giovedì 17 settembre 2015

Dal Giornale di Sicilia

«ditelo a rgs» 
già due nell'isola lo adottano, i comuni studiano le norme per il «baratto amministrativo»                                         
Giovanni Villino 

Due comuni in Sicilia lo hanno già adottato. Altri tre si apprestano a farlo. Parliamo del «baratto amministrativo», un provvedimento previsto dall'articolo 24 della legge «Sblocca Italia». Uno strumento utile sia per il cittadino che per le amministrazioni. In pratica in cambio di alcuni interventi resi al Comune, il contribuente ottiene uno sgravio o un'esenzione su alcuni tributi. E sono già tanti gli enti che si stanno muovendo per fare proprio questo strumento, anche nell'Isola. «Esprimiamo apprezzamento per chi ha già provveduto - afferma il presidente dell'Anci Sicilia, Leoluca Orlando -. È un meccanismo che manda un messaggio importante e significativo di coinvolgimento sociale dei cittadini. Ma è chiaro che questo può funzionare per piccole realtà e con riferimento ad un intervento specifico. Nelle grandi aree urbane rischia di creare una sorta di precariato cult. Sarebbe opportuno - prosegue Orlando - che si fissasse qualche ulteriore paletto normativo. La differenza più rilevante è nel parterre di coloro che hanno i requisiti di reddito. Nelle grandi aree urbane è molto più ampia» e per certi versi anche di difficile gestione. Tante amministrazioni stanno discutendo all'interno delle commissioni consiliari il regolamento e le eventuali disponibilità. È un provvedimento che se da un lato consente alle stesse amministrazioni di riqualificare aree degradate o spazi lasciati nel completo abbandono, dall'altro alleggerisce il carico dei tributi a chi presta la propria opera. Secondo quanto contenuto nella legge, i Comuni possono definire criteri e condizioni per la realizzazione di interventi su un determinato territorio da riqualificare. Qui entrano in gioco i cittadini che potranno presentare progetti, o singolarmente o associandosi ad altri abitanti. Questi progetti devono prevedere interventi di pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, di piazze, di strade o, ancora, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso. Alla luce di questi progetti e delle opere effettuate, i Comuni possono quindi deliberare riduzioni o esenzioni di tributi che restano comunque legati al tipo di attività realizzata. L'esenzione, secondo quanto stabilisce la legge, è prevista solo «per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dagli stessi comuni». Queste riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute. Le prime amministrazioni che hanno abbracciato l'idea del baratto amministrativo sono state quelle dei paesi più piccoli, dove c'è una gestione più snella della macchina burocratica e dove c'è una conoscenza quasi diretta dei cittadini e delle loro situazioni economiche. Attualmente, secondo i dati forniti dall'Anci, sono due i comuni nell'Isola che hanno adottato il «baratto amministrativo», mentre altre amministrazioni si apprestano a fare proprio questo provvedimento. Si va da Centuripe a Pietraperzia, passando per Milazzo, Priolo, Racalmuto e Castelvetrano. Ma si tratta di un elenco in divenire. A Priolo, ad esempio, è stato varato il regolamento per il baratto amministrativo in favore principalmente delle famiglie indigenti. Coloro che sono in difficoltà economiche nel pagare i tributi comunali potranno così presentare un'apposita istanza attraverso cui si offriranno per effettuare lavori socialmente utili, avendo «condonati» i debiti verso il Comune in materia tributaria. E anche la giunta comunale di Bivona ha dato il via libera allo schema di regolamento per il «baratto amministrativo». È stato lo stesso sindaco e deputato regionale del Partito democratico Giovanni Panepinto a dare l'annuncio attraverso facebook. «A precise condizioni ha spiegato Panepinto - i cittadini debitori verso il Comune, disoccupati e con Isee adeguati possono eseguire lavori di servizio civico per saldare il proprio debito. Lo schema di regolamento sarà proposto al Consiglio». Ieri intanto a Ditelo a Rgs (sms 335.8783600 - mail ditelo@gds.it) ad annunciare la proposta anche per la città di Siracusa è stato il gruppo Meetup Fare. «Abbiamo presentato questa proposta sul baratto amministrativo che è stata accolta anche da alcuni gruppi consiliari - ha spiegato Salvatore Russo, rappresentante del gruppo -. Sia maggioranza che opposizione sembrano interessate. Auspichiamo che come accaduto in altri centri, ad esempio a Pietraperzia, la discussione possa essere breve». E l'introduzione del «baratto 17/09/2015 Pag. 12 Ed. Agrigento La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IFEL - ANCI - Rassegna Stampa 17/09/2015 21 amministrativo» è vista di buon occhio anche dalle associazioni dei consumatori come l'Adiconsum. Il presidente regionale Vincenzo Romeo ha sottolineato il carattere conveniente dell'iniziativa. «Ho un giudizio positivo perché in un momento di crisi c'è l'opportunità di ripagare l'amministrazione in prestazioni d'opera - spiega Romeo -. Il Comune che non riesce a recuperare economicamente quantomeno può trarne dei benefici. Chi non ha una possibilità economica può sfruttare questo strumento dando comunque un servizio anche alla collettività. Bisogna stare attenti poi ai regolamenti che i Comuni stanno approvando. Occorre tenere alta l'attenzione su questo strumento che costituisce un aiuto sia per la collettività che per il singolo».
 (*GIVI*) 

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