lunedì 23 dicembre 2013

Historia magistra vitae ..... lo scriveva Cicerone (n. 5)

Osservare i ragazzi di oggi è come percepire che essi vivono in una vita di plastica, in cui nulla ha realmente valore; tutto è usa e getta, perchè non riescono a immaginarsi diversi da così, né ad immaginare un mondo diverso.
La Storia invece insegna che ci sono tantissimi modi diversi di vivere, e che questi modi sono in continui cambiamento, a volte rapidamente e a volte lentamente, ma sempre inesorabilmente. Solo che se non si è attivi, se non si fa qualcosa per cambiare e non si riflette su cosa e come si vuole cambiare, si finirà per essere dalla parte di quelle persone passive che subiscono solo il cambiamento, che accettano quanto deciso dagli altri, dai peggiori.

La ragione dell'inerzia sta nella storia, nel modo in cui la gente comune conosce e interpreta la storia del suo paese come anche la sua storia personale. La visione della storia non è, infatti, qualcosa di limitato alla Storia con la s maiuscola, ognuno ha anche un suo passato da interpretare e con cui convivere, e quel passato plasma l’idea che quella persona ha di se stesso, compreso quello che sa e non sa fare e quello che desidera essere.
Le persone di oggi apparentemente vivono in un mondo enormemente più libero e ricco di possibilità che in passato, quando spesso si nasceva e moriva in un posto senza mai vedere nessun altro luogo, e si faceva il mestiere del proprio padre o della propria madre. Tuttavia ancora oggi gli uomini finiscono per autolimitarsi perchè la società insegna molte cose ma non come si fa ad essere padroni di se stessi, cosa vuol dire sacrificarsi per qualcosa o qualcuno; così facendo i giovani di oggi, gli uomini di oggi, finiscono per vivere solo per valori materiali e immediati: i soldi, il piacere, la moda, la carriera e il prestigio sociale, e lo fanno soprattutto perchè nessuno gli ha mai insegnato che potrebbero essere persone diverse, che potrebbero fare delle cose migliori nella loro vita.
 
FLASH SULL'ANNO 1901
27 giugno - Nel corso di uno sciopero dei braccianti svoltosi a Berra Ferrarese, la forza pubblica uccide tre persone e ne ferisce 23.
Quello di impartire ordini alla Polizia perché spari sugli emarginati della società non è una abitudine dei governi dittatoriali. In quel 1901 si è agli esordi del "giolittismo".
Come dimenticare che oltre al Fascismo che non tollerava contestazioni ed incendiò in qualsiasi parte d'Italia tutte le Camere del Lavoro che osavano ancora nel 1924 restare aperte, pure i governi a guida Democristiana (ossia di un partito che -sulla carta- si ispirava al Cristianesimo) non escludevano che si potesse sparare sui braccianti ?
Alla fine degli anni Sessanta la società rurale siciliana era caratterizzata da forti squilibri sociali e da un pesante sfruttamento dei lavoratori agricoli. Esplodeva l'emigrazione in Germania e nel Nord Europa e però il disaggio non diminuiva.
Il 2 dicembre 1968 ad Avola (Sicilia)  è indetto uno sciopero generale. I braccianti iniziano dalla notte i blocchi stradali sulla statale per Noto. Nella mattinata arrivano donne e bambini. Intorno alle 14 il vicequestore di Siracusa, Samperisi, ordina al reparto Celere giunto da Catania di attaccare. La polizia lancia lacrimogeni, ma per effetto del vento il fumo gli torna contro. Divenuti bersaglio di una fitta sassaiola, i militi sparano sulla folla.
I manifestanti pensano siano colpi a salve, finché non vedono i loro compagni cadere. Il bilancio è di due braccianti morti, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia, e 48 feriti, di cui 5 gravi: Salvatore Agostino, detto Sebastiano, Giuseppe Buscemi, Giorgio Garofalo, Paolo Caldaretta, Antonino Gianò.
Sul posto furono trovati quasi tre chili di bossoli. Verso mezzanotte il Ministro dell'Interno Franco Restivo, allora proprietario terriero in Contessa Entellina,  impone agli agrari la firma del nuovo contratto.
Oggi la Polizia non dispone dell'ordine di sparare su chi protesta, però lo Stato, il volto delle istituzioni è sempre cattivo. Con chi ? con gli emarginati di oggi. Che lo Stato sia guidato dalla destra berlusconiana o dalla finta sinistra del Pd le istituzioni restano luogo di benessere solo per i ceti "parassiti".
Come scordarci le ruberie nella Formazione siciliana, saccheggiata da uomini pd e uomini pdl ? Come scordarci i soprusi e la violazione della violazione umana messa in atto a Pantelleria dalle Cooperative, per arricchimento personale, messe in atto dal Pd siciliano.

Esiste un modo diverso per vivere bene ? Essere onesti e lottare per la società ingiusta che ci circonda. 


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