martedì 6 ottobre 2015

Lavoratori che vorrebbero andare in pensione. L'Inps farà arrivare nell'abitazione una busta arancione col calcolo prevedibile del trattamento

Milioni di italiani riceveranno a casa loro  la c.d. “busta arancione” inviata dall'INPS, che contiene una simulazione attendibile della pensione che si andrebbe a ritirare tenendo conto 
-dei contributi versati, 
-della retribuzione attesa 
-e della data di uscita dal posto di lavoro. 
La possibilità, finora, era per la verità fruibile online sul portale dell’Istituto previdenziale, ma a breve Tito Boeri, presidente dell’INPS, ha assicurato che le buste saranno spedite a "tutti coloro che non hanno fatto la simulazione online, perché vogliamo incoraggiarli a prendere il Pin sul sito". 


Funzionalità – 
Il progetto messo in atto dall’INPS consente di visualizzare telematicamente l’estratto contro previdenziale ed elaborare i contributi che ancora mancano alla pensione, associandoli allo scenario macro-economico sulla base dei dati della Ragioneria dello Stato per le previsioni di medio-lungo termine, dando comunque la possibilità di intervenire su alcuni parametri quali, per esempio, l’andamento della retribuzione. Successivamente, seguirà il calcolo dell’importo dell’assegno mensile INPS. In particolare, i sistemi con i quali viene calcolata la pensione sono il contributivo e le due forme del sistema misto, quello retributivo (ante riforma Dini) e quello misto (post riforma Dini). 

Il retributivo riguarda coloro che possedevano almeno 18 anni di contributi nel 1995. Per questi soggetti il passaggio al contributivo si applica solo dal 2012, per effetto della Legge Fornero. Mentre i soggetti che al 31.12.95 non avevano ancora raggiunto i 18 anni di contributi ricadono nel sistema misto in cui, a differenza del sistema retributivo nel quale l’assegno coincide con l’ultima busta paga, l’importo pensionistico viene calcolato sulla media retributiva degli ultimi anni del percorso professionale. Accanto a questi è prevista anche la quota C di pensione che è costituita dalle somme erogate dal lavoratore e dai sui datori durante la propria vita professionale. In questa modalità di calcolo rientrano coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 e coloro che rientrano nel sistema misto post-riforma Dini e vengono considerate le retribuzioni erogate durante la vita lavorativa. 

Debutto ufficiale - 
L’idea di inviare periodicamente informazioni circa i contributi mancanti per l’accesso alla pensione in realtà trae origine dalla riforma “Dini” del 1995, che ha introdotto il metodo contributivo in Italia. Disposizione, questa, purtroppo mai attuata. A riaccendere i riflettori sul tema era stato, nel dicembre 2011, il decreto "Salva Italia", che recava un preciso riferimento proprio all'informazione previdenziale. In base a detta normativa, i lavoratori italiani devono ricevere annualmente la comunicazione della loro posizione previdenziale, sia per facilitare la stima della prestazione futura sia per valutare l'opportunità di procedere ad altri tipi di accantonamenti. 
Ora, superata questa prima fase di sperimentazione, la busta arancione arriverà a tutti quegli italiani, pensionandi, che non hanno effettuato la simulazione online. 
Dal 2016, invece, potranno usufruire del servizio anche i dipendenti pubblici e i pensionandi che hanno versato i loro contributi in fondi amministrati dall’Inps.

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