I produttori agricoli della Sardegna protestano a Roma contro il balzello ingiusto che rischia di uccidere tante aziende anche in Sardegna: l'Imu sui terreni.
Organizzati dal Copagri regionale essi pare che non abbiano dubbi -nè allevatori nè agricoltori- che «È un'imposta che nessuno riconosce, né i Comuni, che con l'Anci
hanno presentato ricorso al Tar, né le associazioni di categoria».
Sono esclusi -è vero- dal pagamento
coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, «ma l'imposta è iniqua perché oltre a colpire le aziende
agricole a partire dai fabbricati e dai beni strumentali, compresa la terra va ad
aggravare una situazione diventata insostenibile. Quest'anno, infatti, è stata ridotta del 23% la quota delle
agevolazioni sui consumi medi di gasolio ed è stata cancellata la deduzione del costo del lavoro agricolo a
tempo determinato dalla base imponibile Irap».
Al Governo Copagri chiede la cancellazione di un'imposta
che, salvo ripensamenti, dovrà essere pagata entro il 31 marzo.
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