Dispensa n.9
Gjëkojëm e shkruajëm gluhën
arbëreshe e Kuntisës
S s Si
legge come s in somaro sot oggi
SH sh si
legge come sc in scena shumë molto
numeri: 7, shtatë=sette; 17,
shtatëmbëdhjetë; 700,
shtatëqind=settecento;
Frasi: rri ndanë te posta=abito vicino alla posta;
sonde kam gjumë=stasera ho sonno;
shëndet!=salute! - shkonj drithë te
shoshi=passo grano al setaccio;
Verbi: U sos
io finisco U shes Io vendo
Ti sos tu finisci Ti
shet Tu vendi
Aì sos egli finisce Ai shet Egli vende
Na sosëm Noi finiamo Na
shesëm Noi vendiamo
ju
sosni voi finite Ju shitni Voi vendete
Atà sosën Essi finiscono Atà
shesën Essi vendono
Un personaggio di Contessa Entellina
Padre Lorenzo Tardo -
Jeromonaco basiliano studioso di musica bizantina.
Nato
a Contessa Entellina il 23 ottobre 1883, compie gli studi umanistici ed
ecclesiastici nella Badia Greca di Grottaferrata, dove si dedica con impegno ed
interesse alla sua duplice vocazione: vita monastica e musica bizantina.
Ordinato
sacerdote nel 1907, dedica 50 anni di vita monastica alla Comunità assolvendo,
con diligenza e competenza, i doveri dei vari uffici affidatigli: direzione del
Pontificio Seminario “Benedetto XV”, missione in Albania, direzione
dell’Archivio della Badia, direzione della “Schola Melurgica”, da lui fondata.
Padre
Lorenzo, dotato di una straordinaria sensibilità musicale, comincia ad approfondire
la sua formazione musicale studiando musica bizantina moderna ed occidentale e
dedica il suo tempo con impegno ed entusiasmo a ricercare, ordinare, rileggere
e capire il vasto, originale e meraviglioso materiale melurgico conservato
negli antichi codici della Badia o in altre biblioteche nazionali (Università
di Messina, Vaticana, Ambrosiana) ed estere (Monte Athos, Gerusalemme, Sinai).
Padre
Lorenzo é pioniere nella scoperta, lettura, trascrizione, interpretazione,
pubblicazione ed esecuzione delle melodie
antiche bizantine dei codici.
P.
Lorenzo dedica particolare impegno anche alla costituzione della “Schola
Melurgica”, che, ogni domenica e nelle grandi festività, nella Badia Greca di
Grottaferrata fa rivivere le melodie degli antichi codici, suscitando vivo
interesse negli studiosi e nei fedeli.
Numerosi
i concerti, tenuti in Italia ed all’estero: Roma (1921), Napoli e Ravenna
(1932), Venezia (1934), Ferrara (1938), Milano (1948), Ravenna (1956), Atene
(1933), Alessandria d’Egitto (1952),
Parigi (1954 e 1955).
I preziosi volumi e gli articoli (oltre 30),
pubblicati dalla stampa specializzata, documentano il suo impegno e lo studio
dedicato alla musica bizantina. Muore a Grottaferrata il 28.07.1967.
Një horë arbëreshe
- Un comune italo-albanese
Caraffa (Garafa)
é un comune albanofono della provincia di Catanzaro. I suoi abitanti sono circa
2.500. Vi si parla l’albanese. I primi
Albanesi vi si stabilirono nel 1448. Segue il rito latino.
Un periodico
arbëresh
“Zëri
Arbëreshvet - La Voce degli Italo-albanesi”, diretto da papas Emanuele Giordano
(87010 Frascineto – CS). Non viene pubblicato dal 1982. Sono usciti 16 numeri
molto interessanti per la documentazione pubblicata sulla lingua e la cultura
arbëreshë.
Un
proverbio arbëresh
Lluli
pa shi, shporta pa rrush - Luglio senza pioggia, cesta senza uva.
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