martedì 10 giugno 2014

BORGHI ERAS A CONTESSA ENTELLINA: Assegnatari ... ... di Calogero Raviotta

Franco Restivo,
dal 1949 al 1955 fu
Presidente della Regione
Sicilia
La riforma agraria nel territorio di Contessa Entellina ha interessato parecchi feudi e contrade ed é stata realizzata con l’espropriazione di parecchi ettari, suddivisi in lotti dell’estensione media di 4 ettari, assegnati ai  contadini e braccianti di Contessa e dei paesi limitrofi, dopo sorteggio effettuato in pubblico tra gli aventi diritto.
Dalla documentazione dell’Eras consultata risulta quanto di seguito riportato relativamente agli assegnatari di lotti del territorio di Contessa.

1)  53 assegnatari a Piano Cavaliere e Cozzo Finocchio
     (ettari 229.62..06 - proprietario: Pecoraro Carmela)
2)  10 assegnatari in contrada “Gurgo”
     (ettari 44.03.14-proprietario: Inglese Gioacchino)
3)  Un assegnatario in contrada “Carrubba”
     (ettari 4.20.00- proprietà Schifani Giuseppe)
4)  4 assegnatari in contrada “Castagnola”
     (ettari 19.83.80 - proprietà Campisi Antonietta)
5)  20 assegnatari in Contrada “Castagnola”
     (ettari 92.36.57 - proprietà Inglese Letizia)
6)  10 assegnatari in contrada “Carrubella”
     (ettari 48.50.69-proprietà: Giaccone Giuseppe)
7)  20 assegnatari in contrada “Roccella”
     (ettari100.92.93 - proprietà: Maiorca Maria)
8)  8 assegnatari in contrada “Portone”
     (ettari: 41.66.82 - proprietario:Pecoraro Luisa)
9)  Un assegnatario in contrada “Sommacco”
     (ettari:5.69.66-proprietario:Valguarnera Elisabetta)
10)4 assegnatari in contrada “Costiere”
     (ettari:19.75.24-proprietario; Planeta Vito)
11)14 assegnatari in contrada “Petraro”
     (ettari 68.30.07-proprietario: Pecoraro Concetta
12) Un assegnatario in contrada “Chiappetta”
     (ettari 2.64.94-proprietario:Alù Arcangelo)
13)Un assegnatario in contrada “Mazzaporro”
     (ettari 4.82.04-proprietario: Giaccone Campobello Antonino)                    
I lotti sorteggiati sono stati complessivamente 147, di cui 131 assegnati a persone residenti a Contessa Entellina e 16 a persone residenti a Montevago.

I borghi Eras oggi
Dopo circa 50 anni i borghi rurali Eras di Contessa Entellina sono notevolmente cambiati  sia sotto l’aspetto urbanistico ed edilizio,  sia sotto l’aspetto demografico, economico  e socio-culturale.
Da oltre un decennio sono stati chiusi i pochi esercizi e servizi pubblici (bar, telefono, tabacchi, vendita di alimentari, ecc.) in funzione nei primi decenni di vita del borgo Piano Cavaliere. Oggi rimane in funzione solamente il distributore di carburante per uso agricolo.
Aspetto urbanistico  - In alcuni borghi alle originarie unità abitative si sono aggiunte nuove costruzioni (a Piano Cavaliere ed a Cozzo Finocchio), in altri non vi dimorano più famiglie stabilmente (Roccella e Castagnola), le scuole (Roccella e Piano Cavaliere) non hanno più alunni, la struttura originaria di molte abitazioni è stata notevolmente modificata e adattata alle nuove esigenze (demoliti i forni, le stalle ed i magazzini sono diventati stanze per uso abitativo).
Molte case, recenti o dell’Eras, sia a Piano Cavaliere sia a Cozzo Finocchio, sono utilizzate come abitazione di residenza abituale mentre altre sono utilizzate come seconda casa.
In particolare nel borgo Cozzo Finocchio si è verificata una significativa espansione urbanistica con la costruzione di parecchie nuove abitazioni, utilizzate prevalentemente come seconda casa.
Gli edifici di uso comune nei vari borghi sono in parte ancora oggi utilizzati (chiese di Piano Cavaliere, Pizzillo e Castagnola, stalla sociale e abbeveratoi) ed in parte abbandonati ed in rovina (scuole a Roccella ed a Piano Cavaliere). L'edificio scolastico, dato recentemente in comodato all' Eparchia di piana degli Albanesi per iniziative con finalità sociali, è stato restaurato ma continua a rimanere non utilizzato. A Piano Cavaliere è stata costruita anche una centrale per la raccolta del latte, mai utilizzata, di cui sono visibili le strutture in avanzato stato di degrado.
Popolazione ed attività a Piano Cavaliere - Sono attualmente (anno 2014) residenti a Piano Cavaliere 13 nuclei familiari stabilmente, cui sono da  aggiungere altre persone (circa 30), che vi dimorano occasionalmente (in ferie, periodo estivo, fine settimana), perché hanno a disposizione nel borgo una abitazione. Le abitazioni del borgo sono 50 circa (40 costruite dall’ERAS, consegnate il 1° agosto 1954, e le altre da privati recentemente). Tra i residenti stabilmente vi sono scolari e studenti, pensionati e casalinghe, altri impegnati in attività lavorative varie (operai, braccianti, commercianti, insegnanti, ecc.).

Cappella rurale del borgo Castagnola
A metà strada tra Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia, a pochi chilometri da Adragna, nel Borgo Castagnola, circa trent'anni fa fu costruita dall'ERAS (Ente di Riforma Agraria della Sicilia) tra le poche case di un borgo rurale, oggi solitamente disabitato, una cappella rurale,  rimasta chiusa al culto fino al 1988.
Dal 26 giugno 1988 la chiesetta improvvisamente diventa nota in tutta la Sicilia Occidentale perché si diffonde la voce che il viso della statua della Madonna di Fatima, esposta nella cappella, si muova miracolosamente.
Per tutta l'estate 1988 la gente, sempre più numerosa, visita la cappella del  Borgo Castagnola e la sua notorietà rimane viva anche nel 1989 e nel 1990, quando viene considerata l'opportunità di aprire ufficialmente al culto la chiesetta.
Il 14 luglio 1990 infatti la cappella viene formalmente consegnata alla Eparchia di Piana degli Albanesi ed affidata a papas Nicola Bufalo,  parroco della Chiesa Matrice di Contessa Entellina.
Il giorno 29 luglio 1990, il vescovo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, mons. Sotir Ferrara, apre ufficialmente al culto la cappella consacrando l'altare e benedicendo l'intero edificio, alla presenza delle autorità locali e di un numeroso gruppo di fedeli.
Da molti fedeli di Contessa, di Sambuca e di altri paesi vicini questa iniziativa viene accolta con molto favore e simpatia, considerando la particolare ubicazione del borgo  Castagnola.
Infatti andare ad assistere alla messa, nella chiesetta del borgo, costituisce un buona occasione non solo per soddisfare il precetto festivo, ma anche per fare una piacevole passeggiata, lontano dai rumori e dal traffico cittadino, per respirare l'aria pura della campagna e per ammirare un vasto panorama di  particolare bellezza (Riserva Naturale Orientata “Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco”, Castello di Calatamauro, ecc.)
Assistere alla messa in lingua italiana, ma secondo rito bizantino-greco, nella cappella del borgo Castagnola costituisce inoltre non solo un'occasione per ammirare le icone esposte
, i paramenti, gli arredi e gli oggetti liturgici orientali, ma anche uno stimolo per scoprire il peculiare patrimonio culturale della comunità italo-greco-albanese di Contessa Entellina, dove, oltre al rito bizantino, si conservano ancora usi, costumi, tradizioni e lingua degli antenati albanesi, che ripopolarono l’antico casale abbandonato, nel Medioevo chiamato Vinea Comitissae, avviandone la ricostruzione dal 1450 e continuandola negli anni successivi.
Chiesa di borgo
Piano Cavaliere
La cappella da qualche anno é dotata di iconostasi. L'autore delle numerose icone esposte nella cappella é papas Nino Cuccia, sacerdote di rito bizantino di Contessa Entellina, il quale svolge attualmente la su attività pastorale presso il Santuario di Pompei.
La cappella del borgo Castagnola è dedicata a S. Antonio, nel calendario liturgico ricordato il 17 gennaio: nel rito romano noto come S. Antonio Abate e nel rito bizantino come S. Antonio il Grande. Si tratta naturalmente dello stesso santo, molto conosciuto e venerato in Oriente ed in Occidente, come protettore degli animali.
Nato nel 250 in Egitto, dopo la morte dei suoi genitori, si ritira nel deserto, dopo aver distribuito ai poveri i suoi beni. Attratti dalla sua santità molti seguono il suo esempio di vita. E’ considerato il fondatore del monachesimo orientale.
I contessioti che hanno superato i 50 anni ricordano che al mattino del 17 gennaio davanti al sagrato delle due parrocchie venivano benedetti gli animali, la paglia ed il fieno.
In alcuni paesi si usa  fare un gran falò: suppellettili vecchie, vestiti non più usati, mobili, ecc. vengono accatastati in un piazzale e la sera tutto brucia tra la gioia dei bambini che guardano le alte fiamme, mentre la banda musicale suona e gli adulti bevono un bicchiere di vino caldo.

In alcuni paesi agricoli il parroco va anche a benedire le cascine e le fattorie, dove vivono numerose famiglie di contadini. 
(Borghi III - Continua)

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