Una bella storia di un giovane coraggioso siciliano
che è riuscito con grande determinazione
a coronare un sogno,
raccontata
a Rai uno in famiglia.
Chi ha visto l’altra mattina il programma RAI Uno in famiglia,
penso che come
me si sarà commosso, nel sentire
la storia di un giovane siciliano
che almeno 14 anni fa, volle
ribellarsi ad un destino di emigrato al Nord,
decidendo di restare a casa sua e nel contempo di intraprendere
una sua attività in proprio in un
borgo di poche decine di abitanti.
< Volevo rimanere nel mio piccolo paese, nella mia casa ove ero nato, ma il
problema era di crearsi cosa fare. Nel 1999 mia madre per aiutare
mio padre che aveva un allevamento di 40 mucche, iniziò a fare il pane
in casa e lo vendeva ai passanti col
latte e le uova e da lì… ho capito che cosa avrei potuto fare,… il fornaio! >
Ottenuta la
licenza dalla Camera di Commercio, il
Direttore della Banca Cooperativa Toniolo, scommettendo sul suo
entusiamo gli concesse un prestito
di cento milioni per costruire
il laboratorio e acquistare le
macchine.
Racconta ancora Maurizio: < I miei amici, ma anche i vicini di casa mi
prendevano per pazzo >
Lui invece lavora
tutta la mattina e riesce
a distribuire il pane
ad una catena di
supermercati e ad alcuni negozi della città vicina, Caltanissetta, fino a
quando, un incontro casuale
non gli apre la strada per una
nuova avventura che gli consente la svolta
nel lavoro: il pane biologico, completamente naturale, dal grano antico del territorio alla molitura naturale a pietra,
che trova a
Castelvetrano, il paese del pane
nero che arriva fino a Milano.
Oggi Maurizio
Spinello, può tirare un sospiro
di sollievo insieme con la moglie e i due figli, ce l’ha fatta dopo quattordici anni di intenso lavoro, e dopo una
scommessa fatta prima con la banca e poi
con i suoi genitori, che lo hanno aiutato; il suo pane
è stato riconosciuto dai migliori gourmet di Sicilia
come il migliore tra quelli prodotti nel biologico e non è cosa da poco perché
gli farà vincere uno speciale premio
del loro portale specializzato: Best
in Sicily, avendo ricevuto già la certificazione dell’AIAB,
Associazione Italiana Agricoltura
Biologica, che gli aprirà le
porte di un circuito in espansione
, certamente specializzato che premia la
qualità e non certo la quantità.
< Bisogna credere
a quello che si fa .Tutti dobbiamo provare a fare
ciò che desideriamo veramente
! Io difendo il nostro grano con le nostre varietà, dalla tumminia al
russello, che ha una bassa produzione nel biologico, ove però vale la qualità perché si gustano gli antichi sapori, si
usa solo lievito naturale e non lievito di birra, molitura a pietra
e alla fine una buona
cottura in forno a legna. Il mio pane dura almeno una settimana, per
indurirsi del tutto impiega 25 giorni
.>
La giornalista Laura Anello, corrispondente de La Stampa da
Palermo, ha scoperto
questa bella storia ed è andata
a S.Rita, Borgo di S.Cataldo in prov. di Caltanissetta per conoscere
Maurizio che ha definito il re dei panettieri di Sicilia, che è
riuscito in un settore imprenditoriale, molto difficile dati i tempi di produzione ed
ha visto già
decollare , nel recente passato
un grosso investimento di una
Cooperativa, nel centro della
Sicilia, la Val Dittaino
presente col suo pane nei maggiori supermercati dell’Isola,
tallonato, almeno per la zona di Palermo dal Forno
Matranga s.n.c. di S.Cristina Gela, altra realtà in espansione
di antiche tradizioni..
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