venerdì 3 luglio 2015

Hanno detto ... ...

CORRIERE DELLA SERA, quotidiano
Ecco il vero dramma della crisi greca, che, al di là del costo economico, ha dato un altro duro colpo alla fiducia reciproca in Europa. 
Il contagio greco più grave non è quello economico diretto sugli spread ma sulla caduta di fiducia tra il Nord («mediterranei pigri e inaffidabili») e il Sud («tedeschi rigidi e cattivi»). 
L’effetto più dannoso della crisi greca, comunque vada a finire, è che ha dato un altro duro colpo alla costruzione d’istituzioni europee basate su un minimo di fiducia che facciano poi funzionare la moneta unica meglio. 
Di questo dovremo «ringraziare» i greci, sia se rimarranno nell’euro sia se ne usciranno pagando le dure conseguenze che meritano.

RAI RADIO/3, radio pubblica italiana
Il voto al referendum è trasversale, gente di destra e della Chiesa Ortodossa pare che voterà no.

STEFANO LEPRI, giornalista de La Stampa
In qualsiasi modo vada a finire, la Grecia ci costerà cara. Questo ci dice lo studio del Fondo monetario internazionale sulla sostenibilità del debito greco, uscito ieri. Schematizzando, lo Stato italiano ha già prestato allo Stato ellenico 36 miliardi di euro, 600 euro a testa per ciascuno di noi, da restituire in tempi piuttosto lunghi. Secondo il Fmi è probabile che non rientrino tutti. 

Nell’ipotesi che le cose si mettano ragionevolmente bene - ossia vittoria del «sì» nel referendum di domenica prossima, e nuovo accordo con l’Europa sulla base dei sacrifici previsti dal negoziato ora interrotto - la Grecia avrà ugualmente bisogno di aiuti aggiuntivi per andare avanti. Se si fosse più generosi diverrebbe inevitabile condonare in parte il debito esistente. 

Ovvero, nei termini del calcolo «pro capite» per gli italiani, in aggiunta ai 600 euro bisognerebbe prestarne almeno altri 100 (in rapida salita dopo gli ultimi eventi) e mettere in conto che una parte non ritorni mai. 
In caso di uscita della Grecia dall’euro, invece, non solo i 600 euro li perderemmo tutti ma si aggiungerebbero altri danni difficili da calcolare, per un totale di forse 1000. 

LUCIA BRSELLINO, figlia del magistrato assassinato dalla mafia
Non capisco l'Antimafia come categoria, come struttura sociale. Sembra quasi come un modo per cristallizzare la funzione di alcune persone, magari per costruire carriere.

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