mercoledì 30 aprile 2014

Ricordo della visita del Papa Giovanni all’Abbazia di Grottaferrata ... ... di Nicola Graffagnini

Quando si dice , il miracolo della indicizzazione,  il sistema  che consente la  ricerca  sui siti o su FB indicando  parole chiave,  ha fatto sì che l'altro giorno,  un mio amico il giornalista e poeta Fabrizio Giusti che  si occupa  del Mamilio , Blog ufficioso   del comune  di Grottaferrata,  mi abbia inviato  un messaggio  su FB  chiedendomi il permesso di  postare sul Mamilio ,  il mio articolo di  testimonianza sulla visita  del Papa  a Grottaferrata nell'Agosto del  1960 .
Sinceramente me ne ero dimenticato  e avendogli  chiesto  di mandarmelo  appena l'ho ricevuto nel contenitore  del Contessioto , l'ho riletto con curiosità  e mi è piaciuto  per la semplicità dello scritto  pensando di  riproporlo di nuovo  ai lettori.
Nicola Graffagnini

Ricordo della visita del Papa Giovanni  all’Abbazia  di Grottaferrata
 Ricorreva  il 3 Giugno  scorso , il cinquantenario  della morte  di Papa Giovanni  XXIII , detto il  Papa Buono  proclamato Beato  il 3.09.2000 da Papa  Giovanni Paolo.
 In questi giorni  lo si ricorda  con vari   eventi , noi lo vogliamo ricordare  con un ricordo personale  e  con due piccole notazioni che lo avvicinano, in modo straordinario al Papa Francesco : la sua grande umiltà ed umanità  nel rivolgersi  subito al popolo di Roma  con parole  semplici  e  con la sua porta aperta a tutti durante  il  Patriarcato di Venezia.
Se  poi  vogliamo andare  alla   sua storia personale di diplomatico in tempo di guerra, dalla Bulgaria a Istanbul  a Parigi, emerge  da ogni racconto dei testimoni dell’epoca, la sua ansia e la sua determinazione .per  la liberazione  di migliaia e migliaia di deportati nei carri bestiame diretti verso i lager nazisti,  per non parlare  della  sua decisiva mediazione  di Pace tra  Kruscev e Kennedy nei giorni della guerra di Cuba  di quel lontano 1960  in cui il mondo stava contando le ore  che poteva separarlo dalla  terza guerra mondiale , da cui nacque l’idea  della Enciclica <   Pacem in terris >

Un giorno  in Abbazia ,  circolò una notizia  speciale ,  tra qualche giorno il Papa buono , Papa Giovanni XXIII   che stava mettendo le basi del Concilio Ecumenico Vaticano II°  sarebbe venuto a visitare l’Abbazia Greco-Bizantina.
 In  verità   da  alcune settimane  avevamo assistito  ad un via vai  di incontri   di inviati dei Patriarcati più grandi  di Mosca , Costantinopoli ed Atene  e vari minori  con gli  omologhi  del Cardinale Agagianan , Presidente del Pontificio Collegio per l’Ecumenismo   che  aveva  fatto  ormai di Grottaferrata  la sua base operativa per i vari incontri preparatori  con i futuri Osservatori Ufficiali del  Concilio  per  le Chiese Ortodosse d’Oriente .
Mi ricordo  che  ci buttammo  nelle  pulizie straordinarie  dei corridoi   e di tutti gli ambienti  aperti al pubblico  del Seminario, a partire dal piano nobile  .
E  arrivò  il grande giorno,   noi Seminaristi  e  i Probandi,  cioè aspiranti Monaci di S.Basilio,   lo attendevamo schierati   da un lato e dall’altro del corridoio del Piano Nobile  … ove  avevano sede  gli Uffici del Priore  del Monastero e dell’Archimandrita  dell’Abbazia   e una serie di  stanze riservate  ai  più anziani,  come quella  di Padre Lorenzo Tardo, ancora in vita ,  musicologo di fama internazionale   e alcune chiuse  come quella  del fratello di mio nonno, Don Sofronio Gassissi, Fondatore e Direttore di Oriente Cristiano  e  della Biblioteca  e già Priore del Monastero.
Scavalcando il Programma della visita  e lasciando l’Archimandrita Teodoro Minisci   quasi  basito perché  era  pronto già a riceverlo nella sua stanza,  il Papa   quasi ignorandolo , prosegui   incamminandosi subito  nel corridoio  verso di noi, dichiarando ad alta voce che voleva conoscerci  uno per uno,  noi Seminaristi e probandi  e mi ricordo come se fosse ieri  che pur essendo di bassa statura,  con quelli con cui ci riusciva  imponeva le mani sul capo,  chiedendo nel contempo il nome  e a volte scambiava qualche parola  informandosi sulla  provenienza con molta bonomia   da  vero Parroco di campagna  .
Arrivò a passare dalle mie parti , a metà del corridoio e mi ricordo  che anche  a me impose  le mani  chiedendomi  il nome , era seguito da presso dal Direttore Padre Valerio  e dalla lunga barba del Card. Agagianan, colui che  per l’incarico ricoperto in Curia , doveva favorire  il dialogo  con le Chiese sorelle dell’Ortodossia  e naturalmente  noi   eravamo  i futuri sacerdoti e  pontieri  tra le due Chiese,  anche se la fede cristiana  è unica  e il nostro Rito Greco-Bizantino, stava lì proprio a dimostrarlo  e per questo  divenne in quei  giorni  una specie  di vetrina   da   ammirare   durante il Concilio  Ecumenico,  lustra  e pulita  per  far vedere  in quale  rispetto era tenuta  la minoranza religiosa   in Italia .
 Mi ricordo  che un’altra occasione per vederlo da vicino fu il momento del pranzo consumato  nell’enorme Refettorio   che a me dava l’impressione  di una Chiesa più  che di un refettorio,   grazie a quella lunga  fila   di tavoli e sedie  simili ai lunghi Cori delle Chiese  importanti . 
Infatti al passaggio della torta  a me che servivo  col carrello e  un  collega ,  ci toccò di passare   con i piatti delle  torte   per il tavolo numero uno,  ove c’erano seduti soltanto   pochi Cardinali e il Papa   e noi due eravamo così emozionati  che il Papa e Agagianan sempre vigile,  se ne accorsero  e ci chiesero la nostra età,   io dissi  la mia :  <  quattordici  >  e loro fecero finta  di non crederci  per  sollecitarmi  nell’autostima, quasi a dirmi : <   ne dimostri di più> .e in effetti  guardando le foto  di quell’anno  si nota che stavo  sviluppando in altezza .!! 
 E finalmente finito il pranzo  , anche noi che avevamo servito per tutto il tempo,   potemmo ritirarci  in cucina  ove  c’era  la grande   ruota  che ci collegava  alla  vera cucina delle suore  e richiedere  più volte  dei  bei pezzi di torta   con cui   per quel giorno pranzammo ..  da  Papi .
Che cosa dire  del Papa Giovanni XXIII   di cui  ricorre il 3 Giugno  il cinquantesimo  della  morte  , dopo soli cinque anni dalla sua elezione  avvenuta il 28.10.1958 .  
Nei primi giorni  venne considerato  un Papa di transizione ., infatti  nel Conclave  vi erano state  indicazioni  contrapposte che  non avrebbero sortito nessun risultato valido   e quindi  nell’attesa  di migliori  eventi   si decise   di  ricorrere ad  una figura  di un Cardinale , già avanti negli anni ,  senza  grande  visibilità  internazionale  che potesse spianare la strada  poi ad un Papa Italiano , dal temperamento determinato,  si racconta  che  uno dei  contendenti  al seggio Pietrino  fosse  proprio lo stesso Agagianan che  riscosse  dei voti ma insufficienti   alla bisogna .
Ma  il Papa buono  non  si rivelò  tal quale indicato negli schemi della Curia romana , infatti fin dalle prime battute  al popolo di Roma  e ai genitori , raccomandandoli   di  fare una  carezza   ai piccoli tornando a  casa ,  dimostrò subito grande umanità  nella comunicazione ma anche una  forte determinazione,  infatti da lì a qualche mese,  fra lo stupore  della parte conservatrice  della Curia Romana , indisse  un Concilio Ecumenico  e di fronte  ai tempi lunghi organizzativi prospettati dai   Cardinali di Curia molto conservatori, il Papa assunse  nelle sue stesse  mani  il programma e l’organizzazione , così che  in soli  sei mesi  riuscì  a  completare  tutta la fase preparatoria  per dar seguito  all’evento del Concilio  dall’indomani .
 Gli effetti del Concilio si sarebbero prodotti negli anni successivi , come avviene nei corpi sociali complessi  e  vasti come è la Chiesa Universale che abbraccia i  cinque Continenti , dando al cattolicesimo moderno  gli effetti visibili   con la riforma liturgica  ( la Messa  non più in latino ma nelle varie lingue  del luogo   col Sacerdote rivolto verso  il popolo ) in un nuovo ecumenismo e in nuovo approccio al mondo  e alla modernità   di cui Giovanni Paolo e  oggi Papa Francesco  rappresentano, nella continuità ,  gli interpreti fedeli  .
Per quanti si recano  a Sotto il Monte  per visitare i luoghi natali del Papa buono,  il novantenne Segretario  Mons. Loris Capovilla ( unico italiano nominato Cardinale dal Papa Francesco nell’ultimo Concistoro )   ha allestito  dal 1988  un Museo   a lui dedicato  nel luogo  ove  ogni estate  amava  trascorrere le sue vacanze estive, Ca’ Martino,   frazione di Sotto il Monte .
NG

Nessun commento:

Posta un commento