venerdì 23 gennaio 2015

Quirinale. Lo scenario ad oggi

Giuliano Amato, l'uomo in grado di trovare una soluzione ad ogni problematica, Ignazio Visco, il governatore che di Draghi segue le orme, Romano Prodi, il fondatore dell'Ulivo e quindi dell'odierna Sinistra in salsa italiana, Antonio Martino, Emma Bonino, Paola Severino. Roberta Pinotti, Carlo Padoan, Paolo Gentiloni, Graziano Delrio, Pietro Grasso, Laura Boldrini, Anna Finocchiaro, Pier Ferdinando Casini, Franco Marini, Walter Veltroni, Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini, Piero Fassino, e l'elenco potrebbe proseguire. 
Sono tutti papabili e tutti aspiranti alla Presidenza della Repubblica.
Salgono le quotazioni
 di Anna Finocchiaro.
Potrebbe essere la prima
donna a ricoprirela carica
di Capo dello Stato.
Il Fatto Quotidiano,
giornale
 avverso al
 Patto del Nazareno,
vede profilarsi la soluzione
Anna Finocchiaro all’ombra
 del Partito della Nazione,
anche se Matteo Renzi non
si fida fino in fondo di lei
 perché troppo dalemiana.
Tutti negano.
Negli ultimi giorni c'è un nome che più degli altri resiste sulle pagine dei giornali e sugli altri media: Anna Finocchiaro, Pd, presidente della commissione affari costituzionali del Senato, ex magistrato.

Intanto il clima si infiamma.
Fassina, esponente di una delle numerose minoranze Pd,  ha lanciato accuse roventi al presidente del Consiglio e segretario del suo partito: “Non è un mistero” che Renzi abbia capeggiato nel 2013 i 101 “franchi tiratori” che affondarono la candidatura di Prodi a presidente della Repubblica, aprendo quella crisi di governo che per slittamenti progressivi portò al bis di Napolitano, al governo Letta e poi alla stessa salita di Renzi a Palazzo Chigi.
Le altre minoranze del Pd hanno -in verità- smentito Fassina. In molti, anzi, tutti  sanno che la manina che guidò i 101 è ben altra.
Fassina, che si è fatto trasportare dal rancore, si riprende e rilancia:  “dal patto del Nazareno siamo passati al partito del Nazareno”.

Dal 29 gennaio si comincerà a votare per eleggere il successore di Giorgio Napolitano, lo scrutinio è segreto e può succedere di tutto. 
Bisognerà vedere se il Patto del Nazareno reggerà e se nel segreto dell’urna prevarranno i rancori o la "saggezza", espressione mai conosciuta dai politici italiani.
Certo è che ciascuno dei grandi elettori non userà la propria coscienza o il proprio convincimento. In Italia non si usa.

Prevarrà il nome sostenuto dai "poteri forti". 
Chi sono ? dove sono ? 
Abbiamo iniziato a parlarne la volta scorsa e tenteremo di proseguire cogliendo i movimenti dello scenario politico.

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