venerdì 1 novembre 2013

Tutti Santi. Nel terzo millennio è possibile essere santi, essere perfetti ?

Primo Novembre, festività che il calendario liturgico della Chiesa Romana dedica a “Tutti i Santi”.
«È possibile esser santi oggi?».
Molti ritengono che i santi appartengono ad un tempo passato e rtengono che il rumore, le luci del consumismo, il frastuono della tecnologia rendono impossibile –oggi- la santità.
Sicuramente la forma di santità possibile nel nostro tempo non può che essere differente da quella dei primi secoli cristiani; anche se -on bisogna dimenticarsi che- ancora oggi la forma più primitiva di santità, il martirio, ha una frequenza giornaliera in molti paesi, paesi nei quali essere cristiani è una colpa. Questa è la situazione in molte parti della Nigeria, del Pakistan e della Siria, o anche dell’Egitto.
 
In tutti i tempi la Chiesa, o meglio le Chiese cristiane hanno sempre additato delle figure che più di altre si sono accostate alla corretta immagine che il cristiano deve avere di Dio. Immagine che non è quella che frequentemente ci viene lasciata intendere in “catechismi” sbrigativi. Molti di noi hanno di Dio l’immagine del Potente, del Giustiziere o del Miracolistico.  I Vangeli invece ci mostrano un Dio, un Cristo, un Gesù, un Figlio dell’uomo che si offre, che serve gli altri,  che si china sul vicino per curargli le piaghe esteriori e soprattutto quelle interiori.
A seconda dei tempi, e delle idee religiose che prevalgono, le qualità che rendono un essere umano “santo” cambiano.  Talora “Santo”  coincide col concetto di virtù oppure di dedizione;  altre volte con lo sforzo costante e tenace per esprimere più e meglio l’interiore somiglianza divina, impressa in ogni uomo come un sigillo di predestinazione.
La santità è comunque e sempre individuata nella separazione dalla natura bruta.
Oggi l’uomo non è per niente migliore, nei suoi istinti e nelle sue passioni, dell’uomo di mille o duemila anni fa, ma ha in sé alcuni istinti, alcuni modi d’essere sconosciuti allora. La violenza oggi non passa più per coraggio, l’astuzia o la furbizia non sono più equiparate all’intelligenza.
Nella generalità dei casi -oggi- l’umanità non ammette la tortura, la privazione della dignità e della libertà umana; gli stessi tiranni e gli uomini di potere cercano di coprire i loro soprusi, le loro ruberie e le loro sconcezze di fronte all’opinione pubblica e, quando ne hanno l’occasione, parlano con disinvoltura dei diritti dell’uomo!
Ieri san Francesco e sant’Antonio suscitavano commozione predicando agli uccelli e parlando con i pesci; oggi, pur permanendo l’antica ferocia nei cacciatori, si moltiplicano le associazioni a carattere protettivo degli animali e delle piante. Il gesto di san Francesco è divenuto atto spontaneo in tanti uomini che lo compiono con naturalezza, come inerente ormai alla loro natura.
Verosimilmente oggi i “santi” saranno pochi e nascosti, però la santità come sentimento umanizzante è sicuramente molto più diffuso.
Si, sono diminuiti gli uomini straordinari ma, forse, è aumentato il livello di umanità, almeno in alcune parti del mondo.

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