L'Aula di Montecitorio è mezza vuota per l’Aventino
promosso dalle opposizioni, però il premier e
segretario del Pd Matteo Renzi ha deciso egualmente di far votare i suoi per la
riforma costituzionale.
A maggioranza.
I soli deputati del Pd e i partiti minori della maggioranza
di governo (nuovo centro destra, scelta civica, psi etc.) sono sufficienti a
garantire il numero legale. A nulla incide il fatto che il Pd è pure
spaccato: Stefano Fassina e Pippo Civati sono usciti anche loro dall’aula,
come tutte le opposizioni.
Rosi Bindi resta in aula, ma recita la sua tradizionale
posizione "sono contraria ma mi turo il naso".
Anche Pierluigi Bersani è indignato per gli ordini del
suo segretario, ma inghiotte pure lui.
L’aria alla Camera è tesa; ma il premier-segretario Pd su Twitter scrive: "Noi ascoltiamo tutti, ma non ci facciamo
ricattare da nessuno" e ancora "la riforma sarà sottoposta a
referendum. Vedremo se la gente sarà con noi o con il comitato del no guidato
da Brunetta, Salvini e Grillo".
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