mercoledì 8 ottobre 2014

Hanno detto ... ...

GIOVANNI PEPI, già co-direttore del GdS
La Sicilia è ferma. 
È scontro tra il Governo e l'Assemblea. 
Secondo Confindustria quasi 500 aziende sono fallite in 4 mesi. 
La guerra è tra loro ma le vittime sono tra noi.

ROSARIO CROCETTA, presidente della Regione Sicilia
«Sto facendo miracoli ma ho bisogno di sostegno. Mi devono aiutare, non è colpa mia se i governi precedenti hanno fatto debiti per pagare i forestali causando disavanzi miliardari che oggi ci costringono a subire una pesante crisi di liquidità. Io sto scardinando un sistema, lo scontro non è politico ma riguarda gli affari che si sono fatti in questa Regione per questo chiedo alla politica di sostenermi: la smettano con questo stillicidio di censure e mozioni di sfiducia, i cuperliani indichino i loro assessori e si torni a lavorare insieme».

MASSIMO FRANCO, editorialista del Corriere della Sera
 Il debito dell’Italia si attesterà per il 2014 al 136,7 per cento rispetto al Prodotto interno lordo; e l’anno prossimo scenderà solo al 136,4, sostiene il Fondo monetario internazionale. E da Bruxelles il vicepresidente della Commissione Ue, il finlandese Jirky Katainen, vicino alla cancelliera tedesca Angela Merkel, pronuncia un’altra ode al rigore finanziario; con tanto di bacchettata a Francia e Italia per la loro richiesta di rinviare il pareggio di bilancio e, nel caso di Parigi, per la minaccia di sfondare il limite del 3 per cento. Bisogna evitare che «i problemi di due o tre Paesi abbiano impatto su tutta l’eurozona», ha dichiarato.

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