lunedì 21 gennaio 2013

Il Parlamento degli italiani non può ospitare nè condannati nè estimatori veri o apparenti di delinquenti

Molta gente segue con simpatia la discesa (o salita ?) in campo di Antonio Ingroia. Il nostro è il paese degli imbrogli, delle ruberie delle risorse pubbliche, dell'evasione fiscale, della corruzione diffusa dei pubblici funzionari.
Come non condividere l'ipotesi che un magistrato integerrimo, che non ha esitato nel voler scoprire altarini propablmente collocati all'interno di Sancta Sanctorum  entri in politica ?
Ovviamente poi ciascuno di noi, degli elettori, può condividere o meno il programma ed i propositi elettorali di Antonio Ingroia. Valutarli appropriati o meno allo stato attuale del nostro paese.

Una cosa gli italiani però hanno necessità di conoscere:
L'Italia repubblicana e democratica, quella che si riconosce nella Costituzione non ha nulla a che spartire con il terrorismo e con i Brigatisti Rossi.
Ed allora la domanda è: Cosa ci faceva ai funerali di un delinquente ammantato da brigatista rosso quale è stato e resta Prospero Gallinari (assassino fra l'altro di Aldo Moro) Claudio Grassi, candidato della lista Rivoluzione Civile, la lista appunto di Antonio Ingroia  ?
Ci piace conoscere a che titolo un aspirante al Parlamento della Repubblica partecipa ad un funerale in mezzo ad uomini come gli ex-Brigate Rosse Renato Curcio, Raffaele Fiore, Barbara Balzerani e Loris Tonino Paroli e l'ex leader di Potere Operaio Oreste Scalzone.
 
Ingroia una spiegazione e una decisione conseguente la deve agli italiani.
Queste sono cose serie.
Tanto serie quanto quella di escludere dalle liste al Parlamento i Dell'Utri, i Cosentino, ed altre figure indegne.

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