lunedì 11 maggio 2015

Uomini, fatti, eventi. Come li ricordiamo oggi

11 Maggio

L'11 maggi 1860 sbarcano a Marsala i Mille, al comando di Giuseppe Garibaldi per andare alla conquista del Regno delle due Sicilie.

La spedizione si era imbarcata la sera del 5 maggio dallo scoglio di Quarto (oggi un quartiere di Genova) ed era formata di 1162 volontari armati di vecchi fucili.
I comandanti borbonici, ignorando le segnalazioni della intelligence napoletana, avevano spostato, appena un giorno prima dello sbarco, una consistente guarnigione da Marsala a Palermo, per far fronte alle insurrezioni verificatesi nel capoluogo. 

Questo cambiamento fu fatale. Infatti le navi garibaldine sbarcavano tranquillamente a Marsala la mattina dell’11 maggio.

Il 14 maggio a Salemi Giuseppe Garibaldi dichiarò di assumere la dittatura della Sicilia in nome di Vittorio Emanuele.
I Mille, affiancati da 500 “picciotti“, ebbero un primo scontro nella battaglia di Calatafimi il 15 maggio, contro circa 4.000 soldati borbonici
.
In seguito, aiutato dall’insurrezione di Palermo, tra il 27 e il 30 maggio, Garibaldi conquistò la città, difesa dall’ingenuo ed anziano generale Ferdinando Lanza.
Durante il mese di giugno, ai garibaldini si aggregarono altri volontari siciliani e provenienti da altre parti d’Italia, inquadrandosi in quello che poi fu chiamato esercito meridionale. 
Il 20 luglio le truppe borboniche vennero sconfitte nella battaglia di Milazzo, forse il primo combattimento realmente svoltosi in Sicilia.
Con la neutralizzazione di Messina, Garibaldi iniziò i preparativi per il passaggio sul continente. Mentre forze borboniche attendevano lo sbarco garibaldino a Reggio, il 19 agosto Garibaldi prescelse un tragitto alquanto più lungo e sbarcò sulla spiaggia ionica di Melito Porto Salvo, in Calabria. Garibaldi disponeva, ormai, di circa ventimila volontari. In Calabria i borbonici non seppero offrire una dignitosa resistenza.
Il re Francesco II abbandonò Napoli per portare l’esercito fra la fortezza di Gaeta e quella di Capua, con al centro il fiume Volturno, così, il 7 settembre, Garibaldi, praticamente senza scorta, poté entrare in città accolto da liberatore.
In seguito avvenne la decisiva battaglia del Volturno, dove Garibaldi respinse una grande avanzata dell’esercito borbonico (circa 50.000 soldati); la battaglia terminò il 1º ottobre.
Subito dopo (21 ottobre) si svolse un plebiscito per l’annessione del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna, che diede uno schiacciante risultato a favore dell’annessione.
L’impresa dei Mille si può considerare terminata con lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II del 26 ottobre 1860 a Teano.

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