domenica 11 agosto 2013

Pubblica amministrazione trasparente. In mancanza delle "opposizioni" siano i cittadini ad esigere chiarezza su come vengono spesi i soldi pubblici

Il d.lgs 14.03.2013 n. 33 riordina tutta la disciplina anteriore in materia di pubblicità degli atti pubblici, trasparenza e diffusione di informazioni da parte della pubblica amministrazione.
Finalità di questo decreto è di
1) favorire col controllo diffuso dei cittadini la prevenzione della corruzione;
2) suscitare fra la gente (i cittadini) un nuovo tipo di "controllo sociale" che, dati i tempi in cui viviamo, possa essere più incisivo di quello che le "opposizioni" ormai non svolgono più, perché omologate col potere;
3) spingere verso nuovi meccanismi di partecipazione e collaborazione fra cittadini e pubblica amministrazione.
 
Principio generale.
Esiste ormai la possibilità di accessibilità totale delle informazioni su tutto ciò che attiene
-organizzazione e attività della Pubblica Amministrazione.
Si vuole incentivare, per questa via, il controllo diffuso sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sul modo in cui vengono utililizzate le risorse pubbliche.
Il legislatore si è ispirato al "Freedom of Informatio Act" statunitense. Questo garantisce l'accessibilità di chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso della Pubblica Amministrazione (tranne ovviamente i documenti inerenti la sicurezza, i segreti di Stato, i dati personali sensibili).
 
Il principio di legalità, attraverso questo d.lgs. 33/2013, ne esce rafforzato in quanto esso alimenta la fiducia fra cittadini e Pubblica Amministrazione. Col diritto di accesso tutti i cittadini di Contessa Entellina, o di altri comuni, hanno diritto di chiedere e di ottenere che il Comune pubblichi atti, documenti ed informazioni da esso detenuti e che, per qualsiasi motivo, non ha ancora divulgato.
All'interno del sito istituzionale del Comune deve essere creata una apposita sezione "Amministrazione Trasparente" nella quale inserire tutto quello prescritto, previsto, nel provvedimento legislativo.
Siccome l'obbligo non riguarda solo i Comuni, da adesso dovremmo essere in condizione di conoscere
-le situazioni patrimoniali dei politicanti, dei loro parenti entro il secondo grado;
-gli atti del procedimento di approvazione dei Piani Regolatori e delle Varianti Urbanistiche;
-dei dati, in materia sanitaria, relativi alle nomine dei direttori generali, oltre che degli accreditamenti delle strutture cliniche amiche dei politicanti.
 
In materia di appalti oltre alla pubblicazione vigente (che comunque deve restare pubblicata per cinque anni, è obbligatorio rendere pubblici
-i tempi di completamento delle opere,
-il verbale di consegna dei lavori,
-l'importo delle somme via via liquidate,
-le modifiche contrattuali,
-le decisioni di ritiro e recesso dei contratti,
-il certificato di ultimazione dei lavori,
-il conto finale dei lavori.
Il tutto va raccolto, entro il 31 gennaio, in apposita tabella che consenta a chiunque, Blog compreso, di analizzare e rielaborare i dati.
Gli Enti, da parte loro, devono trasmettere i dati all'AVCP (Autorità di vigilanza sui contratti pubblici). Se il Comune, o l'Ente qualunque dovesse dimenticare gli adempimenti di cui stiamo trattando l'AVCP segnalerà alla Corte dei Conti la lista degli Amministratori che si sono "dimenticati" di conformarsi agli obblighi. Le sanzioni previste arrivano fino a €. 51.545,oo.
Sempre in materia di appalti vanno pubblicate
-le informazioni relative ai tempi, ai costi unitari e agli indicatori di realizzazione delle opere pubbliche già completate.
-l'indicatore dei tempi medi di pagamento relativamente agli acquisti di beni, servizi e forniture, ossia "indicatore di tempestività dei pagamenti".
 
L'apposita sezione "Amministrazione Trasparente" conterrà, come abbiamo ricordato, per cinque anni tutta una lunga serie di dati rilevanti di informazioni (dal programma per la trasparenza alla condizione reddituale dei componenti degli organi di indirizzo politico, dalle spese per il personale e le consulenze ai dati per i contratti stipulati).
 
Gioia dei blogger è che il tutto deve essere pubblicato obbligatoriamente come open data, riusabile da tutti senza restrizione. In caso di inosservanza (ossia se i dati non sono di facile copiatura) le sanzioni sono pesantissime.
 
CONCLUSIONE
Il decreto, a parte la pesantezza delle sanzioni, potrebbe rischiare di restare lettera morta se non esisteranno sul territorio cittadini, bloggers, giornalisti consapevoli dei loro nuovi diritti.
La trasparenza, in buona sostanza, non è più una concessione che gli amministratori, i burocrati, consentono a mò di favore.
Come tutti i diritti, ovviamente, deve essere conquistata, va esercitata e va difesa, anche perché in questa nostra Italia il ruolo di controllo delle "opposizioni" non esiste più. Tutti ci accorgiamo.

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