lunedì 15 dicembre 2014

Contessa Entellina. Le case disabitate sono una risorsa per incamerare tributi locali

Ufficio postale affollato oggi. Ancora un giorno e poi per i ritardatari potrebbero essere nei guai. 
Domani scadono i termini per pagare la Tasi, la tassa che da quest'anno si versa al posto della vecchia Imu sulla prima casa, e per saldare l'Imu sulle seconde case e sugli altri fabbricati.

Per i contessioti un conto non indifferente tenuto conto che in questa comunità non esistono fonti di reddito produttive. All'infuori di pensioni, retribuzione della Forestale e poche attività commerciali esiste una agricoltura di sostentamento e nient'altro.
Domani si paga la seconda e ultima rata. Con la prima, che scadeva lo scorso 16 giugno, le
famiglie hanno già versato la metà del totale di Imu. e poi il 16 ottobre la prima metà della Tasi.
In entrambi i casi il Comune di Contessa Entellina ha ritenuto di avere applicato l'aliquota compatibile con la povera realtà socio-economica locale: l'1 per mille di Tasi (sia sulla prima unità immobiliare che sulle altre) e l'8,5 per mille sull'Imu delle "altre abitazini". Altre abitazioni che a Contessa sono una marea se è vero che l'Istat ha -qualche decennio fà- attestato una capienza abitativa di ottomila abitanti a fronte di una realtà anagrafica di milleottocento abitanti.

Avvertenza: 
se non avete ricevuto bollettini o avvisi dal Comune su Imu e Tasi, non c'è nulla di strano. 
Mentre per la Tari, la tassa rifiuti, spetta ai Municipi spedire a casa il bollettino con l'importo da versare già specificato. Per questa tassa la scadenza arriverà a metà gennaio.
Nel caso di Tasi e Imu il contribuente deve fare da sé. Su Internet sono a disposizione diversi calcolatori, altrimenti esistono i Caf e i centri di assistenza che dovrebbero assistere gratuitamente i contribuenti. 
Si paga attraverso modulo F24, in banca, alla posta o su Internet.
Chi non paga in tempo può rimediare ma dovrà sobbarcarsi anche una sanzione: lo 0,2% al giorno in più entro 14 giorni dalla scadenza (fino a un massimo del 2,8%). Entro 30 giorni si deve versare il 3%. Se il versamento avviene entro un anno dalla scadenza la sanzione sarà pari al 3% del dovuto. A tutte queste maggiorazioni vanno poi applicati gli interessi legali. 

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