venerdì 18 ottobre 2013

Finanza locale 2013. Il pantano amministrativo e le aliquote che potranno essere impugnate sulla scorta dello Statuto del Contribuente

I tanti comuni siciliani che ad oggi non hanno ancora presentato ai Consigli Comunali i Bilanci di Previsione 2013 (fra cui purtroppo rientra anche Contessa Entellina) forse non sanno che rischiano di incappare in gravi circostanze. 
Vediamo un po' di richiamare cosa prevede l'Ordinamento finanziario in queste circostanze.
1) determinare nel mese di Novembre le aliquote dei tributi locali o il costo dei servizi pubblici (e se addirittura li si vuole fare applicare con decorrenza dal gennaio precedente) confligge irrimediabilmente con le disposizioni in materia di Statuto dei Diritti del Contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212),
2) il determinare aliquote e costi a Novembre si pone in contrasto non solo del principio di "programmazione" ma anche con le aspettative e le esigenze dei cittadini-contribuenti e delle imprese (da noi, ovviamente, artigianali) di conoscere all'inizio dell'esercizio l'ammontare delle imposte e dei costi. Condizione essenziale per potete compiere le scelte imprenditoriali opportune.
3) L'incertezza del quadro normativo ovviamente ha reso difficoltosa la quantificazione degli stanziamenti anche per quei Comuni (pochi) che hanno voluto predisporre in tempi decenti i loro bilanci. Essi hanno dovuto procedere a frequenti "variazioni" ed "assestamenti" nell'intento di mantenere l'equilibrio finanziario.
4) Il bilancio di previsione e' il documento centrale del "ciclo" della programmazione  e soprattutto del "controllo" dell'attivita'  dell'Ente. In esso il cittadino-contribuente, i consiglieri comunali (che siano di maggioranza o minoranza) devono poter leggere con chiarezza e precisione gli obiettivi, il fabbisogno finanziario e la sostenibilita' del fabbisogno medesimo.
 
Se i quattro punti sopra elencati hanno solidi fondamenti economico-tecnici ne scaturisce che 
-a) la gestione per dodicesimi finora attuata potrebbe essere avvenuta su parametri sovradimensionati rispetto ai tagli della spending review o (per esempio) rispetto all'adeguamento del fondo svalutazione crediti rispetto ai crediti degli anni pregressi.
In queste ipotesi e' d'obbligo dover tempestivamente ricorrere al riequilibrio di bilancio.
-b) in una situazione come quella del 2013 in cui si e' operato a vista d'occhio -senza bilancio di previsione- nulla esclude che si debbano rilevare disavanzi d'amministrazione e/o che ci si venga a trovare avendo trascurato l'emersione di debiti fuori bilancio.
Se quindi la situazione sotto il profilo amministrativo-finanziario appare potenzialmente dirompente, va detto che grandi sono le responsabilita' dei Responsabili finanziari degli Enti e dei Segretari Comunali, oltre che dei Revisori dei Conti. In questa luce non ci sentiamo di criticare piu' di tanto le pubbliche diatribe di questa estate fra amministratori comunali e funzionari municipali nel micro-cosmo rappresentato dal Comune di Contessa Entellina.
E' ovvio che non avere allestito in tempi confacenti i Bilanci di Previsione accresce anche, soprattutto, le responsabilita' degli Amministratori. Questi infatti non hanno potuto giovarsi degli utili controlli preventivi sulla gestione e saranno pertanto valutati, dalla Corte dei Conti, solamente in sede consuntiva. Non e' il meglio che ci si possa augurare, ma cosi' ha deciso in questi giorni la Sezione Autonomie della Corte rifiutando di accogliere gli ormai tardivi questionari sui Bilanci di Previsione 2013. Saranno vagliati quindi solamente i questionari che fotograferanno i consuntivi.
Un paracadute in meno per gli amministratori.

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