mercoledì 27 febbraio 2013

Cose da conoscere ... ...

La Regione Sicilia dal 2008 ad oggi ha perso 158 milioni di euro dall’investimento che aveva impiegato nei “derivati”, quella sorta di “buco nero” che esiste nel mondo della finanza, specialmente se affidati a mani inesperte.
La Corte dei Conti adesso, sulla scorta della legge 244/2007 sta conducendo una “istruttoria” per capire quanta malafede o negligenza ci sia stata nell’avere impiegato (copritevi gli occhi) 1,7 miliardi di euro. In una Regione dove la gente è priva di lavoro, le infrastrutture sono carenti, i giovani emigrano c’è stato qualcuno dei nostri governanti che ha pensato di impiegare 1,7 miliardi di euro in “derivati”, che ovviamente generano soltanto oneri, costi e nessuna entrata.

 Per la precisione negli anni 2008, 2009, 2010 e 2011 sono stati persi, come abbiamo ricordato più sopra, 158 milioni di euro.

La situazione delle operazioni in derivati (che recano solamente perdite) viene regolarmente riportato in allegato al rendiconto annuale della Regione, e come è normale in Sicilia nessuno dei 90 parassiti che finora hanno avuto poltrona a Palazzo dei Normanni ha mai letto, capito, interpretato,

La Corte dei Conti nel “Giudizio di Parificazione sul rendiconto generale della Regione siciliana” ha sottolineato, sia nel 2010 che nel 2011, che è necessario “intervenire a rinegoziare i contratti che appartengono alla categoria dei contratti derivati swap, che se nel passato potevano avere una ragione ora sono diventati rischiosi e possono provocare dei veri macroscopici buchi nelle casse della Regione”.

L’ex assessore regionale all’Economia, Armao, aveva iniziato il monitoraggio, ma non aveva adottato alcuna misura di rientro, adesso da contribuenti che manteniamo le classi dirigenti del paese le aspettiamo, anzi, le esigiamo dall’assessore Bianchi.

I siciliani vorrebbero capire in mano di chi sono stati.
 
Analoghe operazioni finanziarie, pazzesche, sono state condotte nella Provincia Regionale di Palermo, gestione Musotto. I danni per decine di milioni di euro, nonostante le condanne della Corte dei Conti in capo ai dirigenti responsabili, non risultano rientrati. Ed ovviamente poi la viabilità provinciale si trova nelle condizioni in cui è.

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