Triste addio al Colle della Finocchiaro - moralista come la Berlinguer
solo con gli avversari- dopo intercettazione su incontro in senato Anna-Buzzi !
BOBO CRAXI, politico
Quirinale. E fuori 2.
Un Matrimonio grosso grasso greco o l'anno del
dragone. Sono indeciso.
CORRADINO MINEO, senatore Pd
Dopo 7 giorni di annebbiamento, in cui aveva usato ogni genere di espediente per prendere le distanze dalla realtà e parlar d’altro -“approvato il jobs act, l’Italia cambia”, “mi fa schifo” (la politica romana) “ora ci pensa Orfini”, “partecipare a una cena non vuol dire niente”, “processi brevi, poi si vedrà” - Il premier sembra finalmente voler correre ai ripari. “Corruzione, la stretta di Renzi”, scrive il Messaggero. “Stretta sui corrotti, carcere più duro e soldi restituiti”. Repubblica. “Pene più dure”, Corriere. I provvedimenti saranno presentati domani in consiglio dei ministri e prevedono che si alzi da 4 a 6 anni il minimo della pena per corruzione, prevedono che si possano sequestrare i beni dei corrotti come avviene per i mafiosi, e che lo Stato possa chiedere di essere risarcito, infine, che si allunghino i termini della prescrizione. Sono cose che noi gufi democratici chiediamo da sempre e che Alfano e Berlusconi non volevano neppure morti.
Basterà questo tardivo ravvedimento? Non ne sono sicuro. Giornale e Libero, rimuovendo che un ex sindaco della destra è al momento il solo politico indagato per mafia, incalzano: “I doni di Renzi e Marino alla Cupola”, “Dalle carte, i nomi di Alfano, Fassina e D’Alema. La Cupola a cena da Renzi”.
Il Fatto scava: “Carminati socio della Coop”. Marino, che -va detto a suo merito- si sta battendo come un leone, è diventato l’ancora a cui si aggrappa Renzi, che non potrebbe sostenere elezioni a Roma perché un tale evento sposterebbe l’attenzione, nazionale e internazionale, dal suo crono programma, e perché, se si votasse, sarebbe costretto a mandare in campo una squadra di onesti gufi anziché di giovani rampanti esperti in fund raising.
GAD LERNER, giornalista
Se davvero i mercati finanziari vanno in fibrillazione solo perchè un paese vessato e impoverito come la Grecia si avvia a ripudiare i diktat della Troika eleggendo un governo “eretico” guidato dalla sinistra di Syriza, beh, allora vuol dire che sono messi proprio male! La tenaglia che si sta di nuovo stringendo intorno alla Grecia con l’ulteriore richiesta di tagli per 2,5% di euro a un paese che ha vissuto già una decurtazione del reddito medio del 40%, non suscita solo ripulsa sul piano etico. Manifesta un’inconsapevolezza paurosa delle dinamiche sociali a cui l’Unione Europea dovrà fornire una risposta. Significherà anche una frattura monetaria, l’euro a due velocità?
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