzazione e vissuta in opposizione a essa.
Ne sono esempio i molti fenomeni di fondamentalismo religioso dalle chiare implicazioni politiche, presenti non solo nel mondo musulmano, ma anche in ambito induista, e in talune correnti del buddismo e dell’ebraismo.



L'Europa e la secolarizzazione
Una circostanza peculiare è la secolarizzazione; essa appare come un fenomeno quasi esclusivamente europeo.
In ampi settori delle stesse società europee peraltro si assiste all’emergere di una domanda religiosa e di “senso”, che interpella in modo nuovo le chiese e le religioni, e ripropone un loro ruolo attivo nella sfera sociale.
Le migrazioni intercontinentali concorrono a caratterizzare in senso multiconfessionale e multireligioso sia l’Europa sia le altre aree del mondo, per cui il pluralismo religioso non è più tipico solo di quelle società nelle quali da secoli si è storicamente sviluppato, bensì è divenuto una dimensione che incide su tutte le società contemporanee.

Multiculturalismo e pluralismo religioso
La dimensione sempre più globalizzata nel mondo e i contatti e le comunicazioni a tutti i livelli rendono l’incontro tra le diverse religioni ormai concretamente inevitabile.
Il pluralismo religioso e' in crescita in tutte le realta' nazionali  e ovunque e' aperto il dialogo critico e costruttivo tra le diverse espressioni religiose che ovviamente sono portatrici di diversi paradigmi spirituali e culturali.
La promozione del dialogo è finalizzata a che i principi, le istanze ed i valori che le diverse religioni hanno iscritti nella propria tradizione spirituale possano essere  condivisi in modo nuovo e significativo nel presente tempo. 
In questo senso ogni dialogo serio richiede un impegno di rilettura critica della propria tradizione.



Tema nodale ai nostri giorni per la gestione del pluralismo religioso è rappresentato dal diritto alla libertà di coscienza in materia religiosa, altrimenti denominato diritto alla libertà religiosa.



La libertà religiosa è la condizione ineludibile perché la fede religiosa di ciascuno possa esprimersi nella storia. Occorre d’altra parte tenere presente che la libertà religiosa è espressione fondamentale della dignità della persona umana, e che essa si connette in modo integrato ad altri beni propri della persona che trovano espressione in altri diritti. Per questo il diritto alla libertà di coscienza in materia religiosa è chiaramente affermato nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite (New York, 1948).



Islam
Alcune religioni, come l’Islam, hanno  un rapporto decisamente problematico con la libertà religiosa: per la dottrina musulmana tradizionale tutt’oggi dominante, colui che nasce sociologicamente musulmano non può cambiare religione ne' proclamarsi non credente. Chi compie un atto simile incorre nel reato di apostasia (ridda), punito con sanzione penale dalla √ar†‘a (legge islamica) e dalla legislazione dei diversi stati musulmani contemporanei. Ma anche altre religioni hanno problemi con la libertà di coscienza religiosa individuale, soprattutto quando al loro interno prevalgono letture fondamentaliste, influenzate da situazioni politico-culturali specifiche.
È quanto si verifica all’interno dell’induismo contemporaneo in India, dove sono in forte crescita non solo i conflitti interreligiosi tra indù e musulmani, ma anche gli atti di intolleranza e di violenza compiuti da gruppi indù ai danni dei cristiani indiani, considerati colpevoli di avere abbandonato l’induismo e di attuare proselitismo.



La convivenza nel dialogo
Condizione indispensabile e' quindi quella di sviluppare processi di dialogo che abbiano come effetto la convivenza pacifica nella società pluriconfessionale quale, ad esempio, e' la societa' francese di oggi.
Si tratta di raggiungere una convergenza non opportunistica o di tipo puramente politico, ma articolata sul piano dottrinale: occorre legittimare spiritualmente e culturalmente la libertà religiosa all’interno delle diverse tradizioni religiose, perché essa possa essere veramente recepita come valore fondamentale dalle singole religioni, e queste ultime diano il proprio attivo apporto – e cessino di essere di ostacolo – affinché sia tradotta in comportamenti sociali e in norme giuridiche adeguate nelle diverse società del mondo.
In questa prospettiva è indispensabile trattare la libertà religiosa in primo luogo nella sua dimensione teologica e antropologica. 
La domanda fondamentale da porre per iniziare una riflessione e un dialogo efficaci potrebbe essere così formulata: quale ruolo gioca la libertà nell’esperienza religiosa delle varie religioni?
Si tratta in definitiva di riconoscere tale libertà in rapporto all’uomo e come espressione della sua dignità fondamentale.

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