domenica 20 luglio 2014

Medio Oriente. L'uso delle armi non garantirà la convivenza in una terra che ha più popoli

Ancora non è tramontato, per oggi, il sole e 87 palestinesi sono morti a Gaza, 62 dei quali a Sajaya, sobborgo di Gaza City colpito dall'offensiva israeliana. 
Dall'inizio dell'operazione sono morti 425 palestinesi, di cui 112 minori, 41 donne e 25 anziani.
lA GUERRA ISRAELIANA NON FA DANNO
AD HAMAS, MA ALLA POPOLAZIONE
CIVILE
Israele sta rispondendo con la violenza della superiorità bellica su una popolazione guidata da una organizzazione politica estremista (Hamas). Questo tipo di risposta fa proprio il gioco degli estremisti.
Dall'8 luglio, secondo gli israeliani, dalla zona di 'Sajaya sono stati lanciati da Hamas 140 razzi su Israele. 
ll segretario di Stato Usa, John Kerry, accusa Hamas di usare i civili come scudo e di rifiutare ostinatamente un cessate il fuoco
Il governo palestinese ha detto di ritenere "crimini di guerra i massacri contro il nostro popolo a Gaza", che richiedono "l'immediato intervento internazionale".
Mentre Israele porta avanti gli attacchi contro i popolosi sobborghi orientali di Gaza city (Sajaya, Zaitun, Tufach) decine di migliaia di persone sono fuggite verso il centro della citta'. Nelle strutture dell'agenzia dell'Onu per i profughi il numero degli sfollati e' salito a 8o mila. Molti altri, in assenza di altri ripari, si rassegnano a distendersi nei giardini pubblici e anche sui marciapiedi del centro.
Viene da chiedersi: la superiorità militare, politica ed economica di Israele necessitava proprio dell'uso bellico per risolvere problematiche che ormai hanno il peso dei secoli ?

Nessun commento:

Posta un commento