A Contessa Entellina sento tanto silenzio, il silenzio rotto
solo dalla pioggia che cade o dal vento. Altre cose non si sentono e non si
vedono.
Le strade deserte come capita nei piccoli centri, gli
anziani a casa che guardano la tv, i ragazzi persi in qualche attività davanti
ad uno schermo.
Questo silenzio potrebbe essere normale, in fondo, siamo
soltanto poco meno di 2000 anime ma dentro di sé ha qualcosa di pungente perchè
lo senti come un silenzio “immobile”, un silenzio che ti prende, ti porta
diritto nell'aldilà.
Un silenzio che lascia trascorrere il tempo, “coltivato” dai
molti “politici” locali che si credono bravi a traghettarci, immobili, in
avanti... nel tempo, pensando solo (come dice qualcuno) alla loro pensioncina o
al insignificante ruolo acquisito e non riflettono, sulle loro resposabilità
nei confronti di chi vorrebbe un luogo fertile ed aperto alle idee e alla
gente.
Un silenzio, pungente, che sa di violenza perchè appittiasce
tutto e non lascia trapelare nulla come se fosse una nebbia fitta per le nostre
menti. Un silenzio che, soprattutto in inverno, alimenta il sonno e irrigidisce
gli arti.
Una condizione della quale godono i nostri amministratori
così poco propensi a mettersi in gioco, a fare delle scelte “vere” per la nostra
comunità, limitandosi a distribuire “miseria” in tutte le sue varie forme.
Cercando di frenare le idee e la voglia di fare, perchè le idee e la voglia di
fare rappresentano una minaccia, una minaccia alla loro idea di governo che è
anch'essa misera, che non ammette un confronto con persone “pensante” perchè è
un'idea vuota, non programma, non vede ma vive i secondi che guadagna senza
nessuno sforzo e si crede furba.
A Contessa Entellina è difficile capirsi perchè le parole
non hanno un significato completo: si dice raccolta differenziata e non si vede
dove finisce buona parte dell'immondizia (sotto i ponti), si dice cultura e si
fanno solo inaugurazioni, si dice anziani e si fa solo campagna elettorale, si
dice opere pubbliche e si sperpera il denaro, si dice turismo e si lascia
l'Antiquarium infradicire, si dice silenzio e si capisce subito di cosa parlo.
A Contessa Entellina la parola silenzio è l'unica
comprensibile, questo era il vostro progetto?
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