mercoledì 31 dicembre 2014

Hanno detto ... ...

MATTEO RENZI, premier
 "Dobbiamo allargare le porte della grande casa europea. O l'Europa si allarga o perde una grande occasione". 
"Formalmente il semestre dell'Unione europea si chiude il 13 gennaio - ha ricordato - tuttavia e' per noi un motivo di grande gioia essere a Tirana per chiudere qui, simbolicamente, il semestre italiano". "Si tratta di un gesto simbolico prima di concederci alla festa di San Silvestro". 
"Vogliamo cambiare i nostri paesi - ha sostenuto il premier - l'Albania e' gia' in Europa anche se non e' dentro i 28".
Ed e' un "paese - ha proseguito - che pur non essendo membro dell'Unione Europea e' gia' in Europa": "quando qualcuno mette in discussione l'ingresso in Europa dei paesi balcanici come l'Albania, sbaglia di grosso" ha sottolineato. "Mi piace pensare che questo 2014 che se ne sta andando possa essere l'inizio di una Europa come casa della speranza e smetta di essere solo il luogo della burocrazia" ha aggiunto. Mettendo inoltre in evidenza che "la politica estera italiana ha due capisaldi. Il Mediterraneo e i Balcani, ieri luogo di guerra e oggi luogo di pace e speranza".

"l'Unione europea e' a un bivio e abbiamo bisogno di capire se l'Europa riesce a recuperare la sua anima e la sua identita'".

FRANCESCO DAVERI, giornalista del Corriere della Sera
Quando il premier greco Samaras ha comunicato che avrebbe convocato elezioni anticipate per il 25 gennaio, dopo che il suo candidato alla presidenza della Repubblica non aveva raccolto abbastanza voti in Parlamento, è sembrato che l’Europa stesse per rivivere un vecchio e brutto film già visto nel 2010. A poche ore dall’annuncio di Samaras la Borsa di Atene è arrivata a perdere 11 punti percentuali.
I rendimenti sui titoli pubblici greci a 10 anni si sono impennati fino a raggiungere il massimo da quindici mesi. E i rendimenti sui titoli a breve sono saliti anche di più (12%) segnalando il timore dei mercati per la capacità del governo greco di onorare i suoi impegni di rimborso a breve scadenza. In caso di vittoria elettorale, Alexis Tsipras - il leader di Syriza, il partito oggi in testa nei sondaggi - ha infatti già dichiarato che vuole farla finita con la Trojka e con le politiche di austerità, in pratica annunciando la sua intenzione di arrivare a una ristrutturazione del debito greco se non all’uscita dall’eurozona. Il crollo della Borsa di Atene ha prima portato con sé gli altri listini europei, poi le perdite sono state contenute. E Wall Street ha aperto con un segno positivo. Almeno per i mercati, insomma, il panico del 2010 a fronte del default greco e del suo possibile contagio al resto dell’eurozona sembra un episodio lontano.

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