domenica 1 dicembre 2013
Precari enti locali. Punti di vista differenziati fra Crocetta e Udc
Su La Repubblica di oggi e' riportata l’intervista che il Ministro D’Alia ha rilasciato ad Antonio Fraschilla.
«ABBIAMO firmato un patto elettorale con Crocetta che prevede risanamento economico, riforme e una modernizzazione della macchina amministrativa. Il governatore rispetti questo patto ed eviti, come accaduto sui precari, di recitare due parti in commedia. L’Udc non ha intenzione di uscire dalla giunta ma di lavorare. Però una cosa deve essere chiara a tutti: senza di noi non si fanno governi alternativi, si torna al voto. Nessuno pensi di fare un Lombardo bis in sedicesimi».
Gianpiero D’Alia, ministro della Funzione pubblica e leader del partito di Casini in Sicilia, interviene dopo gli attacchi ricevuti da «sindacati come Cgil e Uil che illudono ancora i precari» e da «certi politici che hanno tenuto sotto ricatto questi lavoratori».
Ministro D’Alia, sui precari sembra regnare ancora il caos. Cosa dice a queste migliala di lavoratori?
«La situazione oggi è difficile perché la Sicilia ha mancato per ben due volte l’appuntamento con la stabilizzazione dei precari: nel 2006 con la legge Prodi e nel 2010 con quella Berlusconi. Certi politici, che oggi si stracciano le vesti, in quegli anni erano nelle giunte di governo regionali e non hanno fatto nulla. Anche perché per moltì è stato meglio tenere sotto ricatto queste persone e nel frattempo, invece, grazie a certi sindacati compiacenti che oggi mi attaccano, come Uil e Cgil, sono state fatte promozione di massa».
Sì, ma adesso qual è la soluzio-ne per questi lavoratori? Il governatore si dice pronto a scendere in piazza contro «un governo nazionale che favorisce altre Regioni come la Calabria». E ha scritto una lettera durissima a Letta.
«Questa lettera è stata per me una sorpresa. Fino a due giorni prima avevo lavorato al fianco di Crocetta per trovare una soluzione sui precari, che sono 14 mila e non 20 mila come sento ripetere. Crocetta non può recitare due partì in commedia e sa benissimo quello che deve fare. Sull’aiuto alla Calabria ha preso un granchio perchénonc’èalcun percorso privilegiato».
Quindi cosa deve fare la Regione?
«Certificare tagli di spesa per finanziare le stabilizzazioni. Creare “II mìo partito non accetterà di sostenere una giunta Lombardo in sedicesimi” una lista unica per le categorie A e B e avviare le assunzioni nei Comuni che hanno disponibilità di organico e risorse economiche sufficienti. Bandire un concorso unico regionale per i precari di tratti per un massimo di tre anni dopo l’avvio delle suddette procedure. Il percorso è questo. Qualche sindacato, come la Cisl di Maurizio Bernava, ha lavorato per trovare questa soluzione. Altri come Cgil e Uil hanno solo alimentato illusioni, come continuaa fare il capogruppo del Pd (Baldo Gucciardi, ndr).
Le fibrillazioni con il governatore sui precari arrivano dopo il caso Humanitas e il vostro no al ddl Cracolici sulle Province. La maggioranza è in crisi?
«Da mesi lavoriamo per l’abolizione di questi enti. E questo deve essere l’obiettivo e, anche in questo caso, non si possono recitare due parti in commedia. Apprezziamo lo sforzo di Cracolici, ma la sua bozza non va bene perché mantiene in vita questi carrozzoni. Noi siamo per il trasferimento delle competenze a Regioni e Comuni e per la creazione delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina».
Se non avrete risposte su questi temi uscirete dalla giunta?
«Abbiamo firmato un patto elettoralecon Crocetta e vogliamo rispettarlo. Siamo perl’unità della coalizione e quando il Pd ha aperto la crisi noi abbiamo lavorato per ricucire lo strappo: se Cracolici è stato eletto presidente della commissione Affari istituzionali è anche per merito nostro. Ma adesso dobbiamo mantenere le promesse fatte agli elettori. In caso contrario il problema non è se noi usciamo o meno dalla maggioranza e tutto finisce qui. Senza di noi si torna al voto. Non accetteremo di sostenere un Lombardo in sedicesimi che pensa solo a nomine e a politiche clientelari, come qualche grande sponsor del passato governo oggi forse vorrebbe».
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