domenica 22 giugno 2014

Chiesa di S. Rocco e dell'Immacolata Concezione ... ... di Calogero Raviotta

Premessa
Nell’Annuario Diocesano dell’Eparchia di Piana degli Albanesi (edizione 1970), sono riportate pochissime notizie sulla chiesa di S. Rocco di Contessa Entellina: “fondata alla fine del 1600 da Leonardo Musacchia, in parte diroccata, é riedificata da papas Filippo Lojacono. Resa inagibile in seguito al terremoto del 1968, é chiusa al culto”. La chiesa di S. Rocco, affiliata alla parrocchia greca, recentemente restaurata, da qualche anno é stata riaperta al culto.
Per il prezioso e originale patrimonio culturale che custodisce (antico organo, iconostasi, icone, statue, stucchi, tradizioni popolari, ecc.), la chiesa di S. Rocco merita di essere meglio conosciuta. A tal scopo di seguito vengono riportate notizie raccolte recentemente dalla viva voce dei contessioti o trovate in vari documenti riguardanti Contessa, che evidenziano l’importanza artistica, religiosa, monumentale e storica di questa chiesa di Contessa.

Origine e storia
Nicolò Chetta (Tesoro di notizie su de’ Macedoni, § 219) oltre a riportare che la chiesa di S. Rocco è fondata dal sacerdote Leonardo Mustacchi, detto Dudduluni, e dallo stesso dotata di rendita, come risulta nel testamento del medesimo, testualmente inoltre scrive: “il tempio dell’Anime Sante e quello di S. Rocco, fondati e dotati dagli Albanesi fin al tempo di tridentin Concilio, che durò dal 1542 al 1563”.
Nel rivelo del 1593 non viene citato S. Rocco né come quartiere né come chiesa, mentre nel rivelo del 1623 viene riportato che sette famiglie (36 persone) hanno la loro abitazione nel quartiere di S. Rocco ed inoltre nelle pagine 209-210 si legge testualmente: “...la vigna di Giovanni Manali posta nella contrada di Contessa confina con la chiesa di Santo Rocco...”.
Nei resoconti delle visite pastorali, effettuate dal vescovo di Girgenti a Contessa la chiesa di S. Rocco per la prima volta viene però citata nell’anno 1734, mentre non si trova alcun cenno nelle visite pastorali precedenti, che citano invece sia la chiesa dedicata alla SS. Annunziata sia la chiesa  dedicata alla Madonna della Favara.
Nel 1698  la chiesa di S. Rocco certamente non è ancora agibile, perché, essendo la chiesa dell’Annunziata già sede della parrocchia di rito bizantino e non essendovi altre chiese disponibili, come é noto e ampiamente documentato, in tale anno il vescovo di Girgenti é costretto a fissare la sede provvisoria della nuova parrocchia di rito romano nella piccola cappella rurale della Madonna della Favara, appartenente alla Congregazione della Madonna della Favara, associazione dotata di statuto approvato dal vescovo di Girgenti nel 1603.
Questi riscontri documentali confermano l’esistenza già all’inizio del secolo XVII della località che prende il nome da S. Rocco (riveli), ma non ci danno la certezza dell’esistenza di una chiesa aperta al culto, la cui costruzione avviata da parecchio tempo forse non è ancora completata. Questa ipotesi spiega perché la chiesa viene visitata dal vescovo di Girgenti  per la prima volta e ufficialmente nel 1734.

Chiesa di S. Rocco o delI’ Immacolata Concezione?
In alcuni documenti non recenti la chiesa di S. Rocco, oggi nota come chiesa dedicata al santo che protegge dalla peste, viene più volte citata anche come “Chiesa della Immacolata Concezione”, per cui sorge spontaneo l'interrogativo: la  denominazione originaria é “Chiesa di S. Rocco” oppure “Chiesa dell’Immacolata Concezione”?
Nei documenti ecclesiastici la chiesa dell’Immacolata Concezione é citata per la prima volta nel resoconto della visita pastorale effettuata a Contessa dal vescovo di Girgenti, mons. Lorenzo Gioeni, il 2 settembre 1734. Risulta citata inoltre nel  resoconto della visita pastorale del 1791.
In una relazione dell'anno 1740 dell'avvocato Don Giuseppe Foresta, funzionario dei proprietari delle terre di Contessa, viene citata, dopo le due chiese parrocchiali, anche una terza chiesa, che si presume sia S. Rocco.
Il quartiere di S. Rocco risulta citato oltre che nei riveli del 1623 anche in  alcuni documenti del 1777 dei fratelli Chetta, che chiedono sia loro riconosciuto il diritto di patronato sulle chiese di Contessa.
In varie lettere del 1804 sia della Curia vescovile di Girgenti sia del clero di Contessa riguardanti la giurisdizione spettante ai parroci o al vescovo sulle chiese di S. Rocco e delle Anime Sante del Purgatorio, viene solitamente citata la chiesa dell’Immacolata Concezione.
Quando nel secolo scorso viene adottata la toponomastica urbana, la via che conduce alla chiesa é intitolata a S. Rocco e non all’Immacolata Concezione.
All’inizio del secolo XVII (1612-1614) in Sicilia si diffonde una grave epidemia di peste ed in tale occasione il culto popolare di S. Rocco si diffonde in tutta l’isola, per cui si può far risalire a tale periodo la dedicazione a Contessa di un luogo di culto (inizialmente forse una semplice nicchia con la sua immagine) al santo protettore contro la peste.
Il fatto che nei documenti ecclesiastici e nelle citazioni a contenuto religioso si fa riferimento più frequentemente all’Immacolata Concezione (Festa dell’Immacolata) mentre S. Rocco viene più frequentemente citato per gli altri riferimenti (chiesa, via, quartiere), potrebbe far supporre che il clero fosse più propenso a dedicare la nuova chiesa all’Immacolata Concezione, e che, per  la grande devozione verso S. Rocco, sempre più diffusa tra i fedeli, la chiesa sia diventata più nota col suo  nome.

La chiesa
Secondo Nicolò Chetta la chiesa di S. Rocco viene costruita e dotata dal sacerdote Leonardo Mustacchi, detto dudduluni, come risulta dal suo testamento.
In una relazione dell'anno 1740 dell'avvocato Don Giuseppe Foresta, funzionario dei proprietari delle terre di Contessa, per la prima volta viene citata, dopo le due chiese parrocchiali, anche una "terza chiesa piccola fabbricata con elemosina di alcuni devoti".
La chiesa però non risulta molto stabile, forse per il lungo tempo impiegato per la sua costruzione nel secolo precedente, se é  necessario riedificarla nel 1744, a cura ed a spese di don Filippo Lojacono (1755-1834), vicario foraneo.
TRADIZIONE LOCALE
Spiazzo antistante la Chiesa di S. Rocco:
La sera del 7 dicembre di ogni anno, dopo il
Vespro dell'Immacolata, vengono bruciati
dei pupazzi in paglia, raffiguranti
gli spiriti del male
Dal  resoconto della visita pastorale effettuata dal vescovo di Girgenti nel 1791 risulta inoltre che la chiesa di S. Rocco è in parte diroccata e che alcuni devoti però si impegnano per  la sua ricostruzione. Non si hanno altri riscontri di interventi  di manutenzione effettuati nel secolo XIX, mentre nel  secolo XX, nel periodo in cui è parroco greco papas Jani Di Maggio, risulta documentato quanto segue:
-    18 settembre 1950 iniziano i lavori per rifare la pavimentazione
-    26 ottobre 1950 viene completata la pavimentazione in mattoni
-    3 dicembre 1950 la chiesa restaurata viene benedetta e riaperta al culto.
L’intervento di restauro del 1950 viene effettuato col contributo di padre Lorenzo Tardo, jeromonaco della Badia Greca di Grottaferrata, e di  Giuseppe Tardo e Maria Lala, contessioti residenti a New Orleans. Questi benefattori sono ricordati con una targa posta il 14 agosto 1951 all’interno della chiesa.
Nell'ultimo decennio del secolo XX viene effettuato un intervento di restauro su tutta la struttura (tetto, facciata, muri perimetrali, pavimento ed interni) col contributo del fondo di ricostruzione delle zone danneggiate dal terremoto del 1968. Terminati i lavori la chiesa di S. Rocco è riaperta al culto nel 1997.
Recentemente sono anche ristrutturati e ben sistemati il piazzale attiguo e le strade di accesso vicine, per cui  la chiesa di S. Rocco oggi risulta inserito in un piccolo contesto urbanistico ordinato e gradevole a vedersi..

Clero e funzioni religiose
Anche se dicembre é il mese del Santo Natale, festa importantissima, solennemente celebrata nelle due parrocchie, a Contessa, in tale mese la chiesa di S. Rocco vive un particolare momento di notorietà, perché vi si celebra la festa dell'Immacolata.
La chiesa di S. Rocco, solitamente chiusa, a dicembre rimane aperta per la novena dell'Immacolata ed in particolare la sera del  giorno 7, per la celebrazione del Vespero, ed il giorno otto, per la celebrazione della solenne Santa Liturgia.
La presenza di più sacerdoti a Contessa fino alla prima metà del secolo scorso, assicura la regolare celebrazione quotidiana delle funzioni religiose anche nelle chiese filiali di S. Rocco e delle Anime Sante.
Papas Nino Cuccia, ordinato nel 1961, è cappellano della Chiesa di S. Rocco  per qualche anno. Dopo il suo trasferimento al Santuario Mariano di Pompei, nella Chiesa di S. Rocco le funzioni religiose sono limitate all’annuale festa dell’Immacolata Concezione, nella tradizione bizantina festa importante già molti secoli prima che fosse dichiarato dogma da Pio IX nel 1854. Infatti questa festa a  Contessa é celebrata in chiesa sempre solennemente con novena, vespero e Divina Liturgia prima nella chiesa parrocchiale greca (dove è venerata nei secoli passati un’immagine dell’Immacolata Concezione) e successivamente nella chiesa aperta al culto all’inizio del 1700 e dedicata all’Immacolata Concezione.
La festa di S. Rocco, non riportata nel calendario liturgico bizantino,  ricorre il 16 agosto nel calendario liturgico di rito romano. Anche se da qualche tempo in tale ricorrenza a Contessa non vengono celebrate funzioni religiose in onore di S. Rocco, una statua ed una chiesa a lui dedicate testimoniano la grande devozione dei contessioti verso questo santo protettore contro la peste.
Nella chiesa di S. Rocco é venerata anche una statua di S. Eligio, conosciuto meglio come S. Alòi, la cui festa ricorre nel calendario di rito romano il primo dicembre.
A S. Alòi non sono dedicate particolari celebrazioni, ma nella ricorrenza della sua festa nella chiesa di S. Rocco viene celebrata la Divina Liturgia e recitato il rosario perché é già in corso la novena dedicata all’Immacolata.
Raramente le statue custodite nella chiesa di S. Rocco (Immacolata, S. Eligio e S. Rocco, Madonna di Fatima) sono portate in processione per le vie del paese, tuttavia risulta documentato quanto segue:
- nel 1950, per lavori nella chiesa di S. Rocco, le statue ivi venerate sono portate in processione (settembre) nella chiesa parrocchiale greca ed al termine dei lavori (3 dicembre) riportate a S. Rocco
-  30 aprile 1954 l’Immacolata é portata in processione dalle giovani nella chiesa Madre e riportata  in S. Rocco il 30 maggio a conclusione del mese mariano
- il 31 maggio 1954 viene celebrata una giornata mariana  nella chiesa di S. Rocco
- l’8 dicembre 1956 la statua dell’Immacolata è portata in processione per le vie del paese con la partecipazione di molti fedeli e della banda musicale.
La chiesa di S. Rocco rimane aperta ogni anno anche il Venerdì Santo per la tradizionale "visita ai sepolcri"  da parte dei singoli fedeli e delle Confraternite.    
(Chiesa S. Rocco I - continua)

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