giovedì 22 maggio 2014

Contessa Entellina: SANTA ROSALIA ... ... di Calogero Raviotta

Storia, chiesa, statua, tradizioni, quartiere (parte II)
                                                                      
Premessa - Il mese di luglio richiama alla mente dei contessioti più anziani principalmente il culto popolare dedicato a santa Rosalia, cui é intitolata una chiesetta rurale nella contrada omonima, ad Est del vecchio  centro abitato.
Di seguito viene esposto sia quanto riscontrato nei documenti consultati, sia quanto ascoltato dalla viva voce delle persone, che conservano vivo il ricordo delle tradizioni, sia infine quanto attualmente si può constatare nel quartiere S. Rosalia.
I dati e le notizie riportate riguardano  principalmente la storia, la chiesa, la statua, le tradizioni e le funzioni religiose dedicate al culto di S. Rosalia a Contessa Entellina.

Santa Rosalia - Rosalia Sinibaldi, vissuta nel secolo XII e morta il 4 settembre 1160 in una grotta sul Monte Pellegrino, era una ricca e nobile fanciulla di Palermo, di origine normanna e discendente dalla famiglia di Carlo Magno. Il suo culto, sorto nel secolo XII, si diffuse nei secoli successivi in tutta la Sicilia, specialmente dopo che le sue reliquie, trovate nel 1624 e portate in processione, guarirono dalla peste la città di Palermo, di cui è patrona dal 1666.

Storia - La chiesetta dedicata a S. Rosalia, fino ai primi decenni della seconda metà del secolo XX, si trovava fuori dal centro abitato, sulla strada rurale, che porta verso le varie contrade del feudo Serradamo.
Tutto il terreno comunale attorno alla cappella era stato sempre utilizzato dai contadini e dai pastori come deposito di rifiuti (concimaie e discarica).
Fino alla seconda metà del secolo scorso la strada, che transitava davanti la cappella,  era in terra battuta e nelle sue vicinanze non sorgevano abitazioni. Solo in alto, dove degradano ad Est le colline Brinjat, vi era un casolare abbandonato, chiamato “Shpia zonjës Marianës”, di cui rimangono ancor oggi pochi resti.
Attorno al 1950 l’area, che circondava la cappella, fu recintata e alberata con un intervento comunale e fu affidata a due coniugi anziani (zu Calicchiu e  gna Vita), che vi costruirono una capanna di pietre e canne e coltivarono per alcuni anni il terreno.

Dopo il terremoto del 1968, su questo terreno comunale sorsero alcune baracche, utilizzate dai contadini come stalle o depositi (legna, paglia, fieno e attrezzi agricoli).
In tempi recenti tutta l’area attorno alla cappella S. Rosalia, a seguito di vari interventi dell’Amministrazione comunale, é stata notevolmente migliorata: sistemazione delle strade, costruzione di nuove abitazioni, giardini pubblici attrezzati con verde, panchine e giochi per i bambini, ecc.

Chiesa - Prima che fosse costruita l’attuale chiesa dedicata a S. Rosalia, che sorge a destra della strada che porta verso il feudo  Serradamo, ad Est del centro abitato, esisteva una piccola edicola votiva, che custodiva l’immagine della santa, dipinta su otto mattoni di terracotta, fissati sul muro.
Essendo già in pessime condizioni attorno al 1846, quando  fu ricostruita dal parroco latino Leonardo Lala, in assenza di riscontri documentati antecedenti, si può presumere che questa edicola fosse stata costruita da alcuni fedeli devoti all’inizio del secolo XIX. La nuova cappella ebbe però vita breve, perché divenne completamente inagibile dopo pochi decenni.
Epifanio Viviani, molto devoto di S. Rosalia, allora costruì una nuova cappella, di dimensioni più grandi, in un luogo più adatto, poco distante dal sito dove sorgeva l’antica nicchia ormai diroccata.
La costruzione della nuova cappella fu  avviata dopo il 1880 e si presume terminata attorno al 1890 (la data 1883 é scolpita sull’arco in pietra della porta esterna e la data 1890  è riportata sul cancello in ferro). I lavori per la sistemazione dell’area circostante alla cappella continuarono ancora per qualche anno, fino al 1893.
La chiesa fu però aperta al culto dopo quattro anni. Fu infatti benedetta nel 1897 dal parroco latino, autorizzato dall’Ordinario diocesano di Monreale, essendo sorti al riguardo dei dissidi  tra il clero latino ed il clero greco, come risulta dai documenti conservati nell’archivio della parrocchia latina, raccolti dal parroco Nicolò Genovese nel suo memoriale di 105 pagine, diviso in 17 capitoli. Due capitoli sono riservati appunto alla chiesa di S. Rosalia ed in particolare il secondo (Questioni col clero greco per la cappella di S. Rosalia) ed il nono (Benedizione della chiesa di S. Rosalia).
La nuova cappella presenta le dimensioni (lunghezza m.5,02, larghezza m.3, altezza m.4,50) e le caratteristiche conservate fino ad oggi: navata unica con annesso campanile e piccola sacrestia, cancello esterno  con aste di ferro, porta interna in legno, finestra con graticola,  pavimento a  mattoni di marmo, altare in muratura sormontato da apposita nicchia, dove é collocata la statua di S. Rosalia, una piccola nicchia su ciascuno dei muri laterali.
All’esterno due lunghi sedili semicircolari in muratura (uno a destra ed uno a sinistra) originariamente si estendevano fino al sagrato, da cui scende una scalinata fino alla sottostante strada, che va verso il centro abitato (a sinistra) e verso il feudo Serradamo (a destra).
In tempi recenti tutta l’area circostante è stata ristrutturata e notevolmente cambiata, come di seguito viene descritto nel paragrafo dedicato al quartiere di S. Rosalia. Durante i lavori di sistemazione dell’area circostante purtroppo sono stati sottratti da ignoti alcuni oggetti che ornavano la chiesa e la statua e precisamente: una collanina d’oro, una statuetta di Gesù Bambino, quattro candelabri di legno, 14 quadretti della Via Crucis.
Recenti lavori di manutenzione hanno notevolmente migliorato le condizioni generali della chiesetta: eliminate le infiltrazioni dal tetto, imbiancatura delle pareti interne, scala nuova per il campanile.

Epifanio Viviani - Una lapide, posta all’interno della chiesa, sopra il portone, riporta il seguente testo: “Epifanio Viviano, nato in Contessa nel 1841, edificò con suo denaro e colla contribuzione dei concittadini questa chiesuola, arricchendola di una statua, stucchi, marmi ed arredi sacri. Spirò nel bacio del Signore il 18 agosto 1915”.
Epifanio Viviani era sposato con Fiorito Giovanna, che, rimasta vedova, fu assistita dalla sorella Mattia Fiorito  (sposata con Montalbano Sebastiano), bisnonna di Cantone Maria Azzaretto, attuale titolare del diritto di patronato religioso sulla cappella, come previsto nell’atto di cessione alla Parrocchia latina (1897).

Statua e funzioni religiose - La statua in legno di S. Rosalia, custodita e venerata nella cappella omonima, fu scolpita a Napoli nel 1895 a spese di Epifanio Viviani.
La statua fu provvisoriamente collocata nella chiesa parrocchiale latina, in attesa che la nuova cappella fosse benedetta ed aperta al culto.
Nel mese di settembre 1897 la statua fu finalmente portata, con una solenne processione, dalla chiesa parrocchiale alla nuova cappella.  Da qualche anno é misteriosamente scomparso dalla cappella un “Bambinello” in gesso, deposto dentro una piccola urna, da sempre esposta in una delle nicchie laterali.
La chiesa all’interno non é ancora provvista di energia elettrica, anche se dal soffitto pendono alcuni lampadari artigianali. All’interno della cappella sono depositate anche 40 nuove sedie, recentemente donate da alcuni fedeli per essere utilizzate durante le funzioni religiose. Per la processione viene utilizzato un vecchio sgabello in legno, che necessita di un intervento di restauro.
Nella chiesa di S. Rosalia, aperta al culto dal 1897, le funzioni religiose vengono celebrate solitamente in occasione delle ricorrenze liturgiche riguardanti la Santa, richiamate anche nell’atto di cessione alla parrocchia latina.
Richiamati dal suono delle campane, che durante tutto l’anno rimangono mute,  numerosi sono i devoti di S. Rosalia (anziani, giovani, ragazzi, donne, bambini), che animano le strade che portano alla cappella di S. Rosalia ed il vicino piazzale, in occasione delle funzioni religiose, celebrate nella sua cappella dal primo al 14 luglio (tardo pomeriggio) ed il 15 luglio ed il 4 settembre (al mattino per la S. Messa).
Occasionalmente nella cappella vengono anche celebrate delle S. Messe su iniziative di devoti della santa, in particolari ricorrenze.
Nella cappella inoltre vengono celebrate delle funzioni religiose quando la statua di S. Rosalia viene portata in processione in occasione della festa (S. Messa, Vespri, processione, banda musicale, fuochi artificiali, ecc.),  celebrata dalla parrocchia latina unitamente alla festa di S. Antonio di Padova.
La festa e le altre funzioni religiose, temporaneamente sospese dopo il terremoto per i necessari interventi di restauro, da qualche tempo sono state regolarmente ripristinate e così ogni anno i contessioti  possono continuare a manifestare la loro devozione  a  S. Rosalia, secondo l’antica tradizione .
Per la recita del rosario nel mese di luglio, essendo il tempo con temperatura mite e piacevole, davanti alla porta della cappella viene sistemato un tavolo, coperto da una tovaglia bianca, su cui é esposta una teca con una reliquia di S. Rosalia. I fedeli si dispongono sul piazzale che circonda la cappella. Inizia quindi la recita del rosario. Si segue lo schema del rosario dedicato alla Madonna, ma con preghiere diverse: invece dell’Ave Maria, chi guida la preghiera canta “diecimila volte lodiamo S. Rosalia” ed i fedeli continuano cantando  “lodiamola in tutte l’ore, figlia e sposa del Signore”. Si va avanti così per dieci volte e si conclude col canto  “Verginella Rosalia, dai flagelli del Signore, ma  più ancor da colpa ria serba intatto questo cuore” ed il secondo gruppo continua “Rallegrati  al tuo favore pellegrini in questa via, grideremo con tutto amore: Viva Santa Rosalia!”.
Quindi si ricomincia ripetendo “Ventimila volte lodiamo S. Rosalia”, poi ”trentamila”, “quarantamila”, “cinquantamila”. Segue l’invocazione recitata dal parroco, che benedice i presenti con la reliquia di S. Rosalia.
Mentre i fedeli baciano la reliquia i presenti cantano una inno dedicato a S. Rosalia.


(S. Rosalia - continua)

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