martedì 17 settembre 2013

Hanno detto ... ...

ANTONIO PADELLARO, direttore de Il Fatto-Quotidiano
Oggi arriva a Roma il commissario europeo Olli Rehn: dei conti italiani non si fida più nessuno. Letta e Saccomanni non potranno ulteriormente barare

PAPA FRANCESCO
 ''La politica è servire il bene comune. Un buon cattolico si immischia''
 
ENZO BIANCHI, priore di Bose
Oggi il video-messaggio del pregiudicato Silvio Berlusconi
"Il dialogo non è riservato solo agli specialisti. Ciascuno lo pratichi nella sua semplice quotidianità"
 
 
ENRICO LETTA, premier
Ho appena telefonato a Franco Gabrielli al Giglio. Gli ho detto che tutti coloro che stanno lavorando lì sono un grande orgoglio italiano
 
MARIA TERESA MELI, giornalista del Corriere della Sera
Il Pd con la vocazione tafazzista che ha, riuscirà a fare fuori anche Matteo Renzi
 
GAD LERNER, giornalista
Leggo le telefonate di Maria Rita Lorenzetti, passata in fretta da dirigente Pd a top manager, con altri dirigenti Pd e altri top manager della sua stessa area politica dalemiana, e certo non mi sorprendo. Il tono è sempre lo stesso, un po’ supponente, nel difendere interessi aziendali sullo smaltimento dei fanghi piuttosto che nel promettere candidature al Parlamento. Nessuna sorpresa, certo. Come non sorprendevano le telefonate di Giuseppe Mussari quando ancora era il potente banchiere del Monte dei Paschi di Siena e dispensava trasversali assicurazioni di favori, sempre però esibendo il rapporto privilegiato che lo legava a quella medesima area politica.
Pierluigi Bersani mostrò i limiti della sua leadership allorquando non seppe approfondire alcun discorso di verità sulla vicenda di Filippo Penati, il suo più stretto collaboratore nella segreteria del Pd e nel rapporto col mondo delle imprese settentrionali. Avendo apprezzato i contenuti del documento congressuale di Gianni Cuperlo, mi auguro voglia essere lui a rompere questa consuetudine di reticenza. Non si tratta di scadere nel giustizialismo ma di spiegare a se stessi e agli altri quel che non va nel rapporto di potere instaurato da tempo da questa sinistra inseritasi nell’establishment col sistema delle imprese pubbliche e private e con la finanza. Lo faccia, Cuperlo, o altrimenti non si lamenti della cavalcata trionfale di Renzi che certo non ha vincoli simili di area di provenienza e, quanto al futuro, rivendica spavaldo di volta in volta i suoi flirt dimostrativi con Marchionne, Briatore o Cavalli. Una personalità rigorosa come Cuperlo non può permettersi di essere altrettanto spregiudicato. Ma se vuole parlare al di fuori della sua cerchia, non deve replicare la reticenza di Bersani.

P.S. Peccato che “L’Unità” di oggi neanche riporti in prima pagina la notizia dell’arresto di Maria Rita Lorenzetti.
 

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