GIORNALE DI SICILIA
giovedì 30 aprile 2015
Enti Locali. Hanno già avviato l'armonizzazione contabile: cosa significa ? --5--
Ci siamo finora soffermati su come vengono trattate le Entrate Tributarie ai fini degli accertamenti contabili.
Passiamo adesso a considerare il modo di "accertare" i trasferimenti, ossia i contributi, provenienti da enti dei livelli superiori di governo (Stato, Unione Europea o anche Regione).
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SI RITENGONO
ACCERTATI ...
NELL'ESERCIZIO Se però l'Atto Amministrativo dell'Ente Erogante
IN CUI VIENE ------------ > prevede le scadenze
di erogazione del trasferimento,
ADOTTATO L'ATTO
AMMINISTRATIVO L'ACCERTAMENTO E' IMPUTATO NEGLI
DI ATTRIBUZIONE ESERCIZI IN CUI L'OBBLIGAZIONE VIENE
DEL A SCADENZA
TRASFERIMENTO
ESAMINIAMO UNA CASISTICA SPECIFICA
1) CONTRIBUTI A RENDICONTAZIONE
La deliberazione con cui un ente decide di concedere contributi "a rendicontazione" a favore di altri enti, per la realizzazione di determinate spese, costituisce una obbligazione giuridicamente perfezionata, anche se condizionata alla realizzazione della spesa, a seguito della quale:
= L'ente erogante è tenuto ad impegnare l'intera spesa prevista nella delibera, con imputazione agli esercizi in cui è prevista la realizzazione da parte dell'ente beneficiario (cronoprogramma), sulla base dei programmi presentati;
= L'ente beneficiario ha titolo di accertare le entrate con imputazione ai medesimi esercizi cui sono stati registrati gli impegni.
Nel corso della gestione, l'attuazione della spesa potrebbe avere un andamento differente rispett a quello previsto. Di tali eventuali differenze l'Ente beneficiario provvede a dare tempestiva comunicazione all'Ente erogante in occasione delle rendicontazioni, aggiornando il programma o croniprogramma della spesa. A seguito di tali aggiornamenti, entrambi gli Enti provvedono alle necessarie variazioni degli stanziamenti del bilancio annuale e pluriennale e alla re-imputazione degli accertamenti e degli impegni agli esercizi in cui le entrate e le spese sono esigibili.
I Contributi (o trasferimenti) possono arrivare da Enti, anche privati, non soggetti al regime dell'armonizzazione.
Vedremo, la prossima volta, come si imputano i contributi dell'Unione Europea.
Per chi non ci avesse seguito in precedenza, diciamo che ci stiamo occupando della trasparenza nella contabilità pubblica, alla luce della recente disposizione sull'armonizzazione.
Chi non sa leggere uno schema di bilancio, a nostro giudizio, non è idoneo a svolgere il ruolo di consigliere comunale. E' solo uno che sa scaldare le sedie.
I Contributi (o trasferimenti) possono arrivare da Enti, anche privati, non soggetti al regime dell'armonizzazione.
Vedremo, la prossima volta, come si imputano i contributi dell'Unione Europea.
Per chi non ci avesse seguito in precedenza, diciamo che ci stiamo occupando della trasparenza nella contabilità pubblica, alla luce della recente disposizione sull'armonizzazione.
Chi non sa leggere uno schema di bilancio, a nostro giudizio, non è idoneo a svolgere il ruolo di consigliere comunale. E' solo uno che sa scaldare le sedie.
L'Italia di Renzi e degli scarti. Nel mondo dei paesi democratici le regole del gioco si definiscono fra tutti, maggioranza e minoranze
Leggere come fatto positivo l’atto di forza imposto da Matteo Renzi,
ossia l’esigere la fiducia sulla legge elettorale, è segno di mancata
conoscenza delle regole della democrazia.
Nei sistemi democratici di tutto il mondo scrivere le “regole” di
funzionamento del sistema non competono all’esecutivo, al governo, bensì al
Parlamento.
Inoltre le “regole” di funzionamento del sistema non si scrivono a cura
della maggioranza parlamentare, ma col concorso di tutte le correnti culturali
presenti nelle Assemblee. Le minoranze se non vengono assecondate nel grande
disegno generale, devono d-e-v-o-n-o essere accontentate negli accorgimenti secondari.
Le istituzioni non appartengono alla maggioranza, in esse devono potersi
riconoscere tutti.
Renzi ?
Fa bene a voler modificare il paese. Se lo fa con disprezzo di chi la
pensa diversamente è chiaro che sta perseguendo un disegno tutto suo. Questo non
è democratico.
Se la maggioranza desidera vincere le elezioni, senza vincerle perché non
raggiunge il 51% dei consensi deve consentire alle minoranze di provare a
vincerle loro, consentendo il premio di maggioranza non solo ad una lista ma
alle alleanze di liste. Questa è democrazia; l’atto di forza renziano non
sappiamo come definirlo.
Certo Renzi, fa il Renzi perché di fronte ha … pochezze, gli scarti della
seconda repubblica.
Uomini, fatti, eventi. Come li ricordiamo oggi
30 Aprile
Dopo un ultimo pranzo, Hitler ed Eva Braun si suicidano nel Führerbunker
30 Aprile
Di fronte alla Casa Rosada, il palazzo presidenziale argentino, il 30 aprile 1977 si radunarono per la prima volta le Madri de Plaza de Mayo. Il loro nome è originato dal nome della celebre piazza di Buenos Aires, dove queste donne coraggiose si riunirono per la prima volta e da allora, ogni giovedì pomeriggio, esse si sono ritrovate nella piazza e l’hanno percorsa in senso circolare, attorno alla piramide che si trova al centro, per circa mezz’ora.
I loro figli sono stati tutti arrestati e tenuti illegalmente prigionieri (desaparecidos) dagli agenti della polizia argentina in centri clandestini di detenzione, durante la dittatura della giunta militare, e la maggioranza di loro è stata prima torturata ed in seguito assassinata e fatta sparire nella più assoluta segretezza.
Un fazzoletto bianco annodato sulla testa è il simbolo di protesta delle Madri de Plaza de Mayo.
Fra il 1976 e il 1983 in Argentina, sotto il regime militare, sono scomparsi fino a 30.000 dissidenti o sospettati tali.
Si ritiene che la tecnica di sequestrare e far sparire le vittime della repressione sia stata in qualche modo ideata per perseguire due obiettivi.
Innanzi tutto per evitare quanto verificatosi pochi anni prima in Cile, all’indomani del golpe militare del generale Pinochet, allorquando le immagini televisive degli arresti di massa e degli oppositori ammassati negli stadi avevano fatto il giro del mondo suscitando ondate di indignazione dell’opinione pubblica mondiale. La assoluta segretezza degli arresti viceversa garantì per lungo tempo al regime militare argentino una sorta di “invisibilità” agli occhi del mondo: dovettero passare infatti almeno 4 o 5 anni dall’inizio della dittatura prima che all’estero si iniziasse ad avere una percezione esatta di quanto stesse accadendo in Argentina.
In secondo luogo la finalità era quella di terrorizzare la popolazione soffocando così ogni possibile dissenso al regime. Le modalità degli arresti (squadre non ufficiali di militari piombavano nelle case in piena notte sequestrando a volte intere famiglie) e l’assoluto mistero sulla sorte degli arrestati, fecero sì che le stesse famiglie delle vittime tacessero per paura, cosicché persino nella stessa Argentina per lungo tempo il fenomeno rimase taciuto, oltre che totalmente ignorato nel resto del mondo.
30 Aprile
33 anni fa la mafia uccise a Palermo Pio La Torre 'padre' della legge sui beni confisca
Dal Corriere della Sera, nel giorno in cui De Bortoli lascia la direzine
Così oggi sul Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, nel giorno del suo addio: "del giovane caudillo Renzi, che dire? Un maleducato di talento. Il Corriere ha diffidato fortemente del suo modo di interpretare il potere. Disprezza le istituzioni e mal sopporta le critiche".
mercoledì 29 aprile 2015
Contessa Entellina. Il parroco -padre Giorgio Ilardi- ha ricordato il 15° dell'ordinazione sacerdotale
La Parrocchia Maria SS. della Favara nel pomeriggio di oggi ha festeggiato il Parroco, Padre Giorgio Ilardi, che ha ricordato il 15° anno di sacerdozio.
La messa, alle 19,oo, è stata concelebrata dal festeggiato e da Servo Michele, della Comunità dei Servi della Misericordia di Piana degli Albanesi, Comunità guidati da Padre Emilio.
La Chiesa era affollata di fedeli sia di Contessa che di Palazzo Adriano, dove Padre Giorgio ha svolto per parecchi anni le funzioni di Parroco.
I festeggiamenti si sono conclusi nei locali adiacenti la Chiesa dove è stato offerto un rinfresco.
Contessa Entellina. Quale è il significato dei comportamenti di chi manca di senso civico ?
Uomini, fatti, eventi. Come li ricordiamo oggi
29 Aprile
Le divisioni 42^ e 45^ della fanteria USA il 29 aprile 1945 entrarono nel campo di concentramento di Dachau. I pochi uomini delle Waffen-SS ancora rimasti offrirono poca resistenza.
La liberazione di Dachau fu un duro colpo per l’opinione pubblica britannica e americana, non solo perché era il secondo campo di concentramento ad essere liberato dagli Alleati occidentali, ma anche, e soprattutto, perché fu il primo sito ad Ovest, nel quale si venne pienamente a conoscenza della reale brutalità nazista. Fino ad allora si prestava poco credito a quanto i russi riferivano di aver trovato nei lager della Prussia e della Germania est.
Gli americani trovarono oltre 32.000 prigionieri in condizioni pietose, e altri 1.600 ormai in fin di vita in 20 baracche del campo, che contenevano circa 250 persone ciascuna.
I soldati americani scoprirono inoltre 39 vagoni ferroviari contenenti un altro centinaio di corpi di prigionieri morti ammassati.
Dachau inizialmente, su ordine del comando americano, fu messo in quarantena, a causa della epidemia di tifo presente nel sito. Questa, unita alla malnutrizione che aveva indebolito i prigionieri decimò i sopravvissuti, provocando oltre 2000 decessi.
Il campo, durante questa emergenza, servì come rifugio per i detenuti e per le persone senza fissa dimora ed ex-malati. Dal mese di luglio, le autorità militari statunitensi utilizzarono il campo di Dachau per i criminali di guerra, arrivando anche a 30.000 prigionieri.
Nel corso della giornata della liberazione, per cause che furono in seguito oggetto di indagine militare, decine (se non centinaia) di guardie delle Waffen-SS, che si erano già arrese, vennero giustiziate in vari momenti dai soldati americani e dai prigionieri appena liberati.
La cittadina, alla fine della guerra, divenne sede di uno dei tribunali militari costituiti dagli Alleati col compito di giudicare crimini e criminali nazisti. Il tribunale fu insediato alla fine del 1945, nell’ex lager, e dal 15 novembre al 13 dicembre ebbero luogo le sedute principali del processo di Dachau, contro il comandante del campo e altri 39 membri del personale. Le prove portarono alla condanna a morte per impiccagione di 36 dei 40 imputati.
Parecchi contessioti conobbero le condizioni dei campi
di concentramento nazisti e ne patirono giorni indimenticabili della loro
vita.
Tanti, al ritorno, raccontarono la loro triste
esperienza. Mai nessuno però trascrisse per i posteri la bestialità di cui gli
esseri umani sono capaci.
Le poche esperienze -raccontate e registrate- di cui
disponiamo meritano di essere divulgate.
(Quella sopra riportata, area della Prussia Orientale, è l spazio geografico in cui almeno due contessioti vissero umiliazioni, fame, freddo, malanni, ed assistettero a situazioni in cui la bestialità dell'uomo non conosce limiti).
Matteo Renzi. Una sua lettera al Direttore de La Stampa: La verità, vi prego sull'Italicum
Caro Direttore,
il dibattito sulla nuova legge elettorale è molto acceso. Credo che i toni dipendano in larga parte da un giudizio duro e molto diviso sull’azione mia e del governo che presiedo. Rispetto naturalmente ogni diversa valutazione. Ma credo che sia un mio dovere tornare al merito della legge: la verità, vi prego, sull’Italicum.
La verità, fuori dalla rappresentazione drammatica di chi grida all’attentato alla democrazia. O di chi considera fascista la scelta di mettere la fiducia sulla legge elettorale, ignorando che fu Alcide De Gasperi a farlo, affidandone le ragioni in Parlamento all’arte oratoria di Aldo Moro: due grandi democratici, due grandi antifascisti. La verità, solo la verità, sull’Italicum.
Questa legge elettorale prevede un ballottaggio come per i sindaci, anche se la percentuale necessaria ad evitarlo scende al 40%. Attribuisce 340 deputati a chi vince le elezioni, al primo o al secondo turno, consentendo dunque un piccolo margine di sicurezza nell’attività parlamentare. Più o meno la metà degli eletti sarà espressione di un collegio grande poco meno di una provincia media e l’altra metà verrà eletta con preferenze: al massimo due, di cui una donna. Per venire incontro alle richieste di minoranze e anche di alcuni partiti di maggioranza, la soglia di sbarramento è stata abbassata al 3% (in Germania per intenderci è al 5%).
Il premio viene attribuito alla lista vincente, non più alla coalizione: con questo atteggiamento speriamo di arrivare a un compiuto bipolarismo. Il mio sogno è che in Italia si sfidino due partiti sul modello americano, Democratici e Repubblicani.
Ma in ogni caso, indipendentemente dai sogni, si impedisce di rifare le solite ammucchiate elettorali chiamate coalizioni che il giorno dopo si sciolgono come neve al sole: chi di noi ha votato l’Unione nel 2006 – una coalizione che andava da Mastella e Dini a Bertinotti e Turigliatto – ne ricorda la tragica fine. Ma analogo potrebbe essere il giudizio sull’esperienza della Casa delle Libertà due anni dopo. Torneremo a vedere i candidati sul territorio; torneremo a fare campagne elettorale tra persone sui collegi e non solo nei talk-show; torneremo dopo anni a scegliere le persone e, finalmente, la sera stessa del voto sapremo chi ha vinto.
Rottamato il cosiddetto Porcellum (perché l’ultima legge elettorale approvata da chi oggi grida al fascismo è stata definita dal suo ideatore una «porcata»), mandiamo in soffitta anche il desiderio strisciante di un neocentrismo consociativo teso a mantenere per sempre il proporzionale puro uscito dalla Corte Costituzionale, riservando ai gruppi dirigenti la scelta di governi costanti di grande coalizione.
L’Italicum non sarà perfetto, come nessuna legge elettorale è perfetta. Ma è una legge seria e rigorosa che consente all’Italia di avere stabilità e rappresentanza, che cancella le liste bloccate, che impone la chiarezza dei partiti davanti agli elettori. Soltanto uno potrà dire di aver vinto: non come adesso quando, dopo i primi risultati, tutti affollano le telecamere per cantare il proprio trionfo.
Abbiamo messo la fiducia perché dopo aver fatto dozzine di modifiche, aver mediato, discusso, concertato, o si decide o si ritorna al punto di partenza. Se un Parlamento decide, se un governo decide questa è democrazia, non dittatura. Se il Parlamento rinvia, se il governo temporeggia, il rischio è l’anarchia. È una grande lezione del miglior pensiero costituzionale di questo Paese, non è necessario aver fatto la tesi su Calamandrei per saperlo.
La nuova legge elettorale è stata promessa nel 2006, ma purtroppo non si è realizzata.
È stata promessa nella legislatura successiva e non portata a termine né durante il governo Berlusconi, né durante il governo Monti: tante trattative e poi nulla di fatto.
È stata promessa nella legislatura successiva dal governo Letta, ma il suo iter si bloccò quasi subito, impantanata come altri progetti.
Adesso ci siamo: approvata in prima lettura alla Camera, in seconda al Senato, poi in Commissione alla Camera. Discussa in Parlamento e nelle sedi dei partiti. Approvata da Forza Italia nella stessa versione che oggi viene contestata. Modificata più volte, ma adesso finalmente pronta.
Che facciamo? Facciamo altre modifiche per ripartire da capo?
La legge elettorale perfetta esiste solo nei sogni: decidiamo o continuiamo a rimandare?
Mettere la fiducia è un gesto di serietà verso i cittadini.
Se non passa, il governo va a casa. Se c’è bisogno di un premier che faccia melina, non sono la persona adatta. Se vogliono un temporeggiatore ne scelgano un altro, io non sono della partita.
Se passa, significa che il Parlamento vuole continuare sulla strada delle riforme. Per come li ho conosciuti la maggioranza dei deputati, la maggioranza dei senatori hanno a cuore l’Italia di oggi e quella dei nostri figli. E se lo riteniamo necessario ci sarà spazio al Senato per riequilibrare ancora la riforma costituzionale facendo attenzione ai necessari pesi e contrappesi: nessuna blindatura, nessuna forzatura.
Con lo scrutinio palese – imposto dal voto di fiducia – i cittadini sapranno. Sapranno chi era a favore, chi era contro. Tutti si assumeranno le proprie responsabilità. Il tempo della melina e del rinvio è finito. C’è un Paese che chiede di essere accompagnato nel futuro, sui temi più importanti della vita delle famiglie. Se non riusciamo a cambiare la legge elettorale dopo averlo promesso ovunque, come potremo cambiare il Paese? La politica ha il compito di dimostrare che può farcela, senza farsi sostituire dai governi tecnici e dalle sentenze della Corte. Occorre coraggio, però. E questo è il tempo del coraggio. Alla Camera il compito di decidere se è il nostro tempo. Ma a scrutinio palese, senza voti segreti, assumendosi la propria responsabilità.
Hanno detto ... ...
MARCELLO SORGI, editorialista di Repubblica
Affollato e autorevole il fronte del No nel Pd (Bersani, Letta, etc.).
Ma una scissione porterebbe alle elezioni anticipate. Con l'Italicum.
GIOVANNI VALENTINI, giornalista
Si può sommessamente ricordare che la questione di fiducia non impedisce
a nessuno, se vuole, di votare contro l'Italicum ?
GAD LERNER, giornalista
GAD LERNER, giornalista
La pubblica umiliazione accelerata cui Renzi sta sottoponendo i suoi
predecessori alla guida del Pd, accompagnata da una richiesta di obbedienza
forzosa rivolta ai parlamentari dissidenti, rappresenta un punto di non
ritorno. Calpesta la storia del Pd. Lo snatura. Lo forza a ridursi a partito di
un leader avventuroso dall’istinto populista, in competizione con le altre
forze populiste.
MATTEO RENZI, segretario PD e premier
“Dopo anni di rinvii noi ci prendiamo le nostre responsabilità in
Parlamento e davanti al Paese".
"Se vuole: la fiducia serve a questo. Finché sto qui, provo a cambiare
l’Italia”.
“E’ arrivato il momento di fare sul serio. Dopo anni di rinvii possiamo
finalmente restituire dignità alla politica: la legge elettorale è a un passo
dal traguardo. Non potevamo accettare altri rinvii. Adesso noi ci prendiamo le
nostre responsabilità a viso aperto. Il Governo è nato per fare le riforme. Se
non vogliono fare le riforme – aggiunge – ce lo dicano e andiamo a casa subito,
come prevede la nostra Costituzione.
Questo significa mettere la fiducia”.
Con le immagini ... ... è più facile
martedì 28 aprile 2015
Piana degli Albanesi. Ettore De Conciliis incontra i familiari della strage di Portella della Ginestra
Portella
della Ginestra
Associazione dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti della
strage
del 1 Maggio 1947
COMUNICATO STAMPA.
Ettore De Conciliis
incontra i familiari della strage di Portella della Ginestra
Il 29 aprile 2015 l’artista Ettore
De Conciliis, l’autore del Memoriale realizzato nel 1980, incontrerà i
familiari e i sopravvissuti della strage di Portella della Ginestra perpetrata
dalla banda di Salvatore Giuliano il Primo Maggio 1947.
Nel corso dell’incontro, al quale
parteciperanno oltre ai soci dell’Ass. Portella della Ginestra anche una
comitiva di giovani toscani impegnati nei campi confiscati alla mafia e gestiti
dalla cooperativa Lavoro e Non Solo di Corleone e il Gruppo Scout Agesci di
Piana degli Albanesi, de Concillis illustrerà la simbologia del Memoriale.
In mattina l’Artista, al quale
recentemente il consiglio comunale di Piana degli Albanesi accogliendo la
proposta dell’Ass. Portella della Ginestra ha conferito la cittadinanza
onoraria, si recherà nel cimitero di Piana per rendere omaggio alle vittime di
Portella.
In quella circostanza Ettore De
Conciliis prenderà personalmente visione dello stato dei luoghi per stabilire
le dimensioni dei dipinti che intende donare all’Associazione per abbellire la
cappella dei caduti di Portella della Ginestra.
Contessa Entellina. In attesa che venga presentato in consiglio comunale il rendiconto 2014
I prossimi adempimenti significativi che attendono il nostro
Comune, in linea con i principi di armonizzazione contabile, consistono nella
pulizia dei residui attivi e dei rischi per il bilancio.
E' un obbligo di legge che già molte amministrazioni comunali
hanno portato a termine e che non potrà tardare qui da noi.
Fare la massima pulizia del bilancio consente la navigazione
tranquilla degli enti locali che finora, complice il sistema contabile,
procedevano a vista d'uomo nell'illusione artificiosa che gonfiare entrate e
accumulare residui significasse "buona salute".
Finalmente la lettura dei conti dei comuni, di tutti i comuni, avverrà in
trasparenza.
Per chi fosse interessato, riprenderemo in settimana il percorso sulle innovazioni introdotte nei sistemi contabili: sull'armonizzazione.
Uliveti del Belice. Sarebbero al sicuro dalla Xylella
GIORNALE DI SICILIA
ro:
«In Sicilia nessun caso di Xylella fastidiosa. Stiamo monitorando costantemente
gli uliveti di tutta la Sicilia. Sulla base dei risultati delle ispezioni -
precisa Caleca - che oggi sarà a Castelvetrano per l'inaugurazione di un nuovo
stabilimento di confezionamento olivicolo - e condotte dal Servizio
Fitosanitario Regionale, l'intero territorio della Regione Sicilia è ad oggi
indenne daXylella fastidiosa». Un chiarimento confortante e che fa stare
fiduciosi i produutori olivicoli che aspettano la stagione 20125 come ricca di
produzione e di qualità nel frutto all'albero. Come è notorio, e supportato
dalle statistiche regionali, le piante di Nocellara del Belice sono la
principale risorsa agricola del territorio che va da Campobello di Ma2ara a
Castelvetrano, Partanna e Gibellina. Per questo motivo ormai da tempo è stato
elaborato un protocollo di monitoraggio e tutela per scongiurare qualsiasi
problema dei preziosi ulivi della Nocellara. La Soat di Castelvetrano ha
ricevuto la segnalazioni di alcuni casi sospetti di Xylella, da parte degli
agricoltori. I rilievi fatti sulle piante sono quindi stati inviati ai
laboratori di analisi dell'osservatorio perle malattie delle piante con sede a
Palermo. «Casi sospetti quindi, ma nessun allarme, tutto sotto controllo».
Questo il commento di Nino Luppino, funzionario direttivo della Soat di
Castelvetrano, che così rassicura i produttori: «Dovrem mo essere in una botte
di ferro, perché sul nostro territorio, le cure che facciamo alle piante non
permetterebbero la diffusione del "Phiiaenus" detto volgarmente
"sputacchina", considerato il principale vettore del batterio Xylella
fastidiosa». L'anno scorso questa malattia dell'ulivo in alcune zone del sud
Italia ha dimezzato i raccolti e la produzione di olio.
Hanno detto ... ...
Dal Corriere della Sera e da El Pais
Cultura patriarcale al tramonto
”Il «tramonto» e le fragilità di Ulisse Così vacilla l’autorità”
“”L’eclissi del padre, il tramonto dell’autorità. Nei secoli passati la figura paterna incarnava la legge e indicava il cammino.
La trasparenza totale che domina il nostro tempo, scrive Jordi Soler su El País, mette a nudo le fragilità, le imperfezioni, il ridicolo dei tanti «padri» che ci circondano. L’immagine del papà contemporaneo che tramite Facebook o Twitter apre una finestra inedita sulla propria intimità diventa la metafora di un indebolimento comune a «tutte le figure pubbliche che fino al Novecento hanno goduto di un rispetto incondizionato: governanti, politici, soldati, re e sacerdoti». Come Telemaco, «ci ritroviamo in riva al mare, a scrutare l’orizzonte in attesa del nostro Ulisse».”"
Enti Locali. Il Fondo Sociale piange
Nel sistema di Matteo Renzi ogni apparente cancellazione di tasse è sempre rientrata dalla finestra. Ed è per questo
che, alla luce delle difficoltà dei Comuni, sono stati creati strumenti per far fluire nelle casse degli enti (circa)
la stessa quantità di fondi in un altra maniera, e tipicamente con trasferimenti da Roma.
Il fronte più caldo al
momento riguarda il cosiddetto Fondo di solidarietà. Funziona così: ogni Comune versa a Roma una quota
(il 38,23%) dei propri introiti Imu. Il centro ne fa tornare una quota, applicando una serie di criteri che
dovrebbero - in teoria - penalizzare i Comuni più ricchi e dare respiro a quelli "poveri". Sulla carta, appunto.
Perché non soltanto i criteri di distribuzione dei fondi non convincono e tendono a favorire alcuni territori (???).
Ma,
soprattutto, rispetto al 2014, un altro taglio che tocca anche il Fondo, ha ridotto il piatto per tutti. Con
prospettive drammatiche.
La proposta di riparto del "tesoretto" dal dipartimento enti locali del ministero
dell'Interno è visibile su internet. Ed è considerata insultante da alcune sezione dell'Anci,
l'associazione dei Comuni italiani. Perché non soltanto comporta una generalizzata riduzione del contributo,
ma si arriva all'estremo che una serie di Comuni sono considerati debitori dallo Stato per quanto incassato
negli anni scorsi.
Cittadino informato. Tutti paghiamo moltissimo per le Province, per ricevere servizi vergognsi
Questo Blog non ha mai amato gli Enti Province, anche perchè a Contessa Entellina gli elettori locali hanno quasi sempre mandato in quel carrozzone (col voto) rappresentanti raccapriccianti: basti pensare che uno di questi "politici" è stato votato col pieno, anzi col pienone, dai nostri concittadini (75% dei consensi) si è poi dilettato a spendere il denaro pubblico, pensate un pò, destinando soldi con regolare delibera della Giunta, per spalare la neve in pieno mese di agosto, in piena estate, qui in Sicilia.
Costui è stato sponsorizzato, è giusto dirlo, dai politicanti locali, nessuno dei quali risulta abbia mai fatto dichiarazioni di pentimento. C'è di scmmettere che continueranno a proporre, in avvenire, per ogni tornata politicanti fra i peggiori.
Oggi però vogliamo evidenziare altro.
Ogni automobilista paga mediamente 70 euro l'anno per la viabilità provinciale, e nel territorio di Contessa riceviamo a fronte di quel costo un servizio del
valore di 50 euro (così ci dicono le statistiche); quest'ultima è la cifra stimata per pagare centinaia e centinaia di impiegati e funzionari che da un paio d'anni non hanno nulla da fare, e di fatto nulla fanno nei palazzi di Via Maqueda, San Lorenzo etc. a Palermo.
Noi cittadini, nella veste di automobilisti, nonostante sul nostro territorio non disponiamo di strade degne di questo nome paghiamo tributi legati alle auto,
-dall'imposta di trascrizione nelle compravendite (la
famosa IPT che resta sempre una variabile nelle offerte delle case automobilistiche)
-all'addizionale
sull'assicurazione per la responsabilità civile, diversa da provincia a provincia.
Quanto percepiscono di indennità gli assessori del comune di Contessa Entellina ?
Roberto, un nostro amico che non vuole essere meglio identificato, ci ha chiesto quanto guadagna in un comune come il nostro (1.800 abitanti) un assessore comunale.
Dice di aver cercato sul sito del Comune e non è riuscito a trovare quanto desiderava.
RISPOSTA: €. 693,60 mensili.
Fare l'assessore in un comune piccolo come il nostro, se fatto con serietà ed impegno, non è un grande affare.
Il punto che ci piace rilevare, in concomitanza col dibattito dei giorni scorsi all'Assemblea Regionale, è che in un piccolo paesino un sindaco e quattro assessori (+ 12 consiglieri) sono in numero eccessivo.
Un sindaco, un assessore-vice sindaco e cinque consiglieri sarebbero più che sufficienti.
Mah !
Una legge di rimodulazione forse sta per arrivare, ma punta a copiare quanto da tempo esiste nel resto d'Italia; ancora troppi assessori, purtroppo.
La parrocchia di Piano Cavaliere e le elezioni comunali a Contessa nel 1956 (3) ... ... di Calogero Raviotta
Da
quanto finora riportato nei precedenti blog emerge il contesto generale, nel
cui ambito va maturando la decisione dell'ERAS di consegnare gli edifici di
culto dei nuovi borghi alle istituzioni ecclesiastiche locali.
Al
riguardo i due parroci (papas Jani Di Maggio e padre Antonino Lala), coadiuvati
da alcuni laici, protagonisti dell'attività professionale, politica e sociale
locale, sono promotori di varie iniziative sia presso la curia delle due
diocesi, alla cui giurisdizione ecclesiastica afferiscono i fedeli cattolici di
Contessa (Monreale per i latini e Piana degli Albanesi per i greci) sia presso
il cardinale di Palermo, sia presso la S. Sede (Congregazione per le Chiese
Orientali).
La
posizione dei laici, con riferimento al rito da attribuire alla costituenda
parrocchia di Piano Cavaliere, nell'approssimarsi delle elezioni amministrative
a Contessa, fin dai primi mesi del 1956 provoca vivaci polemiche e contrasti,
tra i protagonisti locali di alcuni partiti, in relazione alla composizione
delle liste comunali: emerge l'orientamento di presentare non due liste, come
per tradizione fatto in passato, (una per i partiti di sinistra ed una per i
partiti di centro e di destra) ma per la prima volta si prospetta la possibilità di presentare tre liste per l'elezione dei membri del
consiglio comunale (Scudo Crociato -
Socialcomunisti - Croce e Campana).
Dal
mese di febbraio i promotori della lista "Croce e Campana"
organizzano incontri con i cittadini e con dirigenti di alcuni partiti
tradizionalmente presenti a Contessa.
Il 21 marzo, nel corso della prima
riunione dei promotori della terza lista, viene definito e, nei giorni
seguenti, comincia a circolare in paese
lo slogan "Per una Amministrazione sana vota croce e campana".
Nel mese di aprile circola la voce che
saranno quattro le liste per le elezioni comunali, ma la quarta si unisce con
la " Croce e Campana" ed il parroco latino ed alcuni militanti della
DC propongono la chiusura della locale sezione del partito, per l'orientamento
espresso da alcuni componenti in merito alla formazione delle liste.
Il 22 aprile, al termine dell'incontro
tenuto presso la sede delle suore, i promotori di "Croce e
Campana" presentano i candidati
scelti per le elezioni comunali (sindaco e consiglio comunale).
Il 24 aprile sono presentate al Comune
tre liste: Scudo Crociato, Croce e Campana, Garibaldi (con capolista l'avv.
Ragusa, che improvvisamente muore il 25 aprile).
Continua vivace e frenetica la campagna
elettorale con incontri privati e con frequenti comizi in piazza, sia con
oratori locali sia con la partecipazione di rappresentanti regionali e
nazionali dei partiti.
IL 27 maggio si svolgono le elezioni
amministrativa e lo spoglio del giorno successivo presenta i seguenti
risultati: Croce e Campana 806 voti, blocco socialcomunista 548, D.C. 304 voti.
Dopo la proclamazione dei risultati il candidato sindaco Pia Schirò viene portata in trionfo fino a
Piano Cavaliere con un corteo di autovetture.
Il 12 giugno, nel corso del primo
consiglio comunale, l'insegnate Pia Schirò è eletta sindaco con 14 voti su 15
votanti (una scheda bianca) e sono eletti assessori effettivi Cusimano Antonino
e Schilleci Carmelo, supplenti Alongi e Cuccia.
A conclusione della prima seduta
consiliare, il nuovo sindaco ringrazia consiglieri e cittadini per la fiducia,
la stima e l'onore conferiti alla sua
persona come primo cittadino di Contessa, invita tutti a collaborare con i
nuovi amministratori comunali ed assicura che il suo impegno costante sarà
finalizzato ad operare sempre per il bene di tutti i cittadini.
Nella memoria popolare di Contessa è vivo ancor oggi, non solo nelle persone più
anziane, un originale evento popolare legato al culto di S. Calogero ed alle
elezioni amministrative del 1956.
Nel mese di giugno 1956, si
concludono i lavori di restauro sia della cappella rurale
di S. Calogero, avviati nel mese di luglio 1952, sia della statua del santo,
custodita provvisoriamente nella chiesa greca. Il parroco papas Jani Di Maggio,
programma di celebrare il 2 luglio, come ogni anno per antica tradizione, una
Divina Liturgia ed in tale occasione presentare ufficialmente i lavori di
restauro e la statua restaurata da ricollocare nella Cappella.
I sostenitori
della lista “Croce e Campana”,
vincitori delle elezioni
comunali del mese di maggio, promuovono
invece una festa straordinaria in onore
di S. Calogero: il 24 giugno la statua di S. Calogero viene benedetta da papas
Jani e portata nella cappella rurale con una processione solenne (banda
musicale e numerosi fedeli) percorrendo via Morea, via Castriotta e la strada
provinciale per Sciacca.
Davanti alla cappella rurale, al termine
di una breve celebrazione religiosa (benedizione della cappella restaurata,
della statua e sua ricollocazione nella nicchia
sopra l'altare), alcuni promotori di "Croce e Campana"
propongono che ogni anno venga ricordato tale evento il 27 maggio.
A ottobre intanto dal segretario
provinciale della DC viene avviata una
indagine sulla sezione locale di Contessa per chiarire gli eventi legati
alle elezioni amministrative locali allo scopo di rappacificare gli aderenti,
anche in considerazione dei futuri appuntamenti elettorali locali o nazionali.
Alcuni aderenti continuano a manifestare i loro risentimenti nei confronti dei
"Campanari". Gli sviluppi di tale situazione in un prossimo blog.
(Storia e cronistoria parrocchia Piano Cavaliere 3 -
Continua)
Con le immagini ... ... è più facile
Fu uno dei luoghi più influenti della Sicilia
dal punti di vista culturale e religioso
Accesso all'ex Abbazia di Santa Maria del Bosco Cosa ispira oggi, agli sporadici visitatori? “La solitude est le patrimoine de toutes les âmes extraordinaires.” Arthur Schopenhauer |
Solamente una classe politica che pensa agli affari propri (e pure un ceto pseudo ecclesiastico che tiene ai titoli sulla carta intestata più che alle opere degli uomini elevati al divino) ha potuto permettere la rovina di un monumento senza pari in Sicilia
Finanziaria Regione Sicilia. Dovevano fare i tagli e sono aumentati gli sprechi, dovevano moralizzare e dilatano le clientele
Bilancio e Finanziaria sono approdati dalle Commissioni all'Aula.
Per approvare Bilancio e manovra finanziaria ci sono a disposizione solamente tre giorni di tempo: oggi, mercoledì e giovedì, cioè il 30 di aprile.
Per il 29 Aprile le sigle sindacali dei dipendenti regionali hanno indetto uno sciopero generale per contestare le norme che prevedono l’allineamento delle retribuzioni e delle pensioni a quelle dei dipendenti statali.
A regime, il trattamento pensionistico dei dipendenti regionali, non potrà essere superiore all’85% della media delle retribuzioni dell’ultimo quinquennio di lavoro. Per chi, invece, decide di andare in pensione entro il 2020, avendone i requisiti, la pensione al massimo sarà pari al 90% delle retribuzioni degli ultimi cinque anni. Per usufruire delle norme di maggior favore, cioè quelle in vigore prima della della riforma Fornero, chi è interessato dovrà fare domanda entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge sulla Gurs.
Pre-pensionamenti sono previsti anche per i braccianti della forestale e dei consorzi di bonifica.
Nonostante gli annunciati tagli alla spesa, la Finanziaria arriva in aula piena di emendamenti nascosti che contengono i soliti favori a destra e a manca.
Il Partito Democratico di Sicilia sembra la fotocopia della clientelare Democrazia Cristiana, modello anni sessanta/settanta.
C’è la norma che permette di ridare un lavoro da circa 600 euro al mese ai Pip espulsi perchè autori di reati (sic !), c’è il paracadute per i 180 dipendenti del Coinres di Palermo che potranno transitare nelle nuove società di gestione dei rifiuti malgrado fossero stati licenziati per irregolarità nell’assunzione. E c’è un articolo di poche righe che raddoppia la spesa per portaborse e dipendenti stabilizzati dell’Ars facendo sparire l’obbligo di non rinnovare i contratti a fine legislatura ad almeno una delle due categorie.
E così la Finanziaria delle riforme e dei tagli è diventata un malloppo di ben 102 articoli in cui, ogni partito, quasi ogni deputato, ha visto accogliere le proprie richieste. Altro che tagliare !!!
I portaborse sono oltre un centinaio e costano già 4,2 milioni di euro l'anno. Ma, caso unico in Italia, la Sicilia ha anche 84 ex portaborse assunti poi e stabilizzati come dipendenti. E anche loro costano 4,5 milioni di euro l'anno.
Ma non è chiaro come verrà coperta la spesa che, sommando le due "categorie", arriva a quasi nove milioni di euro l'anno. Che si aggiungono ai 700.000 euro l'anno che i gruppi parlamentari spendono per i loro "consulenti".
Questi deputati non capiscono, non hanno capito che la gente non ne può più di parassiti.
lunedì 27 aprile 2015
TRECCANI, LA CULTURA ITALIANA. Sfogliamola con l'occhio su Contessa
Schirò, Giuseppe
Schirò, Giuseppe. - Bizantinista e albanista (Contessa Entellina 1905 - Roma 1985); prof. di filologia bizantina e incaricato di lingua e letteratura albanese presso l'univ. di Padova , dal 1961 ha diretto l'Istituto di studî bizantini e neoellenici presso l'univ. di Roma.