Finora, da venti anni in quà, abbiamo avuto i magistrati che appendono la toga e vanno a sedere in Parlamento.
Tutti abbiamo detto e ci siamo detti: sono cittadini come gli altri e quindi facciano ciò che vogliono.
Adesso, in questa tornata elettorale che culminerà il 24-25 febbraio, sono spuntati i giornalisti. Li si trova un pò ovunque, a destra, a sinistra e di traverso.
Potrebbe valere la stessa asserzione applicata ai magistrati: facciano ciò che vogliono, tanto sono cittadini come gli altri.
Però, però.
Una volta assunta la decisioni di scendere (o salire) in politica la finiscano di essere ridicoli, ipocriti.
Ieri sera nel progranna in-onda su La7 abbiamo assistito a discorsi "stupidi" in bocca a gente che da venti anni hanno cercato di narrarci la vita sociale del nostro paese attraverso i media.
Uno diceva di avere preso la decisione di "metterci la faccia" e di "rischiare la carriera", nel senso che se gli va male non ritroverà la comoda poltrona nel giornale e/o presso mamma-Rai.
Ma ci pigliavano in giro ?
Ma quale "metterci la faccia" ?, ma quale "rischio di carriera" ?
Tutti gli italiani sanno, dal novantenne al ragazzino che frequenta le elementari, che costoro, i giornalisti finiti in lista, sono dei raccomandati che vengono messi in lista, in cima alla lista, per essere eletti.
Sono dei "nominati".
Altro che metterci la faccia ! questi sono "nominati" ed hanno la certezza che dal 26 febbraio guadagneranno €. 26.000,oo lorde. Non dovranno cercare nemmeno il voto della loro moglie o dei loro familiari per andarsi a presentare all'incasso.
E' grave che gente che svolge la professione del giornalista, e deve contribuire a mettere chiarezza, ad informare, a far capire, invece faccia l'ipocrita con espressione "mettere la faccia"; lasciando credere che deve andare a cercare i voti o i consensi o deve mettersi in gioco col rischio di fallire. Chi è "paracadutato" in testa alle liste, chi non partecipa alle primarie, chi viene convocato dai Segretari di partito non rappresenta il popolo italiano; è puramente e semplicemente un "nominato", come nominati erano i senatori durante lo Statuto Albertino. Rappresenta il politico che lo rende "paracadutato" non rappresenta gli italiani.
Vergogna ! Nel 2013, dei giornalisti "nominati" da Bersani, Monti, Berlusconi non per rappresentare, ma per "leccare" ed offendere la democrazia.
Giornalisti ? pennivendoli !
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