venerdì 20 giugno 2014

Il futuro che ci attende. Può lo Stato prelevare a tappeto il dna di ciascuno ?

C’è un risvolto che inquieta nel modo in cui si è giunti all’individuazione del presunto colpevole della giovane Yara, che  interroga chi ama la libertà e la democrazia e su cui non dovrebbero soprassedere con leggerezza i politici, quelli veri, non tanto quelli che la scena italiana ci mostra.

Concentrarsi solo sul risultato finale (l'individuazione di un presunto assassino) dà sensazioni ovviamente positivi. 
Pochi in queste ore stanno però riflettendo sull’uso piuttosto spregiudicato del prelievo di campioni biologici fatto dagli inquirenti. Sulla diffusione di notizie che nulla hanno a che fare con le indagini, con la distruzione di esistenze umane a seguito di ricostruzioni genealogiche.

A quanto si capisce gli investigatori si sono dedicati in più di un’occasione a prelievi a tappeto, una sorta di pesca a strascico in cui si raccolgono una marea di dati di persone assolutamente estranee ai fatti, con la speranza che in mezzo al mucchio ci sia anche quell’unica informazione che si va cercando.

Dalle cronache non risulta facile capire con esattezza né quanto questi prelievi a tappeto fossero autorizzati dal magistrato, né se vi sia stato il consenso degli interessati, e quindi se i dati raccolti siano poi utilizzabili in giudizio.

In un caso sappiamo che il consenso non vi è stato, e che il materiale biologico è stato acquisito con l’inganno.
E' proprio il caso che in queste ore i media ci presentano come quello del sospettato.
Gli inquirenti hanno finto un controllo con l’etilometro, ma in realtà miravano proprio ad acquisire il DNA del soggetto, per confrontarlo poi con il campione trovato sugli indumenti di Yara. E hanno fatto bingo.

L'Interrogativo
È chiaro che una maggiore protezione della nostra privacy va a scapito della facilità o financo possibilità di risolvere casi come quello di Yara, ma -questo è l'interrogativo- non c’è il grave rischio che questo enorme potere, nelle mani di un governo, venga pervertito e utilizzato contro l’avversario di turno, o comunque per instaurare un regime di polizia in cui non c’è più spazio alcuno per la libertà individuale ?
Da questi metodi quanto spazio resta ... alla schedatura generalizzata ?

Nessun commento:

Posta un commento