martedì 16 giugno 2015

Europa e immigrati. Se il paese (la Francia) che finora era stato più vicino all'Italia piglia le distanze, è segno che ...

Siamo allo scontro tra il governo francese e quello italiano sui migranti.
A Ventimiglia li si lascia passare le notti sugli scogli. 
Il trattato di Schengen del 1990 istituisce la libera circolazione all'interno dell'Unione europa eppure la Francia fa sapere di non aver violato nulla. 
Il governo socialista di Holland fa sapere che l'Italia ha sottoscritto nel 1977 l'accordo di Chambery, un'intesa di cooperazione bilaterale per il controllo della zona di confine tra i due Paesi che adesso disattende.

Chi ha ragione?

L'accordo del 1997, a firma del governo di Romano Prodi, prevede la cooperazione in materia di polizia e di dogana tra i due Paesi ed è chiamato comunemente Accordo di riammissione.

Si comincia così ...
Con la firma del Trattato di Schengen del 1990 e del primo regolamento di Dublino dello stesso anno, i Paesi europei hanno abolito i controlli alle loro frontiere, ma si sono accordati sul principio che la richiesta di asilo per un migrante proveniente da un Paese terzo deve essere fatta nel primo Paese di approdo dell'Unione, dove l'extracomunitario dovrebbe essere identificato dalle forze dell'ordine e dove dovrebbe presentare richiesta di asilo se pensa di aver diritto allo status di rifugiato.


Il Trattato di Schengen ha reso illegali i respingimenti degli immigrati da parte dei Paesi membri, ma per fare in modo che le diverse norme nazionali di lotta all'immigrazione clandestina vengano applicate, successivamente, moltissimi Paesi europei hanno firmato accordi bilaterali per il controllo dei flussi tra uno Stato e l'altro.
L'Italia ne ha all'attivo almeno 21, anche con Austria e Svizzera.


Il trattato tra Francia Italia ha istituito due centri di cooperazione interforze: a Ventimiglia per l'Italia e a Modane (poi spostato a Le Freney) per la Francia.
Lì operano agenti di entrambi i Paesi e appartenenti a diversi corpi delle forze dell'ordine - polizia, carabinieri, guardia di finanza, dogana.
Il loro compito è il coordinamento delle azioni di polizia nella cosiddetta zona di frontiera: cioè nelle province di Aosta, Cuneo, Torino e Imperia - la provincia di Ventimiglia - per l'Italia e nei dipartimenti della Savoia, dell'Alta Savoia, delle Alpi Alte, delle Alpi marittime, dell'Alta Provenza per la Francia.




E si finisce così ...
Secondo l'accordo, «il nostro personale e quello della polizia francese di Modane, provvedono reciprocamente a restituire all’altro Stato gli extracomunitari clandestini provenienti da quest’ultimo, intercettati all’atto di oltrepassare la frontiera, sprovvisti dei documenti abilitanti al transito, e, conseguentemente, a verificare le situazioni individuali di ciascun extracomunitario “restituito”, al fine di adottare i provvedimenti di competenza».

Le riammissioni interessano immigrati irregolari entrati in Francia o in Italia che siano passati dal Paese vicino ma non abbiano i requisiti per il transito nell'altro - il codice delle frontiere prevede per esempio che chi entra in una nazione europea debba avere risorse «sia per la durata e lo scopo del soggiorno previsto, sia per il ritorno nel Paese di origine o per il transito verso un Paese terzo nel quale è sicuro di essere ammesso».


L'ITALIA NON APPLICA LE REGOLE. 

Qualsiasi controllo sui treni all'interno della 'zona di frontiera' che verifichi la presenza di migranti irregolari che dichiarano di essere partiti dall'Italia o in possesso di un titolo di viaggio che lo prova può dunque avere come esito il riaccompagnamento degli extracomunitari al confine.


Conclusione
Il nostro governo, dal premier al ministro degli interni, l'Angelino delle chiacchiere, non applicano il trattato di Dublino del 1990 e nemmeno quello di Chambery del 1997, quest'ultimo firmato da Roman Prodi.

In Europa ci guardano male ?
Siamo i soliti italiani furbetti !

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