mercoledì 18 febbraio 2015

La questione. Grecia e U.e. hanno entrambi ragione... serve un compromesso


Cosa vuole Tzipras
La Grecia chiede all'Unione Europea di continuare a pagare nei prossimi anni ai creditori quello che già sta pagando: circa 4-4,5 mld. l’anno (400 euro pro capite), non di più a meno che il suo Pil non si riprenda. 
Obiettivamente è nell'interesse dellU.E. che il Pil greco si riprenda: in caso contrario, i greci non potranno restituirci granché, è pacifico. 
Se la Grecia si riprende, gli attuali pagamenti di interessi (non altissimi, ma neppure disprezzabili: per l’Italia sono circa 400 mil. l’anno) avranno una tendenza crescente.

Cosa vuole l'U.E.
Cosa chiede invece l’Europa alla Grecia? Di rispettare le intese sottoscritte nel 2012-13. "I patti sottoscritti vanno rispettati, contrariamente il Portogallo, la Spagna, l'Italia ... chiederanno pure loro ... di non ...pagare".
E cosa prevedono queste intese sottoscritte? Di portare i pagamenti della Grecia da 4-4,5 a circa 13 mld. l’anno. ossia di non pagare solamente interessi ma pure qualcosa della quota capitale.
Poiché i greci sono 11 milioni, stiamo chiedendo a ciascun greco – vecchi e bambini inclusi – di pagare ai creditori non 400 bensì 1.200 euro l’anno. Sostanzialmente l'U.E. sta chiedendo alla Grecia di fare un altro giro di austerità, per raccogliere e bonificarci ulteriori  8,5 mld l’anno. Ma il costo, per i greci, non finirebbe qui: l’austerità ha effetti depressivi sull’economia. La nuova dose di austerita' provocherebbe una nuova caduta del reddito nazionale, stimabile in -20 mld l’anno: -1.800 euro pro capite. Già in passato la stessa cura ha depresso il Pil del 25% (-6.400 euro pro capite l’anno). La caduta dei redditi colpirebbe soprattutto i nuovi disoccupati: la disoccupazione arriverebbe al 29%.

La rigidita' non serve. 
La Germania deve passare da grande potenza economica a grande potenza politica. 
Politica ed economia non sono la stessa cosa.

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