giovedì 13 marzo 2014
Il piccolo Berlusconi vuole governare con slogan, promesse, e propaganda
Stiamo arrivando -fra breve- al secondo mese di governo Renzi e dovremmo gia' avere la seconda riforma (una al mese, ci era stato promesso). Ancora la prima non esiste; la legge elettorale infatti dovrebbe ancora essere discussa al senato, dove lo stesso Pd (detto da Bersani) la modifichera' per rimandarla alla Camera.
Voci nazionali ed estere cominciano a preoccuparsi della demagogia del premier (e lo spread a risalire). Si sente dire "speriamo che Renzi si calmi anche perché nei prossimi mesi si scontrerà con le difficoltà oggettive". Il rischio è che faccia dei colpi di testa soprattutto a ridosso delle elezioni europee. E -come si sa- al populismo non c’è mai fine, soprattutto se si ha una scarsa cultura economica unita a un uso spregiudicato della comunicazione. Gli osservatori cominciano a pensare che Renzi stia in realta' giocando a rilancio per poi vendere la tesi che lui voleva cambiare l’Italia, ma non glielo hanno fatto fare e pertanto stia puntando -in accordo col suo amico Silvio- alle elezioni politiche. Si spiegano in questa luce tutte le promesse che ha fatto e che sono assolutamente inconciliabili con i tempi che propugna, come la riforma della Pubblica Amministrazione in un mese.
Slogan, promesse e propaganda sono un mix pericoloso.
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