In Sicilia i Comuni
riflettono su «la gravissima crisi
economico-finanziaria»: i Consigli comunali si sono riuniti ieri con la partecipazione di
sindaci e giunte.
Le delibere
approvate vogliono rappresentare un'adesione alle prossime azioni dimostrative
organizzate dall'associazione dei comuni siciliani (ANCI). La mobilitazione,
oltre a evidenziare i «reali pericoli derivanti dai tagli indiscriminati»,
prende spunto anche dal parere espresso dalla Corte dei conti in occasione del
giudizio di parificazione del bilancio della Regione, in cui si sottolineava il
«preoccupante peggioramento della finanza locale, imputabile principalmente
alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza
statale e regionale».
Troppi 390 comuni. La frammentazione produce classi dirigenti inadeguate ed impreparate. |
A questo
proposito la magistratura contabile ha rincarato la dose lo scorso novembre,
affermando con che alle autonomie locali è stato chiesto «uno sforzo di
risanamento non proporzionato all'entità delle risorse gestibili dalle stesse a
vantaggio degli altri comparti amministrativi».
In relazione
all'Imu sui terreni agricoli, l'Anci sottolinea come la decisione del governo
nazionale abbia non solo determinato una drastica riduzione del Fondo di
solidarietà nazionale ma abbia anche fortemente penalizzato i comuni
parzialmente montani e, soprattutto, quelli a forte vocazione agricola.
Il numero di comuni
che stanno dichiarando il dissesto finanziario «sta crescendo in maniera esponenziale,
trasformando in ordinario un fenomeno che la normativa immaginava come
eccezionale. Questi comuni, in questo
modo, affermano di non essere in grado di onorare i debiti o di assolvere le
funzioni indispensabili di loro competenza. Per la comunità questo equivale,
inevitabilmente, a un innalzamento delle tasse e a una riduzione all'osso dei
servizi».
Tra le richieste
sottoposte ai consigli comunali,
-la costituzione di un Tavolo permanente di
concertazione tra Stato, Regione siciliana e Comuni per affrontare la grave
crisi finanziaria.
Al governo nazionale si chiede
-la modifica della norma che
ha rivisto il regime di esenzioni dall'Imu terreni agricoli, con particolare
riferimento all'imposta relativa al 2014;
-un contenimento dei tagli a valere
sul Fondo di solidarietà nazionale;
-di rendere più flessibili le regole
relative al Patto di stabilità anche al fine di favorire, laddove possibile, le
spese per investimenti;
-di prevedere misure che, anche in relazione
all'attuazione dell'armonizzazione contabile dei bilanci, possano far fronte al
crescente fenomeno di Comuni che dichiarano il dissesto finanziario;
-di
rivedere la norma che ha previsto il definanziamento dei Fondi Pac.
Al governo
regionale si chiede, invece, di erogare tempestivamente agli enti locali le
risorse relative al 2014 e di mantenere inalterato il livello dei trasferimenti
per il 2015.
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