giovedì 26 dicembre 2013

Icone. "Arte sacra" però non intesa come da noi in Occidente. Esprimono teologia per immagini

Narra un'antica cronaca che, prima di convertirsi al Cristianesimo, Vladimir, principe di Kiev, mandò i suoi ambasciatori in varie regioni d'Europa alla ricerca della vera Fede. Questi andarono tra i musulmani di Bulgaria ed osservarono costumi, usi e pratiche religiose, ma non si convinsero. Andarono a Roma e fra i Germani e trovarono maggiore compostezza, ma non riuscirono ad entusiasmarsi.
Si recarono finalmente a Costantinopoli e qui la delusione divenne stupore e subito dopo ancora ammirazione. Nella basilica di Santa Sofia avevano contemplato le icone, i mosaici, affreschi e la bellezza di quella chiesa.

Tornati a Kiev riferirono al principe Vladimitr: "Non possiamo descrivere ciò che abbiamo visto: eravamo in cielo o sulla terra ? Tutto ciò che con certezza possiamo dire è che Dio era là, in mezzo agli uomini". Ed il principe, convinto dagli emissari, abbracciò la fede Cristiana di espressione costantinopolitana.
Gli emissari di Vladimir cosa cercavano nella Fede ?
Essi si soffermarono in un aspetto tra i più importanti del Cristianesimo orientale: la Bellezza. Bellezza che è uno degli aspetti, delle dimensioni, più rilevanti che si esprime sia nella "Liturgia" che nella "Pittura delle Icone".
Proposito voluto della Liturgia (in occidente: la messa) e delle Icone è di aprire una finestra sui misteri del Regno di Dio.
L'Icona non è, come in Italia viene detto, arte sacra. Il punto infatti non è il soggetto religioso, nè l'ispirazione, nè la tecnica. Non è nemmeno l'espressione di sentimentalismo nè imitazione della natura. Tutt'altro.
L'icona si propone di essere lo "specchio visibile" di una realtà invisibile. In un certo senso è come quei depliant turistici che invitano a recarsi in una terra, in una località affascinante. L'Icona è come un invito ad un viaggio ... dentro se stessi. Esalta le bellezze non di località esotiche bensì esalta la nostalgia di un mondo illuminato dalla "Bellezza" interiore.
(segue)

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