martedì 12 agosto 2014

La lingua albanese

di Paolo Borgia

Credo che il plurale dei nomi e degli aggettivi che li qualificano sia la parte più anarchica, in apparenza, della lingua arbrescia. 
In realtà  questa lingua segue come prima regola l'orecchiabilità.
Ho provato a rivedere dei vecchi appunti di gioventù,
A voi l'ardua lettura.

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IL NUMERO DEI NOMI
I nomi nell’arbrescio possiedono i significati grammaticali del genere, del numero, del caso e della forma, cioè possono essere di generi diversi (genere maschile - ungël -, femminile - emtë - o neutro - ujë -); si possono usare nel numero singolare o plurale (- vëllà - vëllezër -), come pure declinare in casi diversi (no­minativo - pula -, genitivo - gjelit -, dativo - gjellës -, accusativo - kalin - ecc. ). 
I nomi possono accompagnar­si con articoli posteriori ed allora diciamo che sono nella forma determinata (grua-ja, burr-i, ujë-t). Vice­versa quando non sono accompagnati da articoli posteriori, diciamo che sono nella forma indeterminata (mollë, shesh, krye).
Il significato del numero, a differenza degli altri significati, presenta una pluralità di modi che in un certo senso sfuggono ad una rigida e semplice parametrizzazione. A ciò corrisponde una certa difficoltà nell’apprendimento di parole non appartenenti al parlare consueto quotidiano. Persino i migliori dizionari talvolta ci danno poche indicazioni o dispensano più di una forma, confidando più nell’intuito dell’utente, abbinato al suo contesto di provenienza,  piuttosto che in paradigmi univoci.
La maggior parte dei no­mi in arbrescio si usa nei due numeri. P.es.:
- Dje më erdhi një mik, i cili më solli një libër të ri. Ky ish një roman i bukur, ku përshkruhet            (si descrive) një ngjarje me një përfundim prekës (commovente).
- Dje më erdhën ca miq, të cilët më so­llën disa libre (/a). Këta ishin disa romane, ku përshkruheshin ngjarje me përfundime prekë­se.
Ci sono, però, nomi, che si usano solo nella forma del numero singolare o so­lo nella forma del numero plurale. Tra quelli usati solo nella forma del numero singolare, citiamo:
1. Alcuni nomi collettivi, che sono paro­le derivate, come vegjëlì - infanzia, djalërì - gioventù,  çupërì - adolescenza, pleqërì - vecchiaia, miqësì - amicizia .
2. Alcuni nomi astratti, che sono altresì parole derivate, come arsim - istruzione, drejtësì - giustizia, paditurì - ignoranza, pastërtì - pulizia purezza, barazì - eguaglianza, pabarazì - ineguaglianza, vogëli - infanzia, ngadalësì - lentezza.
3. Alcuni nomi concreti, che indicano ma­teria, presa come un intero indivi­so, come hekur, bakër(Cu), alumin, nikel, argjend, kripë (e gjellës), vaj, djathë.
4. Alcuni nomi diversi come vapë, verì(nord), jugë(sud), kollë, ajër, urì, et o etje.
5. I nomi propri di uomini, animali, posti ecc., come Ariana, Gjergji, Arbëria. Alcuni nomi, però, qualche volta si usano anche al numero plurale, così si usano p.es. i cognomi, quando indicano i componenti di una famiglia o di una tribù-stirpe-parantela(fis). P.es. Balshajt kanë sunduar në Shqipërinë Veriore. Kastriotët si kryeqytet të principatës së tyre ki­shin Krujën.
Ci sono anche nomi, che s’usano solo nella forma del numero plurale. Tali sono p.es. alcuni nomi:
1. di oggetti costituiti da due parti come brekë-t, pantallona-t, syze-t - occhiali, hejbe-të (duaku), vithe-t(bythët, mollaget) - glutei chiappe.
2. con significato collettivo come dhen-të - pecorame, shtërpinj-të - rettili, të holla-t - denaro, të mbjella-t - semina, të korra-t - raccolto, të lashta-t - cereali.
3. di malattie ecc. come ethe­-t (febbre), shyta-t (orecchioni).


 IL PLURALE DEI NOMI DEL GENERE MASCHILE
Il plurale dei nomi del genere maschile in arbrescio non è semplice.
- La gran parte dei nomi maschili forma il plurale, aggiungendo una qualche desinenza al tema del singolare, come p.es. një lis - dy lis-e (/a).
- Un'altra parte dei nomi maschili nel nume­ro plurale subisce variazioni fonetiche nel suo tema, come një dash - dy desh, një plak - dy pleq. Altri nel numero plurale, non solo subiscono va­riazioni fonetiche nel loro tema ma prendono anche qualche suffisso, come një breg - dy brigj-e - rialto dosso riva, një shteg - dy shti­gj-e - sentiero scriminatura, një truall - dy troj-e.
- Ci sono, però, anche nomi maschili, che nel numero plurale escono con la stessa forma grammaticale del singolare. P.es. një nxënës - dy nxënës, një mësues - dy mësues, një elbasanas - dy elbasanas, një katanis - dy katanis.
1. Le desinenze, con le quali si forma il plurale dei nomi maschili, sono: -a, -e, -ë, -ër, -inj ecc.
Prendono nel numero plurale la desinenza:
a. -a Formano il plurale con la desinenza -a anche i nomi burrë, çun, kedh (kec, kaciq), plesht,     derr, kotorr ecc. P.es. një burrë - dy burra.
b. -e i nomi maschili del tipo libër, emër (il cui tema termina in –ër). Nel numero plurale rigettano la vocale non accentata -ë-. P.es. një libër - dy libr-e (/a), një ministër - dy ministr-e (/a), një emër - dy emr-e (/a).
i nomi maschili formati col suffisso -im, come gëzim, përparim, mësim, fillim, mbarim ecc. P.es. një mësim - dy mësim-e.  Formano il plurale con la desinenza –e anche i nomi maschili, il cui tema termina con -nd, -et e ion, come vend, send, kuvend, kënd, gytet, komitet, epitet, universitet, aksion, revolucion, seksion. P.es. një vend - dy vend-e, një send - dy send-e, një qytet - dy qytet-e, një revolucion - dy revolucion-e
Ma il nome prind al plurale fa prind-ër. Forma il plurale con la desinenza -e anche qualche altro nome come komb(nazione), fis, mal, dëm, zakon, ves(vizio) viç, plep, lis,. P.es. një mal - dy male, një zakon - dy zakon-e.
OSSERVAZIONE. I nomi del genere maschi­le, che formano il plurale con la desinenza -e, nell'albanese letterario nel numero plurale comunemente si associano cogli aggettivi del genere femminile, cioè nel numero plurale essi cambiano di genere.

c. i nomi maschili, formati col suffisso -an, -ar, -tar, -tor, -ak, -ok ecc. come dibran, parkitan, shkodran, qytetar, fshatar, pogradecar, shqiptar, tregtar, pu­nëtor, fierak, durrsak, rosak, patok. P.es. një dibran - dy dibran-ë, një parkitan - dy parkitan-ë, një qytetar - dy qytetar-ë, një shqiptar - dy shqiptar-ë. Così pure një vlonjat - dy vlonjat-ë, një gjirokastrit - dy gjirokastrit-ë.
d. -ër alcuni nomi maschili come prind, mbret, nip, lab. P.es. një prind - dy prind-ër, një nip - dy nip-ër (anche nipa) ma anche prindra, nipra.
2. Come s’è messo in evidenza sopra, una parte dei nomi maschili nel numero plurale subisce variazioni fonetiche nel suo tema.
a. Così, i nomi maschili, il cui tema nel numero singolare termina con le consonanti -k, -g, nel plurale trasformano que­ste consonanti in -q, -gj. Questa regola vale per quei nomi maschili, che sono parole primitive,come mik, fik, ulk, bujk, zog, murg. P.es. një mik - dy miq, një bujk - dy bujq, një zog - dy zogj, një murg - dy murgj. Alcuni nomi maschili di questo tipo nel numero plurale variano anche la vocale del tema ed alcuni altri prendono anche la desinenza del plurale -e come një plak - dy pleq, një lak - dy leq-e -trappola, një breg - dy brigj-e, një shteg - dy shtigj-e, një burg - dy burgj-e - carcere, një shtog - dy shtogj-e - sambuco. Ma dy shok-ë, lek-ë, mjek-ë, gjeolog-ë, arkeolog-ë.
b. I nomi maschili, il cui tema nel nume­ro singolare termina con la consonante -ll o con la consonante -r, nel plurale cambiano la consonante in -j, come një buall - dy buaj- bufalo, qiell - qiej, diell - diej, shekull - shekuj, brumbull - ­brumbuj, artikull - artikuj, bir-bij, le­pur-lepuj, flamur-flamuj (ma anche flamur-flamur-ë). Alcuni nomi di questo tipo nel plurale prendono anche la desinenza -e, come pyll- pyj-e - bosco, truall -troj-e (da tru­aj- e).
c. Alcuni nomi maschili, che nel nominativo indeterminato singolare oggi escono con il tema in vocale accentata, nel numero plurale prendono la desinenza –nj, come pe - pe-nj -filo, kufi - kufi-nj, mulli - mulli-nj, glu - glu-nj, hu - hu-nj, lëti - ­lëti-nj.
d. Alcuni nomi maschili nel numero plurale cambiano soltanto la vocale del tema da -a- in -e-, come dash - desh, cjap - cjep. Altri nomi di questo tipo nel numero plurale prendono anche la desinenza -ër, come kunat - kunet-ër, atë - et-ër, mëzat - mëzet-ër - giovenco.
3. Alcuni nomi maschili formano il plurale senza alcuna desinenza, cioè escono con la stessa forma gramm.le sia al singolare sia al plurale. Tali sono i nomi maschili, formati col suffisso -ës e -as, come nxënës, tiranas. Ma il nome çelë-s (chiave) al plurale fa çelësa.
4. Ci sono anche alcuni nomi, che formano il plurale in modi poco o molto irregolari, come njeri - njerëz, vëllà - vëllezër, gardh - gjerdhe, thes - thasë, rreth - rrathë.

IL PLURALE DEI NOMI DEL GENERE FEMMINILE
Una parte dei nomi del genere femminile forma il numero plurale aggiungendo al tema del singolare la desinenza -a, come një mbesë - dy mbes-a, një flutur - dy flutur-a.
Ma molti altri nomi del genere femminile nel numero plurale escono con la stessa forma del numero singolare, come një javë - ­dy javë, një lule - dy lule.
1. Prendono la desinenza -a nel numero plurale quei nomi del genere femminile, il cui tema termina con le consonanti -r, -l, -ll. Quando davanti a queste consonanti si trova la consonante non accentata -ë-, questa nel numero plurale cade. P.es. motër-motra, letër-letra, kodër-kodra, flutur-flutura, vegël-vegla, thnegël-­thnegla (milingona), gogël-gogla - carezza, vetull-vetulla - sopraciglio, kumbull-kumbulla.
Formano il plurale con la desinenza -a anche quei nomi del genere femminile, che hanno preso il suffisso -zë o -z. P.es. Librezë-libreza, dorëz-dorëza. Ma një vezë - dy vezë.
Forma il plurale con la desinenza -a anche una parte dei nomi del genere femminile, il cui tema termina con la vocale non accentata . Questi nomi perdono la voca­le finale del tema, quando prendono la desinenza del plurale -a. P.es. Nënë-nëna, plakë-plaka, zogë-zoga, mbesë -mbesa, dardhë-dardha, verë-vera(estate), dhomë-dhoma.
2. Escono con la stessa forma gramm.le sia nel singolare sia nel plurale, tutti i nomi del genere femminile, il cui tema termina con le vocali -a, -e, -i, -o (accentate o non accentate). P.es.: Kalà (rocca), ve, re, lule, nuse, fshatare (contadina), shtëpì, kusì (pentola), tepsì (teglia), stolì (abbellimento), radio, manto.
Esce pure con la stessa forma, sia nel singolare sia nel plurale, una parte dei nomi femminili, il cui tema termina con la vocale non accentata. P.es. Javë, ditë, hundë, lugë.
Osservazione: Il nome grua al plurale fa gra, il nome natë nel plurale fa net, mentre i nomi dorë e derë nel plurale perdono la vocale finale e la vocale accentata del tema la svolgono in un gruppo di vocali: dorë-duar, derë-dyer.
Il nome gjë nel plurale fa gjëra.


IL PLURALE DEI NOMI DEL GENERE NEUTRO
I nomi del genere neutro vaj, djathë, gjalpë, mjaltë ecc., che indicano materia, presa come un intero indiviso, comunemente si usano solo nel numero sin­golare. Tuttavia, questi nomi li troviamo usati anche nel numero plurale con la desinenza -ra ed indicano generi e qualità diverse della materia, che designa il nome del genere neutro.
P.es. si confrontino: Arbëria prodhon shumë vaj. Arbëria prodhon vajra të mira. Bleva pesë kile djathë. Djathërat e krahinave malore janë të shijshëm.
Il nome del genere neutro krye, nel plu­rale fa kre-rë (/ra).
Non si usano al plurale i verbi al participio passato sostantivati con l’articolo anteriore. P.es.: 

Të klënë -it, të pasur -it, të ngrënë -it, ecc.


IL NUMERO DEGLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI
Anche il numero degli aggettivi è condizionato dal numero dei nomi, che qualificano. Così, quando il nome è nel numero singolare, anche l'aggettivo si usa nel numero singolare. Viceversa, quando il nome è nel numero plurale, anche l'aggettivo si usa nel numero plurale. P.es. Ai është një dja­lë i mirë e trim. Ata janë djem të mirë dhe trima.
Gli aggettivi del genere maschile formano il numero plurale come segue:
1. Quando sono articolati, in generale cambiano soltanto l'articolo anteriore, volgendolo nella forma del plurale (). P.es. i mirë - të mirë, i verdhë - të verdhë, i ditur - të ditur, i zellshëm - të zell­shëm, i drunjtë - të drunjtë.
Ma: i lig - të ligj, i vogël - të ve­gjël, i ri - të rinj (o të rij), i madh - të mëdhenj, i keq - të këqi, i zi - të zes (o të zinj).
2. Gli aggettivi non articolati del genere maschile formano il numero plurale come segue:
a. Quando non sono parole composte, aggiungono al tema la desinenze , come një djalë besnik - ca djem besnikë; di­nak - dinakë (furbo), guximtar – guximtarë.
Fanno eccezione: plak - pleq, trim - trima.
b. Quando sono parole composte, gli ag­gettivi del genere maschile il numero plu­rale comunemente lo formano così come lo formerebbe l’elemento finale della parola composta, come : një djalë zemërgur - ca djem zemërgurë (con la desinenza : confronta një gur - ca gurë). Një njeri mendjemadh - ca njerëz mendjemëdhenj (confronta: i madh – të mëdhenj). Një njeri zemërbardhë - ca njerëz zemër­bardhë (con la stessa forma in tutte e due í numeri; confronta i bardhë - të bardhë).
Gli aggettivi del genere femminile for­mano il numero plurale come segue:
1. Quando sono articolati, alcuni agget­tivi del genere femminile cambiano solo l’articolo anteriore da e in , mentre altri prendono la desinenza -a.
a. nel numero plurale cambiano soltanto l’articolo anteriore da e in gli ag­gettivi del genere femminile che terminano in -e come p.es.:
Një shkollë e mesme - ca shkolla të mesme; così pure e kuqe - të kuqe, e ndersh­me - të ndershme, e sjellshme - të sjellshme.
Fanno eccezione: e madhe - të mëdha, e re - të reja, e ve - të veja, e keqe - të këqia.
b. nel numero plurale cambiano gli arti­coli anteriori da e in e prendono la desinenza -a gli aggettivi del genere femminile, che nel numero singolare non terminano in -e ma in un altro suono, come :
Një vajzë e mirë - ca vajza të mira; così pure e gjatë - të gjata, e zgjuar - të zgjuara, e ditur - të ditura.
2. Gli aggettivi non articolati del genere femminile formano il numero plurale nel seguente modo; quando nel numero singolare:
a. terminano in -e, tutti gli aggettivi non articolati (comprese le parole composte) del genere femminile nel plurale escono con la stessa forma del singolare, come: një vajzë besnike dhe guximtare - ca vajza besnike dhe guximtare; një vajzë flokëkuqe - ca vajza flokëkuqe.
Fanno eccezione: mendjemadhe - mendjemëdha, shpirtkeqe - shpirtkëqia (come e ma­dhe - të mëdha, e keqe - të këqia).
b. non terminano in -e, ma in un altro suono, gli agget­tivi non articolati (comprese le parole composte) del genere femminile nel plurale prendono la desinenza -a, come: një grua plakë, zembërbardhë e dorëlëshuar - ca gra plaka, zembërbadha e dorëlëshuara.

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