domenica 1 novembre 2015

CONOSCERE CONTESSA: opere d'arte negli edifici di culto (9) ... .... di Calogero Raviotta

Col testo di seguito riportato può essere considerato provvisoriamente concluso il ciclo di informazioni dedicate al patrimonio culturale custodito nella chiesa della Madonna della Favara.
Viene quindi riportato un breve cenno su alcune opere d'arte (stucchi dell'abside e della volta, organo strumentale del 1871,  vecchio armonium, , pulpito, quadri della via crucis, coro ligneo, paramenti e suppellettili sacre, ecc.), forse di minor valore storico, culturale e artistico rispetto a quelle finora citate (Cappellone in marmo, statue, dipinti, ecc.).
Hanno un valore artistico  i quattro bassorilievi del 1838, (l'Annunziata, l'Ascensione, la Visitazione di Santa Elisabetta e lo Sposalizio), che ornano le quattro pareti esterne del basamento della vara della Madonna della Favara.
Al canonico Atanasio Schirò (1841 - 1895), storico, insegnante e parroco latino di Contessa, è dedicato nella chiesa della Madonna della Favara un monumento con mezzobusto in marmo, opera dello scultore Saverio Partinico di Palermo con la seguente dedica: : "Schirò Atanasio, parroco vicario latino zelantissimo, socio di storia patria siciliana, dotto nell'eloquenza e nelle lettere, insignito da Leone XIII di pontificia onorificenza, piissimo parroco della Madonna delle Grazie, restaurò questa chiesa decorandola di sontuoso organo, di ori, stucchi, marmi".
Ha sicuramente un grande valore artistico, forse di interesse dei musei degli strumenti musicali, l'organo strumentale del 1871, successivamente aggiornato, come precisato da Atanasio Schirò, "secondo i metodi moderni, con l'aggiunta di parecchie centinaia di canne e di ben altri dodici registri….trasformandolo in un organo veramente grandioso e di stupenda armonia….".
Altro strumento musicale di interesse storico e  artistico è anche il vecchio armonium, proveniente dai beni ecclesiastici espropriati al Monastero di S. Maria del Bosco, dopo l'unità d'Italia.
Come è noto altri beni culturali di S. Maria del Bosco sono stati assegnati alle istituzioni di Contessa : al Comune libri della biblioteca unitamente agli scaffali; alle parrocchie tele, arredi sacri e suppellettili: alla parrocchia latina le due tele sulla buona e cattiva morte già citate ed un ostensorio d'argento).
Hanno valore artistico anche i due altari in  marmo che, dalla fine del secolo XIX, ornano le cappelle dedicate al Crocifisso ed a S. Pietro. Interessanti anche la serie di quadri della via crucis, esposti sulle pareti della navata centrale e delle cappelle laterali.
Dal mese di maggio del 1956 due statue di angeli sono state collocate davanti alla nicchia, che custodisce la statua della Madonna della Favara, dono di Bernardo Lo Coco, contessioto emigrato in USA.
Sulla facciata esterna della chiesa, all'interno di una antica cornice decorativa, sono state recentemente collocate delle piastrelle di ceramica, che riproducono l'immagine della Madonna della Favara (statua del 1652 custodita all'interno della chiesa).


Nota - I testi e le fotografie finora proposti per far conoscere il patrimonio culturale, custodito nella chiesa della Madonna della Favara, non costituiscono una informazione completa, sotto l'aspetto storico, artistico e religioso, il cui approfondimento può essere favorito sia da una visita alla chiesa per ammirare dal vivo le singole opere d'arte, sia da una visita alla mostra aperta al Centro Culturale Parrocchiale, sia consultando la bibliografia riportata nei documenti esposti. In altra occasione saranno proposti testi e fotografie sulle opere d'arte non citate.
A ricordo della giornata della



cultura dedicata a mons. Antonino Lala, l'Associazione Culturale "Nicolò Chetta" curerà la stampa e la diffusione della relazione "Mons. Antonino Lala, parroco della chiesa latina di Contessa dal 1942 al 1965", svolta nell'aula consiliare il 6 settembre 2015 dal decano di Corleone don Vincenzo Pizzitola.



(Calogero Raviotta, patrimonio culturale negli edifici di culto - Fine)

Nessun commento:

Posta un commento