Con
riferimento alla cucina ed alla
pasticceria siciliana, arbëreshe e specificatamente
contessiota, ho letto con particolare interesse quanto finora pubblicato e,
tenendo presente l'invito rivolto ai
lettori il 30 settembre 2014 a mettere a disposizione del blog testi
riguardanti tale argomento, credo di poter dare informazioni utili al riguardo.
Nel 1992 è stato pubblicato il volume "Rituali e misteri della cucina arbëreshe", (autori: Angelina
De Marco, Italo Elmo e Ruggero Lazzarini), che ritengo possa interessare molti
lettori del blog per le 200 originali ricette riportate (antipasti, primi
piatti, minestre e zuppe, carni, pesci, contorni e verdure, frittate, focacce,
farinacei, conserve, dolci tradizionali, pasticceria, bevande e ricette
d'Albania).
Il volume risulta particolarmente interessante anche per le
informazioni turistiche e culturali riportate sugli Arbëreshe (Italo-Albanesi):
storia - ciclo dell'uomo, ciclo
dell'anno, calendario rurale - itinerari turistici - alfabeto albanese - glossario
- fialor -
massime, indovinelli, proverbi, espressioni tipiche arbëreshë).
Il volume attualmente non è disponibile (prima edizione esaurita),
ma sarà pubblicata la seconda edizione con aggiornamenti entro l'anno in corso,
come preannunciato da uno degli autori
(Italo Elmo), che è disponibile a fornire eventuali informazioni al riguardo
(tel. 0984. 956511).
Per offrire ai lettori ulteriori elementi di valutazione sul
contenuto del volume e sull'attenzione che può suscitare in quanti sono
interessati a conoscere gli Arbëreshe, credo che possa risultare utile anche il
breve testo di seguito riportato (estratto dalla sopracopertina):
"Preceduta da una puntuale e stimolante introduzione, volta a focalizzare
alcune delle principali componenti dell'elemento etnico come ricchezza che
contraddistingue le comunità arbëreshë
da tutti gli altri paesi interni, nonché da taluni problemi connessi in
relazione all'uso simbolico di alcune preparazioni alimentari particolari, il
presente volume, che consegna all'attenzione del lettore, tra gli altri, itinerari molto suggestivi dal punto di vista
paesaggistico, storico, culturale, monumentale, offre una panoramica ampia e
articolata degli elementi caratteristici di una plurisecolare esperienza, fatta
di saggezza e laboriosità del cibo venuto dal passato. Ingredienti locali,
semplici, senza sofisticazione alcuna, carichi di arcana suggestione di una
civiltà e di una cultura valorizzata dal sacrifico e dal lavoro".
Purtroppo la cucina tradizionale, ancora molto diffusa fino al
secolo XX, da alcuni decenni è praticata sempre più raramente, per i cambiamenti
socio-culturali ed economici verificatisi anche nelle piccole comunità:
pochissime famiglie hanno ancora un forno tradizionale, pochissimi della nuova
generazione sanno preparare pasta, pane e dolci lavorando a mano la farina o i
prodotti derivanti dall'attività agricolo-pastorale, è ormai generalizzata la
produzione, la distribuzione ed il consumo di alimenti prodotti dall'industria.
(Calogero Raviotta 2015)
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