venerdì 3 gennaio 2014

Aspettando il nuovo Eparca (n. 34)

In tutto il mondo Ortodosso, da quello bizantino a quello armeno, copto etc., i laici hanno dei canali, delle modalità per esprimere la loro voce nella scelta della Gerarchia ecclesiale.
Nel Cattolicesimo finora è esistita una chiusura ermetica; tutto è devoluto alle modalità clericali. Eppure ... eppure qualcosa, piccolissimi segnali, si intravedono.
Secondo una intervista rilasciata da Mons. Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, i vescovi italiani cominceranno, dal Novembre prossimo, ad assaporare metodi democratici. Se tutto andrà per il verso giusto a novembre infatti per la prima volta i Vescovi italiani eleggeranno i vertici dell'episcopato nazionale (Cei). In oltre sessant'anni di vita della Cei (Conferenza episcopale italiana) il presidente ed il segretario sono sempre stati designati dal Papa in qualità di primate d'Italia. E' l'unico caso nel mondo cattolico. Negli altri paesi a scegliere i Presidenti delle Conferenze nazionali sono gli stessi vescovi.
E' per volontà di papa Francesco che l'episcopato italiano si è dovuto aprire, o meglio ha dovuto aprire -pure esso- il cantiere delle "riforme istituzionali".
Secondo Mogavero esistono resistenze di parecchi vescovi verso questa innovazione. Cosa comprensibile se si pensa che l'attuale presidente, il Cardinale Bagnasco, è stato nominato fino al 2018.
Se passerà la riforma, sensibilità vorrebbe, che Bagnasco si dimettesse.
 
L'innovazione è ancora lontana dai metodi di partecipazione laica presenti in taluni settori del mondo Ortodosso. Ma è una prima forma di partecipazione e corresponsabilità episcopale.
Piuttosto debole è la motivazione che i vescovi contrari alla novità adducono: il timore di un ridimensionamento del ruolo del Papa.
Forte è invece la motivazione ed il presupposto di chi vuole la "novità": smantellare quel mondo, o meglio quel sistema di carriere che finora ha regolato l'assegnazione degli incarichi all'interno della Cei.
Non è assente inoltre la volontà di far saltare il "ruolo politico" che negli anni passati ha assunto la Presidenza. 
 
E Piana degli Albanesi ?
Aspetta (purtroppo per "nomina" e non per elezione) il nuovo Eparca in un clima di sottile desiderio. Desiderio ripartito per ...gruppi. Gruppi non ufficiali, non apparenti, non dichiarati. Gruppi di cuore.
Si, il Nuovo Eparca di Piana degli Albanesi dovrà essere una figura che riaggreghi, che unisca, che si adoperi a fare di tanti rigagnoli un unico vero Gruppo: l'Eparchia.

Nessun commento:

Posta un commento