martedì 30 giugno 2015

Atene. Verso il referendum


Il testo del quesito referendario
di domenica in Grecia

«Deve essere accettata la proposta sottoposta da Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale all’Eurogruppo del 25 giugno 2015, 
composta da due parti che insieme costituiscono la loro proposta complessiva?».
Osservatori internazionali hanno sottolineato che 
le due possibili risposte da barrare non sono allineate, 
ma sulla scheda prima compare il «No» (ochi), 
quindi il «Sì» (nai).
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I Greci cominciano ad avere paura dell'ignoto,
paura della miseria, la miseria di ritorno.

Atene, da città europea, è cambiata in poche ore più che 
durante cinque anni di recessione, in città levantina. 
Da capitale europea piena di caffè, musei, metropolitane moderne e pulite, e di laureati, 
si è rituffata nell’accaparramento di generi alimentari e sanitari. 

Riempirsi la casa di cibo, benzina o medicine era un’abitudine da tempo di guerra, 
che gli anziani ricordano di aver rispolverato durante il colpo di Stato dei colonnelli nel 1967.
Era una memoria cancellata dalle teste dei più giovani ma ieri è riaffiorata di colpo, 
irrazionale e prepotente. 

In molti hanno comprato il doppio o il triplo delle quantità 
abituali di cardiovascolari, antibiotici, antinfiammatori. 
Durante la giornata la situazione è arrivata a un punto tale che 
l’Associazione ellenica delle aziende farmaceutiche 
ha dovuto emettere un comunicato: 
«Non si registrano carenze di farmaci». 

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