venerdì 16 gennaio 2015

Sicilia. Fu cassaforte della Democrazia Cristiana, Berlusconi fece cappotto alla sinistra, la Mafia è di casa, il Degrado è assoluto, l'Individualismo esasperato

Come mai questa nostra amata terra non sa cosa sia la visione europea del vivere ?
Fa impressione sapere che Palermo è da decenni la capitale della Mafia eppure, in Italia, non esiste città in cui la domenica le messe in tutte le chiese siano seguite da folle di gente che arrivano fino a fuori.
Chi sono, chi siamo, questi siciliani ?

Una risposta da brividi in questi giorni la fornisce l'Istat, l'Istituto di Statistica. Non è sicuramente esaustiva, non spiega il carattere, i comportamenti e la doppiezza diffusa. Però è un tentativo di approccio rispetto al tentativo dei politici nostrani che sempre nascondono il loro vero essere. 
Quale essere ? 
Quello di essere prossimi alla mafia.

Asserisce l'Istat: nel 2014 il 71,8% dei siciliani, laureati compresi, non ha letto un libro.
Nella graduatoria nazionale all'isola spetta la percentuale più alta di persone, che non legge, non si informa verso dove gira il mondo. 
Il dato lascia intendere che noi siciliani non abbiamo bisogno di leggere per capire. Noi la sappiamo meglio e e più completa di chi scrive i libri. Infatti al momento di recarci alle urne attendiamo che qualcuno ci prometta non un servizio collettivo che migliori il vivere di tutti ma un vantaggio personale o quanto meno parentale.

Secondo  l’indagine condotta dall'Istat risulta che negli ultimi 12 mesi, solamente il 26,1% dei siciliani avrebbe letto un libro.
Il 18,1% delle famiglie siciliane, invece, risulterebbe di non possedere nemmeno un libro in casa.



Secondo l’analisi, la scarsa propensione alla lettura, oltre che del livello di istruzione sarebbe indice di difficoltà di accesso ad altre risorse e opportunità culturali. Come dire non solo non leggiamo i libri, neppure sappiamo quali sono e dove sono le fonti della cultura.

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