lunedì 25 novembre 2013

Legge di stabilità. Tanto per capire qualcosa ...

La Legge di Stabilità 2014 -in questi giorni in discussione in Parlamento- sta seguendo -o almeno dovrebbe seguire- le linee programmatiche già contenuto nella Nota di Aggiornamento del DEF (Documento di Economia e Finanza) resa pubblica in settembre.
I provvedimenti che il governo immagina di impiegare, per stimolare il sistema, sono davvero pochi, 2,7 miliardi.
Pochi, ma già sufficienti a far chiudere il bilancio con un disavanzo pari al 2,5% del Pil. Ciò significa che la grande montagna del debito pubblico continuerà a crescere.
Per inciso, ci risuonano nelle orecchie le promesse di Mario Monti di qualche anno fa: "dal 2013 il debito comincerà a decrescere ...". Parole da marinaio.
Anche Enrico Letta giura ed assicura: "nel 2015 e poi nel 2016" il bilancio avrà carattere restrittivo per almeno 11 miliardi e il debito ... continuerà a crescere però in percentuali più ridotte, ossia 1,6% nel 2015 e 0,8% nel 2016". Promesse da marinaio anche queste; tanto nel 2015 e nel 2016 Letta non ci sarà e chi arriverà prometterà ...
Questa è la tipica modalità di inganno della classe politica che noi italiani abbiamo !
 
Secondo il governo nel 2014 il sistema economico dovrebbe crescere dell'1%; l'Ocse invece ci fa sapere che se arriveremo allo 0,6% sarà già tanto.
Il governo assicura che nel 2017 (quando di Enrico Letta non esisterà nemmeno il ricordo) il sistema crescerà dell'1,9%.
Il governo stima che nel triennio di riferimento le entrate del bilancio dello Stato aumenteranno di 2,5 miliardi per ciascun anno.
 
Il problema che si pone, prima di passare ad esaminare le voci di bilancio, è se queste stime del governo sono o meno attendibili.
Le stime in verità sono fondate su presupposti su cui l'Italia ed il suo governo non hanno alcuna incidenza.
a) Gli Usa devono proseguire in una gestione accomodante (lassista) nel difendere il dollaro;
b) L'Euro di Mario Draghi deve essere pure esso accondiscendente ;
c) Se di contro dovessero aumentare i tassi di interesse e la moneta unica dovesse apprezzarsi, beh ... allora saranno ... guai.
Pure la Corte dei Conti ritiene che Saccomanni abbia fatto le previsioni sul futuro della nostra economia pigliando per buone tutte le ipotesi più favorevoli. Cose che nella realtà non si sono mai verificate, né in Italia né altrove.
 
Di positivo, su quanto finora sviscerato, c'è la volontà (imposta dall'U.E.) di allontanarci dal 3% di deficit annuo e puntare al 2,5% e poi, chissà, forse più giù.
Scelta questa obbligata col debito pubblico che visto in percentuale ormai è vicino a quello greco. Ed in Grecia da un paio di anni non è il governo ellenico a governare bensì la "troika". Ognuno di noi, quindi, rifletta su quale orizzonte siamo in prossimità di ...
La situazione italiana, per riscattarsi, deve assolutamente ridurre la spesa annua degli interessi sul debito: 100 miliardi di euro. Per la scuola spendiamo meno che per gli interessi.
I mercati in tempi più recenti ci hanno offerto un po' di fiducia e lo spread si è ridotto; basterà però che si deragli ....purtroppo, dalla linea di rigore e la fiducia andrà via e il costo degli interessi invece di decrescere riprenderà a traguardare cifre insostenibili.
 
In cosa consiste la manovra contenuta nella legge di stabilità ?
Nel 2014 il governo acquisirà nuove risorse (tributarie e da tagli alla spesa) per 9,7 miliardi; per l'intero triennio invece le maggiori entrate saranno 40 miliardi.
La spesa sarà concentrata (quella del triennio) sul 2014 per poi ridursi (quando di Letta ci saremo scordati) negli anni successivi.
Cosa si vorrebbe fare ?
-ridurre il cuneo fiscale (ossia il costo del lavoro per le aziende);
-ridurre l'incidenza Imu sugli immobili strumentali.
 
Da dove arriveranno le risorse ?
-Aumento imposta di bollo
-Estensione del visto di conformità da compensazione dei crediti Iva;
-Proroga del contributo di solidarietà a carico dei pensionati;
-Irpef su fabbricati non locati.
-Imposte da rivalutazione agevolata dei beni d'impresa;
-Riallineamento dei valori delle partecipazioni o svalutazione e perdite su crediti (in pratica, operazioni contabili aziendali).
 
 

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