giovedì 31 gennaio 2013

Unione europea e le guerre di Rosario Crocetta

Shirin Wheeler, portavoce del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hann, replica con decisione a Rosario Crocetta che vorrebbe cambiare gli obiettivi strategici dell'Unione Europea per piegarli alle necessita' immediate dell'isola.
In Europa si lavora col metodo della programmazione mentre noi, in Sicilia, siamo abituati a fare cio' che ci garba la mattina, quando ci alziamo dal letto.
Dice il portavoce: “Non applichiamo ciecamente una politica della ‘taglia unica’. Al contrario, vogliamo che le regioni di tutta Europa si concentrino sui propri punti di forza. Ci preme che gli investimenti Ue siano usati nel modo migliore per creare posti di lavoro duraturi e promuovere la crescita della Sicilia”. “Naturalmente c’è anche posto e necessità di progetti infrastrutturali. Ma quello che ci interessa è che nella riprogrammazione degli investimenti Ue, si ottenga il giusto mix di politiche. Per questo consideriamo, per esempio, che il sostegno alle energie rinnovabili, l’efficienza energetica, la promozione dell’ambiente, la ricerca e lo sviluppo, siano strategie che dovrebbe aiutare regioni come la Sicilia a sviluppare il proprio potenziale di crescita per diventare più competitiva”. “La definizione delle strategie e dei programmi si basa sulla collaborazione tra le autorità nazionali, regionali e la Commissione europea. Il lavoro di selezione dei singoli progetti spetta alle autorità siciliane. Ma la strategia globale e la selezione delle principali aree di investimento è al centro di un dialogo, e di scambio tra i partner. Non abbiamo alcun dubbio – conclude Wheeler – che potremo continuare le discussioni in corso con questo spirito di collaborazione in maniera che i fondi comunitari siano spesi nel modo più efficace per la Sicilia. Condividiamo gli stessi obiettivi, per migliorare la vita delle persone, dare loro la speranza nel futuro e per creare posti di lavoro”.
Crocetta pur condividendo gli obiettivi attuali dell'Unione Europea (energie rinnovabili, efficienza rinnovanili, promozione dell'ambiente, ricerca e sviluppo) vorrebbe che gli finanziassero alcuni investimenti su gomma (autostrade) e pertanto non fa mancare le accuse di burocraticismo.
La verità più vera è che Crocetta vorrebbe che fossero finanziate opere e servizi degli anni scorsi, curate dai passati governi, che portano più il segno dello sperpero (p.e. comparto Formazione) che dello sviluppo.
Per coprire i buchi, adesso, serve quasi un miliardo di euro.
In dettaglio la questione è spiegata dal Giornale di Sicilia:
Si profila un altro buco da 800 milioni nelle casse regionali, infatti fra gli anni 2002 e 2006 sono stati finanziati progetti che l’Europa ora non vuole rimborsare» e Rosario Crocetta solleva il caso delle rendicontazioni irregolari per i contributi della vecchia Agenda 2000.
Il riferimento è a circa 340 milioni di progetti portati avanti dagli assessorati al Lavoro e alla Formazione con il Fondo sociale europeo, ma nel mirino ci sarebbero anche corsi fantasma e cantieri per precari.

Altri 500 milioni di spese che Bruxelles non vuole riconoscere riguardarebbero i piani per agricoltura, pesca e infrastrutture. Il problema - ha detto Crocetta - è che per evitare di perdere somme non spese, i precedenti governi hanno dirottato verso i fondi europei progetti che dovevano essere pagati direttamente dalla Regione sgravando così il bilancio siciliano e che Bruxelles ora contesta. «Se queste somme non verranno riconosciute - ha detto Crocetta - dovremo impiegare fondi regionali per coprire il buco. Noi stiamo avviando tagli per un miliardo sul nostro bilancio che così, quasi per intero, verrebbero invece assorbiti dal nuovo buco».
 

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