lunedì 14 aprile 2014

L'Albania. Conoscere il paese da cui discendono gli arbëresh (n. 8)

Demografia
I dati ufficiali sulla consistenza della popolazione cominciano ad aversi dal 1923 in poi (804.000 abitanti). 
Sotto la dominazione turca la natalità doveva essere con valori elevati, anche per la diffusa pratica allora esistente della poligamia e del concubinaggio, ma di contro molti fenomeni pure essi di origine culturale  ne impedivano l'accrescimento demografico.

La popolazione albanese generalmente presenta una notevole omogeneità etnica, attenuata da una sottile differenza linguistica fra il Nord gheco ed il Sud tosco (le due varianti regionali dell'albanese moderno) e per una forte presenza ellenofona nel meridione del paese.

Le ragioni che stanno alla base della notevole vitalità demografica del paese durante il regime comunista sono pure esse di natura socio-culturali, includendo nell'espressione motivazioni religiose e politiche.
La società rurale, la prevalenza dell'islamismo, la necessità di braccia per l'agricoltura, la politica di promozione della natalità attuata dal regime di Hoxha e il divieto di emigrare hanno determinato tassi annui di incremento demografico -in assoluto- fra i più alti in Europa: tra il 1950 e il 1990 la popolazione albanese è cresciuta ad un ritmo medio superiore al 2%, passando da 1.215.000 a 3.286.000 abitanti.

Nel corso dell'ultimo ventennio l'aumento della popolazione è stato frenato dai massicci flussi migratori diretti verso i paesi dell'Occidente. 
I flussi migratori, nei momenti di più acuta crisi politica, hanno assunto caratteristiche di veri e propri esodi di massa. Il regime comunista ha lasciato il paese in una situazione che definire disastrosa è dire poco. 
La gran parte degli albanesi si sono comunque diretti -nell'ordine- in Grecia, Italia, Germania, Francia.
E' interessante rilevare che la popolazione albanese è la più giovane d'Europa: l'età media è di 25 anni e un terzo della popolazione ha una età inferiore ai 20 anni.

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